
L’influenza sembra rallentare, ma ancora non si decide a mollare la presa. Forse il picco è stato raggiunto e appena lievemente superato, tuttavia, una possibile ulteriore ondata del freddo potrebbe far nuovamente precipitare la situazione epidemica. Sarebbe una prospettiva “tipica” e, considerati le “nuvolose” previsione meteo, anche assai probabile. Questi ragguagli e considerazioni escono dall’Istituto regionale per la salute pubblica, per voce della dott.ssa Branka Sep Ševerđija, responsabile del Servizio epidemiologico, dopo avere studiato il grafico del contagio e dedotto che il livello di incidenza dei casi sta mostrando una flessione. “Dall’inizio dell’epidemia, ovvero a partire dall’inizio del monitoraggio, a questa parte, vale a dire entro domenica scorsa, 9 febbraio, la Regione istriana ha quantificato in tutto 1.552 sindromi influenzali, di cui 96 hanno richiesto la degenza ospedaliera, 16 dei quali anche le cure intensive – cosi la dott.ssa Branka Sep Ševerđija -. Per capire meglio l’andamento della presenza del virus influenzale, va prestata attenzione ai rapporti settimanali, a partire da quello relativo alla prima settimana di gennaio quando erano stati registrati 23 casi d’influenza, cresciuti subito a 109 nella seconda settimana, e via via a 206, quindi a 368, per raggiungere il record dei 445 ammalati nel lasso di tempo tra il 27 gennaio al 2 febbraio. Promette bene l’ultimo rapporto che va dal 3 al 9 febbraio: 280 infezioni in tutto. È miglioramento, al punto che abbiamo segnalato all’Ospedale di Pola l’eventuale possibilità di ripristinare le visite scaglionate e a ranghi ridotti ai degenti. Se la situazione sul fronte epidemico dovesse mantenersi tale e a ingranare poi la curva ascendente, risulterà accettabile proporre degli ingressi limitati a poche persone e a poche ore con mascherina per non mettere repentaglio coloro che già presentano uno stato di salute già compromessa. Un tanto, facendo gli scongiuri, fino a dei possibili cali delle temperature, dal momento che è proprio il freddo il maggiore responsabile del rafforzamento della resistenza del virus dell’influenza”.
Indicativo il numero dei ricoveri
Tanto di casistica, registrata dopo aver raccolto e assemblato tutti i dati forniti dagli ambulatori dei medici di base dell’Istria, rappresenterebbe però soltanto la punta dell’iceberg influenzale, onde per cui, l’epidemiologa sottolinea che il numero dei contagiati è sempre più grande di quello ufficializzato. La cifra che risulta mostrarsi più indicativa è, invece, quella riferita ai ricoveri che come tale rispecchia la gravità che può assumere il decorso della malattia, tanto che, finora, l’Istria nella stagione influenzale 2024/2025 ha registrato 6 decessi. “Dopo i primi 3 ricoveri avuti a metà dicembre – ci dicono – si era saliti a 10 degenze, quindi a ulteriori 16 per averne addirittura 20 e ancora 16, nella prima e successivamente nella seconda settimana di gennaio, periodo del post festum di fine anno. I casi che hanno richiesto cure ospedaliere sono andati oscillando di settimana in settimana da 7 a 15, poi a 6 ed a 3, mentre in questo momento vi è soltanto un ricoverato d’età superiore ai 65 anni”. Analizzando la faccenda per età, dei 96 ospedalizzati, 36 sono gli anziani, over 65, quindi 32 i pazienti in età pediatrica di cui ben 22 bebé, che non hanno ancora compiuto il primo anno d’età, tra i quali due hanno richiesto il trattamento di cura intensiva.Vaccino ancora disponibile
Concludendo, in quanto a influenza in Istria e in Croazia, si sta peggio che durante la stagione 2023/2024, fino a posizionarci nella fascia di intensità media, il che è sempre meglio della situazione ultimamente registrata dai vicini di casa, in Slovenia e altri Stati con attività virali medio-alte e alte. Sta di fatto che l’inverno è destinato a durare. E con l’influenza, prevalentemente di tipo A (H1N1 e altri sottoceppi), o in minima parte anche B, ancora in agguato, non è proprio il caso di scherzare. Resta la prevenzione, il vaccino tuttora disponibile.
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