
Dopo lunghi anni d’attesa, prossimamente sta finalmente per iniziare la costruzione del Centro diurno di riabilitazione Veruda, che avrà una nuova sede in Siana, ossia in via Altura nello spazio presso le palazzine in via Diacono e Divković. In attesa della scelta dell’appaltatore, decisione questa che dovrebbe essere presa in questi giorni, ieri presso il Centro coworking si è tenuta la cerimonia ufficiale della firma dell’Accordo di cofinanziamento relativo all’obbligo creditizio per la costruzione e l’attrezzatura del nuovo edificio del Centro diurno di riabilitazione Veruda. All’importante appuntamento hanno preso parte la direttrice dello stesso Loretta Morosin, il presidente della Regione istriana Boris Miletić, l’assessore alle Attività sociali, giovani e sport della Città di Pola, Ivana Sokolov, nonché i sindaci o rappresentanti delle Città istriane (Umago, Rovigno, Parenzo, Dignano, Pisino, e Pinguente, assenti Buie, Cittanova e Albona) e dei Comuni (Medolino, assente Orsera), fondatori del nuovo Centro diurno.
Tutti sotto lo stesso tetto
“Dopo 25 anni di attività, il Centro diurno di riabilitazione di Veruda, ‘spezzettato’ in diverse sedi, ne avrà una unica in una nuova località. – ha fatto notare Miletić –. Tra l’altro in Regione, nonostante i finanziamenti al Centro da parte della stessa, non esiste una sede fissa di enorme importanza che adempierà a tutte le condizioni, sia per gli bambini assistiti che per i loro genitori, nonché per i dipendenti nello stesso. Il progetto, del valore di 6 milioni di euro, verrà finanziato al 30 p.c. dalla Regione istriana e con la stessa percentuale dalla Città di Pola, il resto dalle altre Città e Comuni, a seconda del numero degli assistiti residenti negli stessi. Come solitamente usiamo dire, i bambini sono al primo posto, e qui si parla di fatti concreti e non solamente di parol”, ha detto lo zupano. “Si tratta di un progetto durato a lungo – ha continuato Sokolov -, e nell’ultimo anno abbiamo avuti diversi incontri e riunioni di lavoro, al fine di accelerare il processo tenendo conto che il Centro conta 12 fondatori e ora vi ha aderito pure la Regione istriana. Sono compiaciuta del fatto che in pratica tra alcuni giorni inizieranno i lavori di costruzione. Quest’oggi scade il termine per il ricorso, dopodiché la strada sarà aperta per dare il via ai lavori”, ha detto l’assessore.
Una preparazione lunga
“Questa è una grande giornata per noi – è stato il parere della direttrice Morosin -, in quanto siamo riusciti a firmare l’Accordo di cofinanziamento per la costruzione del nuovo edificio dell’ente. Si è aspettato abbastanza, ci siamo preparati a lungo per raggiungere il fine definito. Ciò che è di maggior importanza sia per la nostra istituzione che per la società intera è rappresentato dal fatto che finalmente riceveremo uno spazio che rispetterà tutti gli standard previsti e avrà i servizi, dedicati ai bambini dell’età prescolare e agli alunni, a disposizione in un unico luogo, per cui sarà migliore pure la comunicazione tra i genitori, i dipendenti del Centro e gli specialisti. I lavori di costruzione dovrebbero iniziare entro metà di giugno. Da parte nostra abbiamo rispettato tutti i termini, e a coronare tutto ciò sarà appunto l’inizio della costruzione del nuovo edificio, che si estenderà su 1.700 metri quadrati complessivi. Se ci sarà le necessità, aumenteremo il numero dei gruppi specializzati, e allo stesso tempo degli assistiti; questo Centro porterà ad un miglior collegamento tra le famiglie e la società, però ciò non significa che non prenderemo parte alla sviluppo della rete degli altri servizi sociali delle Città e Comuni fondatori. A Parenzo abbiamo una nostra sede dislocata che copre le necessità dei bambini dell’Istria sud-occidentale, dove pure si cercherà di allargare i servizi agli utenti, e cercheremo di farlo pure nell’Istria Centrale, sempre partendo dal nostro nuovo Centro diurno di riabilitazione”, ha concluso Morosin. I sindaci e i rappresentanti delle Città e Comuni presenti all’incontro all’unanimità si sono detti compiaciuti per la realizzazione del nuovo Centro diurno, sorto grazie alle forze unite e collettive, indipendentemente dal fatto di quale formazione politica sia al potere nelle singole realtà; insomma, “questo è un esempio di come l’Istria dovrebbe funzionare.
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