In vista dell’euro regna l’incertezza

Mercato ortofrutticolo. Alcune venditrici si dicono pronte per la moneta unica, altre meno

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In vista dell’euro regna l’incertezza
Il mercato ortofrutticolo in attesa dell’euro. Foto: DARIA DEGHENGHI

I negozi, con le casse digitalizzate, non temono ripercussioni sull’andamento del lavoro per l’introduzione dell’euro a partire dal primo gennaio. Al mercato ortofrutticolo, invece, regna l’incertezza. Siamo andati a curiosare per vedere come si preparano a maneggiare le due valute contemporaneamente le “venderigole”, visto che mancano pochi giorni al debutto dell’euro. Ci pare di sentire due campane discordanti. C’è chi, come la signora Maria, dice di non preoccuparsi affatto, che i suoi cachi li ha sempre venduti e continuerà a venderli qualunque valuta si decida di usare. Ora sono 20 kune o giù di lì, domani saranno tre euro, centesimo, più centesimo, meno, chi mai starà li a ragionarci sopra. “Ho la mia scorta di monetine di euro dei vecchi tempi e adesso mi torneranno utili. Ne ho abbastanza per cominciare, e per fare di conto c’è sempre il calcolatore. Ci aggiusteremo strada facendo”, ci dice siora Maria, che non sembra condividere la preoccupazione delle sue vicine di banco.

L’aggiornamento strada facendo
La signora Leonida invece ci pare perplessa. Dice che in teoria dovrebbero accettare entrambe le valute per due settimane ma restituire il resto solo in euro. “Ci avessero almeno fornito spiegazioni, ma non ne sappiamo niente. Mi sa che vedremo di aggiornarci strada facendo. Tra l’altro la questione dei prezzi al mercato non è mica uguale a quella del negozio: i nostri prezzi non sono mai fissi, anzi, cambiano in giornata e a seconda delle vendite. Il cartellino sta là ma non ha mica forza di legge. Anche adesso, se la bilancia dice 16 kune e 20 lipe, mica insisto sulle 20 lipe! Si arrotonda sempre per difetto. Se gli spinaci oggi costano 16 kune, da Capodanno costeranno 2 euro e buona notte suonatori”, ci dice la nostra interlocutrice che teme solo la confusione di dover restituire euro a chi ha versato le kune, ma poi aggiunge che, probabilmente, le acquirenti anziane saranno pronte prima di tutti gli altri: “Le nostre pensionate hanno già gli euro pronti nel taccuino, loro pensano sempre in anticipo”. E i giovani? “No, non credo, i giovani si aggiorneranno solo quando non avranno più scelta”.

Gli ultimi prezzi in kune
Vediamo dunque i prezzi degli ortaggi e della frutta in valuta nazionale, probabilmente gli ultimi che citiamo in kune su queste colonne. Il cavolo cappuccio costa 10 kune, come le rape, il cavolfiore, la cipolla, le patate, i mandarini di Opuzen e alcune varietà di mele come le “Idared”, il radicchio rosso di Verona e di Gorizia costano dalle 20 alle 36 kune, che sono le eccezioni, perché nel più dei casi il loro prezzo è fermo a 30. I broccoli e il cavolo romano costano 16 kune, proprio come i porri, l’indivia, gli spinaci e il cavolo rapa. Allo stesso prezzo si vendono anche le arance, il kiwi e le mele della varietà “Cripps Pink”, ultimamente molto ricercate. Le biete, le carote e la barbabietola costano 14 kune, la cicoria e il topinambur 20, la lattuga e le melagrane anche 24, il finocchio e le radici di sedano o prezzemolo 30 kune, ceci e fagioli secchi 40 e i fichi secchi vengono 60 kune il chilogrammo.

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