
Una di quelle gradite e seguite serate musicali presso la Comunità degli Italiani di Pola, che accomuna anche… vocalmente i vari sodalizi della Comunità Nazionale Italiana: si tratta della rassegna corale “IncontriamoCI cantanto”, giunta alla sesta edizione (dopo tre anni di pausa iniziata con la pandemia di Covid-19), che si è svolta l’altra sera nella Sala grande della CI polese, tra l’altro promotore e “sede fissa” della manifestazione. Al gradevole appuntamento, presentato da Marina Verko, Cora Andačić e Laura Štifanić (alunne della VII classe della SEI “Giuseppina Martinuzzi” di Pola) dinanzi a un bel numero di spettatori, a esibirsi sono stati i cori “Carillon” della CI di Pola, “Giuseppina Martinuzzi” della CI di Albona, “San Martino” della CI “Giovanni Palma” di Torre, “Fulvio Tomizza” della CI di Umago, nonché “Voci di Abbazia” del sodalizio, appunto, di Abbazia. Prima dell’inizio dello spettacolo, a salutare i presenti è stato Vito Paoletić, membro dell’Assemblea del sodalizio polese, il quale ha fatto notare che la CI polese è portatrice e ideatrice della manifestazione, aggiungendo che l’incontro è improntato anche sul collegamento e sull’amicizia tra le varie comunità italiane dell’Istria. Ha voluto, inoltre, ringraziare per il sostegno l’Unione Italiana e l’Ufficio per i diritti della minoranze nazionali in Croazia. Ben preparate (dal prof. Alessando Lakoseljac), le tre presentatrici che con estrema leggerezza e spigliatezza hanno presentato i singoli cori e il loro programma.

Il benvenuto del «Carillon»
Ad aprire … le danze sono stati i… padroni di casa, ossia il coro “Carillon”, composto da cantanti amatoriali, che sin dalla sua fondazione è guidato dalla Maestra Irena Vladisavljević. Nella ricorrenza ha scelto di proporre i brani “Lascia ch’io pianga” (dell’opera “Rinaldo” di Handel), “Mamma la rondinella” (dei “Taranta Project” e di Lodovico Einaudi), “TV medley” (un pot-pourri di musica da film), nonché “Il ballerino” di Giovanni Gastoldi. Ha fatto seguito il coro misto “Giuseppina Marinuzzi”, fondato nell’aprile del 1999, sinora diretto da Sabrina Stemberga Vidak, Nerina Ševrlica Bolfan, Franko Ružić e Nicole Vidak, e attualmente dalla Maestra Đenana Levak. Contando 22 componenti, il gruppo corale sinora ha avuto circa 300 esibizioni sia in Croazia che all’estero, eseguendo canzoni popolari italiane, istriane, dalmate, canti religiosi e natalizi in diverse lingue. Questa volta i brani scelti sono stati sentimentali e malinconici, quali “Bella istriana mia” (uno dei maggiori successi di Lidija Percan), “Pola, la città dolente” di Sergio Endrico (davvero riflessiva e profonda la canzone), e “Beddha ci dormi” (della tradizione salentina).

Canti popolari e brani lirici
Il coro misto “San Martino” invece è stato costituito nel novembre del 2000 da un gruppo di appassionati amanti del bel canto, con l’obiettivo di promuovere il canto corale e arricchire l’offerta culturale e artistica del Comune di Torre-Abrega. Cura in special modo i canti popolari, patrimonio prezioso della tradizione locale e sin dagli inizi è diretto dalla Maestra Lolita Njegovan; all’incontro ha presentato le canzoni “Parole de amor” (di Domini – Fragioco), “In vino veritas” (di Nello Milotti) e “Me son inamorà” (di M. Maračkin). A salire sul palco è stato poi il coro della CI di Umago “Fulvio Tomizza”, fondato nel lontano 1977 e che quest’anno festeggia 47 anni di attività. Da settembre di quest’anno la corale, che conta una trentina di elementi, è diretta dal Maestro Walter Lo Nigro e si contraddistingue per un ricco e svariato repertorio che spazia da canti popolari istro-veneti e dalmati, a canzoni moderne sino a brani lirici e sacrali. Per l’occasione ha proposto le canzoni “Se passi per de qua” (di Aldo Kumer), “L’acqua della Muiela” (scritta dalla klapa “Lungomare” con arrangiamento di Lo Nigro) e “San Matio” di Bepi de Marzi. Infine, a presentarsi in bellezza è stata la corale “Voci di Abbazia”, nata nell’ottobre del 2018 e attualmente diretta con grande passione e dedizione (come tra l’altro lo si è potuto vedere sul palco) dal Maestro Petar Čučak Migliaccio; vanta un repertorio eclettico e vario, e nel corso degli anni il coro si è esibito in tutto il Quarnero, in Istria, in Friuli… L’energia e la briosità del coro e del suo maestro sono emerse nei brani “Funiculì, funiculà” (di Giuseppe Turco e Luigi Denza), “Vitti ‘na crozza” (di Franco Li Causi) e “La Famiglia dei Gobon” (canto popolare veneto). Visti gli scroscianti applausi del pubblico, visibilmente appassionato, il coro abbaziano ha proposto il bis, ossia “C’è la luna in mezzo al mar” (canzone popolare siciliana).

Scambio di doni
Immancabile, alla fine della serata, la consegna (e anche lo scambio) dei doni di riconoscenza ai dirigenti dei cori da parte della Comunità degli Italiani di Pola con l’immancabile rinfresco per tutti i protagonisti di questa bella serata corale-musicale, che senz’altro vorrà ripetersi anche negli anni a venire.


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