
La Città torna a diventare irrespirabile per il caldo rientrante, le vie e le piazze continuano a non essere percorribili a causa della fiumana di turisti in movimento determinando un’invasione cocciuta anche dopo Ferragosto, le strade del centro, la circonvallazione con le rotatorie e l’area dei commerciali risultano ancora congestionate da colonne di macchine contrassegnate da immatricolazioni straniere. Pola è invivibile sempre sotto l’effetto della turistificazione, che non si decide a mollare la presa. Eppure, ci sarebbero anche gli scontenti o forse “insaziabili” – ristoratori e affittacamere privati – che lamentano la mancanza di clientela e la costrizione di dover pagare la tassa di soggiorno all’ente turistico pur non registrando il tutto esaurito in materia di booking. L’estate, finora si sarebbe potuta mostrare scarsamente appagante e propizia per il turismo culturale, quello che prolifera e conosce i suoi momenti migliori nelle giornate di pioggia e maltempo, quando la massa turistica si riversa solitamente in città, omaggiando della sua presenza l’Arena, il Castello, le gallerie e i monumenti. Il guaio è che le giornate grigie e nuvolose si sono potute contare sulle dita di una mano e che quelle da spiaggia hanno letteralmente trionfato. Che cosa hanno invece da dire dai Musei di Pola, che gestiscono, promuovono e curano l’immagine storico-culturale della Città?
Oltre 300mila visitatori
Sentendo parlare i dirigenti degli anzidetti enti, nessuno si mostra frustrato e inappagato. Anzi. Lungi dallo stendere un bilancio definitivo per l’estate culturale 2024, intanto ci sono le prime proiezioni che generano una più che giustificata soddisfazione. Dall’inizio dell’anno e fino a ieri l’altro, l’Arena, la nostra “matrona”, romana per eccellenza, ha registrato in tutto 301mila visitatori, mentre nell’esatto periodo dell’anno passato aveva quantificato 293mila vendite di biglietti. Come confermato da Darko Komšo, direttore del Museo archeologico istriano, la lievitazione è minima: si tratta più o meno di un 1,5 per cento. Sempre di aumento si tratta, rispetto a un 2023, che dopo gli anni Covid aveva già sbaraccato, letteralmente ripreso a rendere onore alla storia, cominciando a ripristinare alla grande le vacanze culturali in direzione della Bassa Istria. Si considera che l’anfiteatro è quello che sta registrando un numero enorme di visitatori e una crescita d’interesse nei confronti del solo monumento, nonostante situazioni contingenti che hanno inciso sulla statistica. “Nei mesi di giugno e luglio – afferma Darko Komšo – abbiamo avuto un passaggio di comitive più contenuto rispetto allo scorso anno e la ‘colpa’ verrebbe attribuita agli Europei di calcio. D’altra parte, le giornate di chiusura dell’Arena sono tante, imposte dall’elevato numero di importanti eventi della stagione artistico-culturale 2024, come pure dagli affitti per manifestazioni private, nonché per le riprese filmiche svoltesi prima del periodo vacanziero di punta. Nonostante questi, che non si possono definire ‘intralci’, le visite di esclusivo apprendimento della storia sono aumentate, in particolare nei mesi di marzo e aprile, e stanno moltiplicandosi soprattutto adesso nel corso di agosto. Che cosa vogliamo di più?”. In secondo luogo, stando al direttore del Museo, fioccano i benefici derivanti dalla cessione dell’Arena in affitto ai promotori di happening, che quest’anno sono decisamente più copiosi e degni di supportare la tutela e la manutenzione delle aree storico-monumentali di Pola. Alla faccia degli invidiosi, sono meritati affari d’oro.
Un maniero pieno di gente
Nessuna lamentela si espande manco dall’alto del Castello veneziano di Pola, il secondo luogo più gettonato di Pola. Basta osservare il torrione, il cui merito della costruzione va attribuito all’epoca italiana, che mostra la più bella panoramica sulla città e il porto. Ore caldissime a parte, non vi è giornata senza gente, in cima per scrutare una visione difficilmente dimenticabile. Soltanto chi ha difficoltà di movimento rinuncia a quest’esperienza di scalata dalle cortine. Parola di direttore del Museo storico e navale d’Istria, Gracijano Kešac. “Il bilancio definitivo sulla stagione e quello complessivo inerente ai primi mesi dell’anno – ha anche detto – sarà fatto all’inizio di settembre. Per ora è ancora difficile trarre delle conclusioni, ma possiamo ben dire di non sentirci delusi. Il maniero è sempre pieno di gente, mentre le serate riservate agli spettacoli stanno registrando il tutto esaurito. Se c’è stata una flessione degli ingressi all’inizio dell’estate e nel mese di luglio, per lo più dovuta ai lavori di ricostruzione della biglietteria e alla chiusura del passaggio principale attraverso il ponte levatoio, non abbiamo abbiamo avuto conseguenze rilevanti”. Ovviamente “l’assalto” culturale al Castello può avvenire anche senza espugnare le sue mura e scegliendo la suggestiva strada alternativa, quella del rifugio Zerostrasse, dietro Porta Gemina e dell’ascensore che fa compiere l’inedita risalita dagli dagli androni sotterranei.

Foto: Srecko Niketic/PIXSELL
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