Pola copia Roma e fa bene. Il sindaco Zoričić e lo staff per la pianificazione ambientale dell’amministrazione cittadina hanno lanciato in consultazione pubblica la bozza del Piano di gestione del centro storico, ispirata alla Convenzione Faro del 2005 che mette in rilievo la fruizione del patrimonio culturale in relazione ai diritti umani e alla democrazia, alla dichiarazione sul Patrimonio come motore di sviluppo di Parigi del 2011 e ai Principi di salvaguardia delle città storiche del 2011, che impongono, tra l’altro, la coerenza dell’architettura contemporanea con la configurazione spaziale esistente. Il documento ha uno spessore notevole, ma parte essenzialmente dalla definizione del centro storico polese e prosegue con un ampio quadro dello sviluppo dell’insediamento dalla preistoria all’esplosione urbanistica e culturale della seconda metà dell’Ottocento. In rilievo le epoche caratteristiche dopo Roma antica: Venezia dal 1331 al 1797, Austria (1813-1918) e Italia (1918-1943) con i rispettivi monumenti immediatamente riconoscibili in piazza Foro, ai Giardini e nel resto dei nucleo storico che per definizione parte dalla stazione ferroviaria, comprende la via Flavia e il Ninfeo, abbraccia la totalità del colle Castello e anello, sale il Monte Zaro, ridiscende al Mercato coperto, ai Giardini, in via dell’Istria e cinge l’anfiteatro abbracciandone il circondario (piazza Drio la Rena, Chiesa e Convento di Sant’Antonio) fino al Ponte (escluso).
Allarme spopolamento
Del vasto porto è considerato parte del centro storico solo lo specchio di mare delimitato da Scoglio Olivi, dal ponte ferroviario, dalla Riva e dal Molo Fiume, mentre restano escluse la banchina del nuovo scalo passeggeri, la ferrovia e via della 119ª Brigata istriana. In rilievo i beni culturali da valorizzare rispetto a quelli già sufficientemente esposti come l’anfiteatro, il teatro, la cinta e le tre porte romane: la Basilica di Santa Maria formosa, la Chiesa di San Nicola, l’Arsenale, i parchi, le vie del commercio disastrate dopo l’avvento dell’era dei centri commerciali, ma anche gli edifici abbandonati e in dissesto di via Kandler, Sergia e Flanatica che rappresentano un esorbitante 4,1 per cento della totalità delle particelle catastali. La fuga del commercio dal centro storico è palese anche senza questo Piano, che tuttavia ne mette in rilievo il dramma con lo scrupolo della ricerca scientifica. La prima fascia è stagionalizzata fino alle estreme conseguenze: nei mesi caldi la calca, nei mesi freddi il deserto, senza dire oltre della miseria degli articoli in vendita tra papere, bigiotteria di latta e chincaglieria varia. I negozi della seconda fascia sono prevalentemente aperti durante l’anno, ma la tipologia delle attività è sensibilmente ridotta al passato, un fatto dovuto anche al fenomeno della gentrificazione, vale a dire la graduale sostituzione della funzione abitativa a vantaggio di altre più redditizie come la ristorazione e le locazioni turistiche (favorite da piattaforme digitali come Airbnb, che hanno trasformato i nostri alloggi in appartamenti turistici per l’affitto breve).
Le sfide
Nel 2022 il numero delle camere da affittare è salito a quota 9.639, il 55,9 per cento in più rispetto al 2013. I posti letto sono aumentati solo nel settore delle locazioni turistiche, che ora rappresentano il 62 per cento contro il 32 per cento del totale di nove anni fa. Chi lascia un alloggio agli eredi in centro oppure lo vende per trasferirsi in periferia, è quasi certamente per lasciarlo vuoto. Non ha da stupire, allora, che in dieci anni, dal 2011 al 2021, il centro storico abbia perso altri 200 residenti fissi. E non stupisce nemmeno l’esito dell’inchiesta condotta tra i “superstiti” che lamentano “un calo sensibile della qualità della vita” chiaramente percepibile in rapporto a tutta una serie di fattori. In parole povere, i polesi in centro città continuano a invecchiare e ad andarsene, ma non gli subentrano le giovani famiglie. In realtà l’invecchiamento colpisce la città nel suo insieme, anche se in centro è drammatico. Se nel 2011 a Pola gli over 65 erano il 19,3 per cento della popolazione totale, oggi sono il 26,6 per cento. Nel centro storico il numero delle camere è aumentato del 71 per cento solo dal 2017 per cui ora l’area detiene il dieci per cento del totale delle capacità ricettive di Pola. Naturalmente lo spettro dei fenomeni demografici verte sempre intorno al concetto di turistificazione: il nucleo storico emerso dalle esigenze economiche dei primi vent’anni del nuovo secolo è un luogo costruito esclusivamente intorno alle esigenze del turista di passaggio, che esige una sistemazione focale, di qualità e possibilmente a basso costo.
Le soluzioni
Lungo l’elenco delle infrastrutture, delle modalità di trasporto, delle carenze della mobilità e dei difetti del traffico stradale, aereo e marittimo, delle minacce naturali, come l’innalzamento del livello del mare, il deficit di attività di intrattenimento sociale, l’oblio dei significati simbolici e la perdita dell’attaccamento emotivo dei cittadini nei confronti del patrimonio storico e della propria città. Tra le soluzioni proposte, opere di riqualificazione a tappeto e regolazione delle attività fino alla maturazione di una situazione d’equilibrio. Nel dettaglio: lastricatura delle vie e delle piazze pedonali, illuminazione stradale sostenibile, riduzione dell’inquinamento acustico nelle aree locali notturni, filtri all’apertura di nuovi bed&breakfast, riduzione dei mezzi privati e valorizzazione di quelli pubblici nel traffico stradale, apertura di servizi igienici pubblici, rimozione dei climatizzatori e delle antenne paraboliche dalle facciate, innovazione e potenziamento della raccolta differenziata, destinazione di spazi dedicati ai giovani, regolamentazione delle attività commerciali, richiesta della protezione dell’UNESCO per l’anfiteatro, i resti romani e le fortezze austriache, la riqualificazione del patrimonio e delle aree verdi in rapporto alle esigenze della vita moderna, la nettezza urbana, la gestione della qualità e la sostenibilità dell’offerta turistica, la coesione e l’inclusione sociale. Il Piano di gestione del centro storico sarà oggetto di consultazione pubblica fino al 6 dicembre. La Città di Pola invita i residenti a fornire commenti, idee, osservazioni o altri tipi di informazioni per arricchire e migliorare il provvedimento da adottare. Il piano sarà esposto al pubblico il giorno 22 novembre nell’aula magna della Camera d’Economia di via Carrara 5 dalle 13 alle 15, ma tutte le proposte saranno raccolte via posta elettronica all’indirizzo
[email protected].
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