
Come gestire un’attività turistica e proteggere al tempo stesso le risorse ambientali? Alla Camera d’Economia i due gruppi settoriali complementari delle Agenzie di viaggi e del Turismo d’avventura hanno unito le forze e deciso di integrare le rispettive attività promozionali per risparmiare tempo, conoscenze e denaro da investire nella presentazione sul mercato durante l’anno. In sostanza si tratta di partecipare uniti alle fiere del turismo. La prima uscita comune si avrà alla Fiera Camping & outdoor, che si svolgerà a Zagabria il primo e il due marzo, la prossima si avrà alla seconda edizione del nuovo Weekend Outdoor Festival (WOF) il 23 e il 24 maggio a Fasana, l’esposizione dei percorsi d’avventura, itinerari ad elevato rilascio di adrenalina e relativi attrezzi, strumenti, accessori e moda. Nell’ambito del secondo WOF, tra gli appuntamenti concomitanti, si terranno la FAR o Fažana Adventure Race e la prima Istria eFoil race. L’esposizione propriamente detta riunirà tutta l’industria outdoor in attività: agenzie di viaggi, porti nautici, sailing charter e altri steakholders dell’industria dell’ospitalità. In programma anche un panel sul coordinamento delle attività e incontri tra aziende e gestori del tipo B2B e B2C. Ovviamente non mancheranno programmi promozionali di attività outdoor ultimamente molto in voga: buggy e quad tour, kayaking, eFoil, ciclismo, snorkeling, parchi adrenalina, escursioni speleologiche, ippica, visite guidate alla ricerca dei tartufi nell’Istria settentrionale e molto altro ancora. Il denominatore comune di queste proposte turistiche è l’autenticità, le specificità territoriali e la forte impronta locale che costituiscono un valore aggiunto per la destinazione turistica e contribuiscono alla destagionalizzazione dell’offerta. Con l’integrazione delle iniziative imprenditoriali e della promozione, si può catturare l’attenzione di un pubblico più vasto, ha fatto notare Mladen Draguzet, il presidente del Gruppo settoriale Agenzie di viaggi.
La rivalsa dei kayak
Quanto al noleggio di canoe, gli sport acquatici e in particolare il kayaking nell’insenatura di Valsaline, l’attrazione turistica di maggior pregio è stata ovviamente la Grotta dei colombi, ma le autorità, preoccupate per i danni all’antro dovuti alla sua sovraesposizione al turismo di massa hanno deciso di vietare l’ingresso ai kayak, sup, pedalò e gonfiabili per preservarne le pareti rocciose, la flora e la fauna di terra e di mare. Ebbene le aziende del comporto ora lamentano la perdita di un’importante risorsa economica e sono interessate a intavolare un dialogo con tutti gli enti interessati, dall’amministrazione cittadina alla Capitaneria di Porto per poter tornare a fruire della costa tra Valovine e Musil, contando sulla stessa Grotta dei colombi, che vorrebbero poter includere nuovamente nei propri tour (altrimenti il noleggio non paga). In cambio di un permesso di accesso sono disposti a trattare le risorse con rispetto e con la massima cura per l’ambiente marino. “L’obiettivo del gruppo è instaurare un rapporto di collaborazione valido in merito a Valovine e situazioni analoghe. Vorremmo un accordo sulle modalità di comportamento e fruizione che rispetti le leggi e la protezione ambientale, ma consenta alle aziende del Gruppo settoriale l’esercizio dell’attività”, ha puntualizzato la presidente Katarina Dobrić Dabić. Detto questo, è chiaro che gli imprenditori del settore outdoor e avventura non intendono chinare il capo di fronte alla decisione della Città di Pola, di Natura Histriaca e della Capitaneria di porto di vietare l’accesso alla Grotta dei colombi ai bagnanti a bordo di canoe, sup, gommoni ecc. Ciò detto, è atteso un nuovo round di trattative con gli enti allarmati per la presenza eccessiva di canoe in mare.
Un giorno da minatori
A fine incontro si è avuta la presentazione di un nuovo prodotto turistico che dovrebbe fare furori: il Kova Experience lanciato dall’azienda “Arsiana” in collaborazione col Comune di Arsia. In sostanza si tratta di offrire visite guidate alle miniere di carbone di Arsia, ormai fuori uso da parecchi decenni, per mostrare ai turisti le viscere della terra e la storia dell’industria estrattiva istriana. Arsia, il comune istriano più giovane, ha deciso che non starà più a guardare con le mani in mano le altre località che fanno a gara per guadagnarsi i favori dei turisti. Se Sanvincenti ha il suo Castello rinascimentale dei Morosini e Grimani, e Pisino la sua Foiba col torrente omonime e la fortezza che li sovrasta, Arsia può ben andare fiere delle sue miniere di carbone, in ragione delle quali è stata fondata nel XX secolo. La storia del luogo merita pure di essere raccontata visto che la cittadina è stata costruita in soli 397 giorni, dal 10 marzo 1936 al 10 aprile 1937 per dare sistemazione ai minatori impiegati in miniera. Arsia venne ufficialmente inaugurata alla presenza del rappresentante del governo Giovanni Host-Venturi e il suo statuto comunale del 28 ottobre 1937 venne emanato con decreto speciale da Vittorio Emmanuele III nel quindicesimo anniversario della marcia su Roma. Ebbene con tutte queste curiosità da mettere in mostra, il tour in miniera “Kova experience” si è guadagnato il premio Capra d’oro all’Innovazione che gli assicura lunga vita sul mercato istriano dell’ospitalità. Seduta stante è stata presentata ai soci anche la piattaforma Aventir engine dell’azienda Inspirit sport, che fa uso dell’intelligenza artificiale per mettere in contatto aziende e clienti del campo.

Foto: DARIA DEGHENGHI
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