In esposizione la copia restaurata della Sacra Sindone

«Il tessuto era lacero e polveroso; avevamo paura srotolarlo credendo che contenesse un dipinto che sarebbe stato facile distruggere», ha dichiarato il parroco dignanese, msgr. Marijan Jelenić

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In esposizione la copia restaurata della Sacra Sindone

La Parrocchia di Dignano e la città stessa festeggiano oggi San Biagio, patrono della località e titolare dell’imponente Duomo. Sarà un altro omaggio patronale all’ombra del contagio; in passato le messe in agenda erano molto ben frequentate e la giornata si poteva considerare di pellegrinaggio dalle località vicine (ma non solo). Oggi le Sante Messe verranno officiate alle ore 8.30 (in italiano), alle 11 quella solenne concelebrata e infine alle ore 17. Dopo le funzioni ci sarà il tradizionale rito dell’unzione della gola, essendone S. Biagio il protettore.

 

Come certamente si ricorderà, ogni anno la celebrazione era accompagnata da una… novità, annunciata da msgr. Marijan Jelenić, parroco di Dignano. Così è stato anche questa volta. Ieri in conferenza stampa, il parroco ha annunciato l’esposizione della copia restaurata della Sacra Sindone.

La chiesa di S. Biagio

Riposto in un sarcofago

Il prezioso telo era stato trovato in una delle tante casse contenenti reliquie e arredi sacri portate a Dignano dal pittore Gaetano Grezler, all’epoca in cui i soldati di Napoleone mettevano le chiese a ferro e fuoco. Il tessuto, di primo acchito una specie di fusciacca, era riposto nel sarcofago con i resti di S. Cordula e altre reliquie. “Il tessuto era lacero e polveroso; avevamo paura srotolarlo credendo che contenesse un dipinto che sarebbe stato facile distruggere. A dire il vero, considerate le condizioni, ero stato tentato di bruciarlo”, ha ammesso ieri don Jelenić. Invece, una volta srotolato, il tessuto ha lasciato intravedere tratti di una figura maschile. Dopo analisi, studi e verifiche, era risultato trattarsi di una copia della Sacra Sindone, il sudario che avvolgeva il corpo di Cristo.

Informata la Sovrintendenza di Pola, il tessuto è stato successivamente trasportato a Zagabria, all’Istituto nazionale per il restauro, per le operazioni, delicate, di recupero. L’esperta ha posato il telo su una superficie piana e vi ha lavorato per dieci mesi. “Sono molto grato per il lavoro e la pazienza, perché così è stato possibile salvare il reperto”, sempre mons. Jelenić, che ha specificato essere la Sacra Sindone l’oggetto maggiormente studiato e valutato al mondo.

Marijan Jelenić, Edi Pastrovicchio e Diriana Delcaro Hrelja

Le dimensioni dell’originale

Le copie (l’originale, lo ricordiamo, si trova a Torino, dov’è giunto dopo innumerevoli vicissitudini) non saranno altrettanto preziose, ma una loro caratura ce l’hanno. E infine, non sono nemmeno molte. Ci riferiamo, naturalmente, unicamente a quelle che hanno acquisito valenza per tactum. L’artista, una volta finita la copia, su commissione di nobili, aristocratici e potentati, con questa sfiorava l’originale: diventata, come detto, reliquia per tactum, veniva adorata alla pari della Sacra Sindone. La copia dignanese ha le dimensioni dell’originale (441 cm x 111 cm) e al mondo non ce ne sono tante di così: per ora, cinque. “Per ora” perché non si sa di eventuali future scoperte su questo tribolato pianeta che ci ospita.
La copia dignanese avrebbe una sorta di autentica: riporta, infatti, la scritta “AVG TAVR EX ARCHETYPO”, ovvero Augusta Taurinorum Ex Archetypo.

Già oggi il reperto avrebbe dovuto occupare il posto stabilito: non è così per il tanto lavoro che i preparativi richiedono, un soppalco di dimensioni e peso non indifferenti, tanto che alla fine il tutto peserà la bellezza di 900 kg. Si è all’opera, però.

La scritta che collega la copia all’originale

Il ringraziamento del sindaco

Presenti all’incontro stampa di ieri pure il sindaco e la vicesindaco di Dignano, Edi Pastrovicchio e Diriana Delcaro Hrelja,

“Vorrei ringraziare don Jelenić per avere custodito per tutto questo tempo questo patrimonio sacro, del quale, in quanto sindaco e dignanese sono orgoglioso. Vorrei che Dignano abbia un posto nella carta mondiale del turismo sacro. Lo so che il lavoro da fare è tanto, ma ci stiamo pensando”.

Di nuovo l’invito di don Jelenić ad assistere alle funzioni. Nel corso della Messa solenne il vescovo benedirà la copia della Sindone.

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