Il primo tram a Pola: erano gli inizi del XX secolo

Mostra curata dal Museo storico in Zerostrasse. Gli autori, Gordana Milaković, Katarina Pocedić e Gracijano Kešac, hanno fatto resuscitare una storia che si dipana attraverso 127 testimonianze e serve a recuperare il passato cittadino

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Il primo tram a Pola: erano gli inizi del XX secolo

Raccontare la storia del tram austroungarico e italiano di Pola può rappresentare un’intrigante operazione di recupero del passato cittadino. A compierla egregiamente è il Museo storico e navale dell’Istria, che dentro gli ambienti, freddi e umidi, del rifugio trasformato in galleria Zerostrasse, è riuscito a piazzare i pannelli con 127 testimonianze – copie di articoli, ritagli di riviste, riproduzioni di fotografie, cartoline, manifesti, depliant – che riproducono e ricreano l’atmosfera della città di fine XIX e inizio XX secolo. Attraverso una pittoresca passeggiata per gli androni e gli spazi centrali del vecchio rifugio, risulta alla fine curioso immergersi negli spazi arricchiti da tante immagini, da simulazioni di capolinea e tabelle con orari di transito, visione resa completa dal suono remoto dello scorrere su rotaie, di carrozze e cavalli delle epoche che furono.

Nel viale di San Policarpo -St. Policarpo Strasse

“Il tram elettrico di Pola (1904-1934)” è la mostra realizzata da tre autori e ricercatori, Gordana Milaković, Katarina Pocedić e Gracijano Kešac (quest’ultimo l’ha inaugurata come direttore dell’istituzione museale), con cui si contribuisce a ricordare il 115.esimo anniversario della solenne inaugurazione del tram elettrico e allo stesso tempo anche la ricorrenza degli 85 anni dell’ultima corsa. Attingendo dal ricco fondo della collezione di vecchie cartoline conservate al Castello, da materiali prestati dall’Ufficio cittadino per il patrimonio architettonico e la pianificazione ambientale, dall’archivio di Stato di Pisino, dalla Biblioteca universitaria e da collezioni private (Dieter Winkler, Zvonko Matana), si è riusciti a far resuscitare il grande mezzo di locomozione che aveva iniziato a compiere i suoi viaggi quando Pola era principale porto militare della defunta monarchia e moderno centro industriale europeo in espansione sociale, urbana e demografica.

Trasporti pubblici invidiabili

In rassegna il tram nelle fotografie d’epoca

A nord della città nascevano i nuovi rioni suburbani della Stazione di Siana, a sud c’era Veruda, quindi San Policarpo, rione già ben sviluppato ed esteso sul versante orientale; a Stoia venne costruito l’abitato operaio della Baracche. Per arrivare in Bosco Siana dal Centro storico si doveva camminare almeno mezz’ora e altrettanto prima di arrivare ai Bagni di marina (dove c’era una scuola di nuoto). Urgeva un collegamento migliore di quello degli omnibus, introdotti nel 1895, dimostratisi lenti e tecnicamente difettosi, nonché delle carrozze trainate dai cavalli. Fu così che – come raccontano le didascalie quadrilingui della mostra – il Ministero delle ferrovie decise di migliorare il trasporto urbano commissionando (1897) all’ingegner Rudolf Urbanitzki di Linz la stesura del progetto di massima per l’introduzione del tram a cavalli o elettrico a Pola. E meno male che fu scelto il secondo, giacché era pianificata in contemporanea la costruzione della prima centrale elettrica pubblica. L’imperial e regio governo di Trieste eseguì la revisione del progetto esecutivo, il Comune di Pola bandì il concorso per la sottoscrizione di obbligazioni, e i lavori preliminari di stesura del tracciato furono eseguiti dall’impresa edile Jakob Ludwig Münz.

È il 1904: la città è in festa

Il cartello d’ingresso inroduce i visitatori alla storia del tram

Vediamo la cronologia fornita al pubblico: la prima centrale elettrica polese fu inaugurata il 29 gennaio 1904 in via Vergerio e in contemporanea, alla fine dell’odierna via Revelante, fu costruita la prima rimessa del tram con il suo deposito per la sistemazione delle carrozze tramviarie. L’ora del collaudo? Il tram fece la sua prima corsa per le vie di Pola già il 15 febbraio 1904 e la cerimonia d’inaugurazione iniziò solennemente il 23 marzo 1904 alle 9 del mattino davanti al Casinò Marina (oggi Casa del difensore), all’incrocio tra via dell’Arsenale e Via Flaccio, alla presenza di una moltitudine di cittadini. L’Orchestra cittadina di fiati a ogni fermata suonò sonoramente marcette, polke, valzer e mazurche, contribuendo al clima di festa a ogni sosta del tram con carrozze decorate di bandiere, festoni e stemma della Città di Pola. Le soste del mezzo su rotaia furono d’obbligo per mettere in atto i controlli tecnici. A Pola, il servizio di trasporto urbano regolare entrò in funzione subito il giorno dopo, il 24 marzo 1904 con l’introduzione di due linee del tram: la prima collegava i Bagni di Marina con la riva polese e la stazione ferroviaria, la seconda dal Casinò Marina arrivava fino all’Arena.

In un solo giorno 6.500 biglietti

Le stazioni del tram nel rifugio-galleria

Alla faccia degli schivi viaggiatori odierni, il primo giorno di entrata in funzione del tram furono venduti 6.500 biglietti, mentre negli altri due giorni ancora 11mila. Nei primi quattro mesi di servizio, per entrambe le linee i tram percorsero 126mila chilometri. Una terza linea del tram fu introdotta il 16 agosto 1909. Viaggiava da viale Barsan al Bosco di Siana e dal 1911 il tragitto fu prolungato fino alla Chiesa della Madonna della Grazie. L’ultima corsa del tram risale al 15 giugno 1934. Dati storici a parte, la mostra fornisce tanti curiosi dettagli di notizie pubblicate da “Il Giornaletto” tipo: il fulmine che colpisce la rete tramviaria, lo scontro con la carrozza, qualche investimento deleterio, l’uomo che cade dal tram in corsa, il cavallo spaventato che si dà alla fuga, fino a finire inseguito dal padrone per le vie del centro città e via narrando di altri guai e amenità.
La mostra “Il tram elettrico di Pola (1904-1934)” in Zerostrasse” (via Carrara), si può visitare ogni giorno dalle 10 alle 20. Biglietti d’ingresso in vendita a 10-15 kune.

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