In Campo Marzio è ancora tutto fermo

Quest’anno doveva venire cantierata l’opera, ma non si è fatto nulla. «Il ritardo è dovuto al fatto che abbiamo aggiunto altri sport e altre strutture nel progetto», ha dichiarato il primo cittadino Filip Zoričić

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In Campo Marzio è ancora tutto fermo
Il Consiglio cittadino nella seduta di ieri: aula polarizzata tra sostenitori e oppositori del sindaco Zoričić. Foto: DARIA DEGHENGHI

Corre l’ultimo anno della legislatura e gli attriti si vanno moltiplicando. Ora delle interrogazioni “calda” con l’aula polarizzata tra sostenitori e oppositori del sindaco e un terzo blocco (DDI) per così dire neutro e stranamente silenzioso. Noel Mirković (Možemo) si chiede per quale motivo l’azienda dei parcheggi paga alla Repubblica la tassa sull’utile. Si tratterebbe di importi esorbitanti, pari a 250.000 euro se non 300.000 l’anno, che “sono soldi che la Città farebbe meglio a risparmiare”. In altri termini, o i prezzi dei servizi della Pula Parking sono eccessivi e vanno ridotti, oppure bisogna trovare il modo per trasferirli altrove, reinvestirli prima ancora che figurino come avanzo nel conto consolidato, perché regalarli allo Stato non ha alcun senso. Il sindaco Zoričić ha fornito due risposte. Primo, che i prezzi del parcheggio nella metà “fredda” dell’anno sono uguali o addirittura inferiori rispetto a quelli in altre città dello stesso ordine di grandezza, e quindi abbordabili, per non dire convenienti. Secondo, in estate li fanno lievitare sensibilmente per scoraggiare gli ingorghi ed evitare i rallentamenti e gli incidenti stradali ma soprattutto per mettere da parte il denaro che presto servirà a costruire l’autosilo nell’area di Campo Marzio più vicina a piazza della Repubblica.

Il tempo stringe
A proposito di Campo Marzio, qualche anno fa la sua parte più vicina alla tangenziale è stata ceduta dallo Stato alla Città senza rimborso ma con l’obbligo di metterla in funzione in armonia col piano regolatore entro il 2026. Ora, il consigliere in rappresentanza della minoranza serba che appoggia il sindaco, Milan Rašula, fa notare che “il tempo stringe” e teme che il ritardo non finisca per mandare a monte la riqualificazione dell’area. Infatti quest’anno doveva essere cantierata l’opera del Centro per lo sport e la ricreazione, per la quale è stato stanziato un milione di euro dal Preventivo 2024 e un altro milione dal Preventivo 2025. Evidentemente il 2024 sta per finire ma in Campo Marzio non si scava né si costruisce alcunché. Il sindaco ha rincuorato il consigliere. A suo dire, il ritardo è dovuto al fatto che “abbiamo aggiunto altri sport e altre strutture nel progetto”, e il contratto, che resta in vigore, ha avuto un allegato che aggiorna gli adempimenti delle parti contraenti. Insomma, il ritardo si deve alla sola volontà di migliorare l’opera prima che sia troppo tardi.

Dubbi sulla gestione del Rojc
Un altro “dono” della Repubblica a Pola, ma degli anni Novanta, era stata la caserma smilitarizzata “Karlo Rojc”, oggi il maggior centro di associazioni senza scopo di lucro in Croazia. Ma è veramente così che stanno le cose? Sanja Radolović del Partito socialdemocratico è perplessa. A breve dovrebbe partire l’opera di riqualificazione verde del Rojc al costo di oltre dieci milioni di euro a patto che “dentro” tutte le attività siano perfettamente in ordine. Per capirci: che “al centro sociale non si faccia attività commerciale sotto mentite spoglie”, dietro il paravento dell’associazione no profit. La consigliera ha anche fatto notare che il Coordinamento delle associazioni non lavora nella massima trasparenza, e alluso al fatto che la presidente (Dušica Radojčić, op.a.) esercita un ruolo di influenza decisivo al centro sociale. Ci sono attività al Rojc che sembrano non essere tagliate su misura per quel genere di luogo, ma nessuno ha fatto nomi. La questione è molto seria. L’europrogettazione costa tempo e denaro e i passi falsi si pagano cari, tanto più che ci va di mezzo la credibilità di Pola nelle stanze dei bottoni. Il sindaco l’ha detto e ripetuto, seduta stante: in tre anni e mezzo, sono partiti o stanno per decollare progetti di sviluppo per 100 e passa milioni di euro avuti da Bruxelles o da Zagabria. A un certo punto li ha elencati tassativamente: una decina in corso, un’altra decina in calendario per i prossimi mesi e una terza decina da realizzazione più lentamente nell’arco di un paio d’anni. Tra quelli che stanno per partire c’è anche la ristrutturazione dello stabilimento balneare di Stoia e si spera che sia la volta buona perché il bando d’appalto è fallito due volte. Al terzo tentativo si sono fatte avanti due ditte e non più una sola, ed ora cambiano le carte in tavola.

Progetti privati, un fallimento
Ancora un po’ di brutte notizie, questa volta su interrogazione di Vito Paoletić (lista civica FZ): novità in merito ai progetti privati falliti? Anche qua l’elenco del sindaco con le rispettive delucidazioni: Il Pula Gate, meglio noto come il “cratere” di Siana è ancora fermo per controversie di vicinato, ma va bene così perché con i nuovi proprietari presto potrebbe avere un epilogo felice. E sarebbe ora, dopo vent’anni. L’ex sede dell’Istituto di previdenza sociale in piazza Port’Aurea è sempre fuori uso. Sembrerebbe che la Repubblica abbia difficoltà a vendere. Anche la Posta centrale andrà all’asta, ma la Città non può competere contro i grandi capitali, e quindi Pola non avrà un Museo civico in piazza Dante Alighieri come qualcuno aveva suggerito o sognato. Infine, i soliti Grandi magazzini alias Robna kuća in piazza della Repubblica. “Ci hanno promesso mari e monti ma non hanno mosso un dito e dopo non si sono più fatti vivi”, ha detto il sindaco. Insomma, non c’è niente da fare.

Al centro sociale c’è qualcuno che bara.
Foto: DARIA DEGHENGHI

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