Il Rojc verso la riqualificazione energetica

Dal Piano nazionale di ripresa e resilienza 2021-2026 (PNRR) arriva a Pola un assegno di 3,4 milioni di euro

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Il Rojc verso la riqualificazione energetica
Il centro sociale Rojc con l’ampio parcheggio rivolto verso il Palazzo di Giustizia. Foto: DARIA DEGHENGHI

Dal Piano nazionale di ripresa e resilienza 2021-2026 (PNRR) arriva a Pola un assegno di 3,4 milioni di euro per la riqualificazione energetica del centro sociale Rojc, struttura di vaste proporzioni a pianta rettangolare con cortile interno con una superficie utile di 16.739 metri quadrati che la rende la costruzione più estesa di Pola, superiore a tutte le altre caserme, a tutte le scuole, agli impianti industriali e entrambi gli ospedali. Classe 1870, è stata un’accademia militare fino al 1976 e da allora in poi una delle caserme dell’Armata Popolare Jugoslava fino al 1991, l’anno dell’indipendenza e dell’inizio della guerra. In seguito è stata trasformata provvisoriamente in un centro di raccolta e sistemazione di profughi e sfollati e poi popolata da associazioni civiche col consenso della nuova amministrazione municipale riformata. La struttura conta otto facciate, quattro esterne e quattro interne, da rivestire con isolante termico e acustico ignifugo, esattamente come il tetto, che sarà tappezzato di pannelli fotovoltaici. Il progetto include interventi di consolidamento statico e antisismico. L’opera vale 4,7 milioni di euro, di cui 3.383.996,60 di contributo dal PNRR e la parte restante a carico della Città di Pola. La cerimonia dell’attribuzione dei sostegni si è svolta a Zagabria alla presenza del presidente del Governo Andrej Plenković e del ministro dell’Ambiente Branko Bačić. A ritirare l’assegno spettante alla Città di Pola la neo insediata assessora all’urbanistica, investimenti e opere pubbliche Maša Mihelić.

Il progetto di riqualificazione energetica del centro sociale contribuirà notevolmente a contenere la spesa per il riscaldamento e il raffreddamento degli ambienti. Attualmente la perdita di calore è considerevole per tutta una serie di motivi e non solo per l’inesistenza del cosiddetto cappotto isolante esterno, tuttavia il rivestimento termico ridurrà sensibilmente i consumi. Il sistema fotovoltaico che sfrutterà l’ampia superficie del tetto e la sua lunga esposizione ai raggi solari durante l’anno aumenterà l’autonomia e permetterà il recupero dell’investimento iniziale in tempi ragionevoli. Ma ciò che conta, la trasformazione consentirà una migliore qualità di abitazione e condivisione degli spazi che attualmente sono utilizzati da 106 organizzazioni non governative diverse che prese individualmente svolgono attività in vari campi (cultura, sport, tempo libero, assistenza e supporto psicosociale, salute, ecologia e ambiente, cultura tecnica, assistenza e supporto alle persone con disabilità, minoranze nazionali, folklore, educazione, istruzione e inclusione sociale, arte e spettacolo) ma che prese collettivamente, come rete, producono sociabilità generando valore aggiunto che consiste nell’aumento di parametri relazionali come la cooperazione, la reciprocità, la fiducia.

L’ingresso principale nell’ex casermone.
Foto: DARIA DEGHENGHI

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