«Il posto che più ci mancava»

Dopo due anni di chiusura forzata a causa della pandemia da coronavirus ha riaperto ieri uno dei ritorvi più frquentati in città, la Sala di lettura del club dei pensionati. Abbiamo parlato con alcuni di loro che sono contenti del fatto di poter stare nuovamente tra amici

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«Il posto che più ci mancava»

Cade anche l’ultimo dei tabù per gli assembramenti vietati dall’emergenza Covid. Dopo due anni di chiusura forzata, ha riaperto le porte la Sala di lettura del Club dei pensionati, un luogo imprescindibile per gli anziani di Pola, che tuttavia hanno dovuto farne a meno per così tanto tempo. Siamo andati a parlare con gli utenti che per primi hanno varcato le soglie della sala ai Giardini e col personale della Biblioteca civica che gestisce il servizio dislocato dalla sede centrale. Ebbene l’atmosfera non è ancora quella di un tempo, quando c’era la fila per avere un posto a sedere e quando nel salone dei giochi di società c’erano non solo il tutto esaurito ma anche i campionati, le feste, le recite, le partite (rumorose) di tressette o di scacchi. No, non c’è ancora la folla che usava regnare in questo posto. Ma è solo il primo giorno e forse bisogna soltanto aspettare che il passaparola si diffonda per i vari quartieri urbani di Pola e che l’utenza torni a visitare questo luogo di grande attrattiva per i nostri anziani.

Chiusi per due anni

Milojko Todorović è già al proprio posto a sfogliare uno dei quotidiani locali che preferisce. Gli chiediamo come ha trascorso questi due anni di chiusura imposta dalle autorità e la risposta che ci offre è piena di malinconia per le libertà perse: “Siamo rimasti chiusi in casa per due anni, chi più chi meno, ma comunque chiusi. Non è solo una questione di leggere i giornali: si legge anche a casa, e si legge al bar, come abbiamo fatto in mancanza di meglio, ma questo è il posto che più ci mancava. Ora si torna finalmente a socializzare”. Qualche parola in più per Dragan Šimic, che non nasconde il proprio entusiasmo per il servizio ripristinato: “Questo è il luogo migliore che la città ha messo a disposizione di noi pensionati. In questo locale abbiamo proprio tutto: le riviste, i libri, Internet, la televisione, gli amici e persino la macchina del caffè che – credetemi – è migliore che al bar. E ve lo dice chi ha frequentato questo posto dal primo giorno. Guardi la mia tessera di socio, sono il numero di matricola 25: ero tra i primi lettori del club e ci tornerò sempre perché qua ci troviamo proprio bene. Due anni di chiusura non sono stati facili da superare. Gli amici si sono persi di vista e ora cerchiamo di recuperare. La sala di lettura è molto più di una ‘sala di lettura’: è anche il luogo dove ci incontriamo senza bisogno di prendere appuntamento”.

Milojko Todorović
Dragan Šimić

La parola alla direttrice della Biblioteca civica, Nadia Bužleta: “Siamo felici di poter riaprire anche questa nostra sede dedicata alla terza età, l’ultima che ripristiniamo per ovvie ragioni. Trattandosi di una categoria a rischio, che ha sofferto le limitazioni più tassative, abbiamo aperto soltanto adesso, avuta l’autorizzazione della Protezione civile. Bisogna tuttavia specificare che non è tutto uguale a prima: per il momento sono ancora banditi i giochi di società e quindi anche i tornei di scacchi che erano molto popolari. Questo perché resta ferma la regola del distanziamento sociale di due metri tra gli utenti. Per lo stesso motivo non sono ammesse in sala più di 23 persone, che devono sempre indossare la mascherina”.

La direttrice della Biblioteca civica, Nadia Bužleta

Un luogo di grande richiamo

Detto questo, la direttrice ci spiega che nonostante queste limitazioni, la sala di lettura dei pensionati resta un luogo di grande richiamo. La sua collezione di quotidiani, riviste e periodici conta una trentina di testate, compresa “La Voce del Popolo” e alcune riviste italiane come “Gente” e “Donna moderna”. I libri da portare a casa sono circa 200 (la Sala non sostituisce la Biblioteca propriamente detta) mentre i computer col pacchetto Office, Internet e stampante a disposizione sono due. Ma, quel che più conta, il canone di frequentazione è fermo a sole 10 kune l’anno dal giorno dell’iscrizione allo scadere di 12 mesi. La novità introdotta alla riapertura sono appunto i libri e il wi-fi gratuito per tutti, per cui ora è possibile accedere alla rete anche con i propri smartphone, tablet e computer portatili.

In fila per l’iscrizione

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