Influenza. Si va verso il picco

0
Influenza. Si va verso il picco

È arrivata l’ora di elevare uno scudo di difesa dalla grippe. Possono stare relativamente tranquilli coloro che hanno ricorso al vaccino. Tutti gli altri, però hanno da fare gli scongiuri: in Istria, durante la seconda settimana del 2019, i casi della sindrome influenzale sono in brusco aumento, anche se per ora il numero dei ricoverati all’ospedale polese è più o meno analogo di quello dell’anno passato. Sebbene l’incidenza si mantenga ancora a un livello basso, l’ente sanitario ha già invitato i cittadini a limitare le visite ai pazienti o, in alternativa di trattenersi quanto meno e ciò esclusivamente se sono in buona salute, privi di infezioni alle vie respiratorie. La raccomandazione arriva sicuramente dopo avere preso atto delle ultime informazioni del bollettino diramato dal Servizio epidemiologico della Regione Istriana. Il numero degli influenzati della penisola risulta di quattro volte superiore rispetto alla prima settimana dell’anno. Come da rilevazione dei dati delle sindromi influenzali, la responsabile dell’anzidetto servizio, Branka Sep Ševerdija, ha reso pubblico che la settimana scorsa i casi stimati erano pari a 202 contro i soli 48 registrati nella settimana inaugurale dell’anno.

Sinora ricoverate 16 persone

Anche senza affidarsi alle previsioni degli addetti alla sorveglianza virologica, si sa che nel periodo a venire l’incidenza dei casi influenzali è destinata a crescere. Stando ai pronostici dell’esperta responsabile, l’incremento dei campioni positivi all’influenza dovrebbe verificarsi soprattutto nelle settimane a venire per poi raggiungere il picco della stagione influenzale nel mese di febbraio. Soltanto marzo dovrebbe portare a un graduale miglioramento della situazione epidemiologica. Dall’inizio del mese di novembre e fino ad oggi, le complicazioni da grippe, hanno costretto al ricovero ospedaliero polese 16 persone, di cui 12 bambini. In questo momento sono degenti al reparto pediatrico 4 ragazzini. Solitamente, i pazienti in età pediatrica vengono trattenuti per un massimo di sei giorni, mentre i quattro adulti, dai 36 agli 84 anni erano stati ospedalizzati per un periodo da 6 a 12 giorni, dipendentemente dalla gravità dei casi. L’analisi microbiologica effettuata all’Ospedale di Pola ha dato come risultato che la responsabilità della malattia è di un solo tipo di virus influenzale appartenente al tipo A, sottotipo H1N1, il ceppo che quest’anno risulta dominare in tutta la Croazia, come nel resto dell’Europa e in fatto di complicanze per la salute, proprio non perdona.

Alunni a rischio

Analizzando il quadro della situazione sul fronte delle influenze in Istria alla fine del 2018, è stato appurato che il maggior numero dei contagiati era stato individuato tra la popolazione prescolare. Ora, invece, con l’inizio del secondo semestre ci si aspetta che la stagione dell’influenza costringerà a letto gli scolari, ma non risparmierà nemmeno la popolazione attiva in rapporto di lavoro. Pola città più grande della penisola, registra naturalmente il più grande numero dei contagiati, seguita a ruota da Albona e Parenzo. Umago, Pisino, Rovigno e Pinguente, invece, si fermano ancora a dei casi isolati, ma si suppone che, soprattutto nelle aree agresti, gli ambulatori vengono meno frequentati, perché ci si limiterebbe alle cure domestiche. Quali sono i ceppi virali finora individuati dal Servizio epidemiologico nazionale? A parte il fatto che in Istria impera l’influenza H1N1, che anni or sono avevano battezzato “suina”, hanno trovano un secondo sottotipo del ceppo A, ossia l’H3N2. Tuttavia a mettere k.o. possono essere anche i sottotipi B, denominati Victoria e Yamagata. Non guasta ricordare che il vaccino somministrato è di tipo trivalente, difende da tre tipologie virali, fatta eccezione per il sottotipo B-Yamagata, che aveva reso molti istriani febbricitanti nella stagione invernale dell’anno passato. Conferma la dott.ssa Sep Ševerdija, che quest’anno l’adesione alla profilassi della vaccinazione è stata molto buona. Il primo contingente di 15mila vaccini era stato consumato in brevissimo tempo, alla pari del secondo di 670 dosi aggiuntive, distribuite anche queste presso gli ambulatori medici. Soltanto negli ambienti dell’Istituto alla salute pubblica sono state praticate 1.112 iniezioni. Una richiesta che supera lungamente quella degli anni passati.

I consigli… preventivi

La vaccinazione rimane sì il principale strumento di prevenzione dell’influenza e a coloro che non hanno ricorso al medesimo non resta che affidarsi alla risaputa profilassi. Per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza, si possono mettere in atto misure non farmacologiche: lavaggio delle mani, buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce), isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale, uso di mascherine da parte di coloro che presentano sintomatologia influenzale quando si trovano in ambienti sanitari (ospedali).

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display