In un anno 258 tonnellate di rifiuti abbandonati

Al primo posto di questa particolare classifica dei siti più «apprezzati» dai cittadini per disfarsi della spazzatura si trova la pineta di Valdibecco con 36 tonnellate per la cui rimozione sono state spese 24mila kune

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In un anno 258 tonnellate di rifiuti abbandonati

Duecentocinquantotto tonnellate di rifiuti abbandonati nella periferia urbana e suburbana: in natura, in pineta, lungo la costa, ai bordi delle strade non asfaltate. Duecentocinquantotto tonnellate. In un solo anno: il 2020. More solito, l’amministrazione municipale e le aziende (pubbliche o private) sono corse dietro ai trasgressori e hanno provveduto a ripulire, risanare, bonificare le vecchie e le nuove discariche abusive. Hanno pagato i contribuenti fiscali. Quanto? Duecentododicimila kune, o meglio, per amore di precisione contabile: 212.287,27 kune IVA inclusa (o, volendo, 169.829,82 kune IVA esclusa). Queste sono le cifre salienti del nuovo rapporto annuale che Loris Mošnja e Ingrid Bulian del Dipartimento all’edilizia e alla pianificazione ambientale hanno compilato e presentato al sindaco nei giorni scorsi. Il rapporto non è dissimile da quelli che si vedono ogni anno in questo periodo tra gli atti amministrativi siglati dal primo cittadino. Anzi, si può concludere ancora una volta da capo, che il fenomeno è ben radicato tra le consuetudini degli abitanti di Pola.

 

 

Da Valdibecco a Stignano 258 tonnellate
Dove esattamente “in natura” sono state depositate queste 258 tonnellate di rifiuti ingombranti e materiale da risulta di demolizioni e ristrutturazioni? Ecco la “top ten” dei siti più apprezzati dai polesi per fare da immondezzaio. La pineta di Valdibecco è decisamente in vetta alla poco lusinghiera classifica con 36 tonnellate di rifiuti rimosse al costo di 24.113,07 kune. Il secondo posto spetta per assurdo a una località attrezzata per fungere da palestra in natura. Si tratta del percorso ginnico allestito nella pineta di Stignano e della vicina zona di Palazzine, da dove sono state rimosse ben 31 tonnellate di spazzatura, al costo di 17.925,57 mila kune. La medaglia di bronzo in quest’assurda competizione va alla frazione di Surida, nella parte alta dell’abitato, che sale verso Puntisella: altre 31 tonnellate di rifiuti ingombranti o misti rimossi e smaltiti al costo di 18.642,99 kune. Molto bene. Procediamo. Nell’area decisamente più vicina al centrocittà di Vallelunga-Mandracchio (porticciolo sportivo), poco lontano da una delle principali entrate in città, sono state scovate altre 26 tonnellate di rifiuti, che le autorità locali hanno fatto rimuovere e smaltire al costo 15mila kune. Un altro magnete per la spazzatura abusiva è la zona costiera dell’Idroscalo, che grazie al fatto di trovarsi “fuori mano” e al buio, oltre a essere poco frequentata nei mesi freddi, è riuscita ad attirare la bellezza di 21 tonnellate di spazzatura, che sono state portate via al costo di 19 mila kune. Le altre discariche abusive formate e bonificate nel corso del 2020 sono quelle di via Albona nell’ex zona industriale (2 siti distinti) con 19 tonnellate di scarti, Bussoler (2 siti) con 16 tonnellate, Valovine con tre siti a sé stanti da 14, 6 e 12 tonnellate (insieme fanno più di 40 mila kune di danni), ma anche Monte Serpo (12 tonnellate) e Monte Ghiro (10).

Mobili e arredamenti in disuso
Da non credere che la somma dei rifiuti e dei danni si esaurisca con questa classifica. Niente affatto. Non fa parte della lista per ragioni amministrativa tutta quella valanga di rifiuti ingombranti che i cittadini (e le aziende) non consegnano ai centri di raccolta e alle discariche ufficiali, ma lasciano in strada accanto ai cassonetti della spazzatura urbana. Così è stato durante l’anno nella gran parte del perimetro urbano, ma soprattutto nei pressi delle “Isole verdi” dei grandi caseggiati e grattacieli nelle vie Monte Cappelletta, Krleža, Kamenjak, Palazzine, Agnan, Jeretov, B. Gumbac, Vitezić e via elencando. Naturalmente si è trattato perlopiù di mobili e arredamento in disuso, qualche volta anche di materiale di risulta delle demolizioni dei bagni. Disgraziatamente la cifra è esorbitante e si parla di 750 tonnellate di rifiuti ingombranti e altre 8,7 tonnellate di scarto edile, raccolte e smaltite in un anno a spese della società per la nettezza urbana (che in seguito alla riforma del sistema di gestione della spazzatura ha aumentato i costi del servizio del doppio e del triplo a seconda dei casi). Per ripulire le strade dai rifiuti dei polesi, la Nettezza urbana ha speso 872.000 kune. Ma non basta ancora. Le squadre addette alla raccolta dei rifiuti ingombranti hanno risposto pure alle telefonate dei cittadini che hanno avuto almeno l’accortezza di non scaricare i propri mobili in strada. Durante le operazioni “a domicilio” la società ha rilevato altre 400 tonnellate di rifiuti solidi che sono stati smaltiti al costo di 396.000 kune.

Tutti per tutti e non ognuno per sé
Che dire? Ogni anno l’Assessorato e la municipalizzata investono fiumi di milioni per migliorare il sistema di conferimento della spazzatura urbana e ogni anno da capo si fa la conta delle tonnellate di rifiuti scaricati in bosco e in strada. Tra l’una e l’altra categoria, il milione di tonnellate l’anno di rifiuti fuori posto è la norma, non l’eccezione. Qualcosa è andato storto nella pianificazione o nella regolamentazione delle attività dopo la chiusura e la bonifica della vecchia discarica pubblica di Castion. In dieci anni di copiosi investimenti di tempo e denaro, il tasso di differenziazione non supera il 13 per cento, l’umido finisce a Castion insieme con tutto l’indifferenziato e a tuttoggi i cittadini non comprendono il senso dei tre centri di smistamento (Metis, Valmade e Castion) messi a disposizione per il conferimento gratuito di qualsiasi tipo di scarto tranne quello tossico. In dieci anni vige ancora il matra del menefreghista: “Ci pensino loro che sono pagati per occuparsene”. Non è questo il punto, perché a pagare siamo tutti per tutti e non ognuno per sé stesso. Tra l’altro ora paghiamo il doppio o il triplo di quello che si pagava un tempo.

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