Il dramma dei femminicidi entro le mura domestiche

Con la tradizionale sfilata da piazza Foro in piazza Port’Aurea è stata celebrata la Giornata nazionale della lotta contro la violenza sulle donne

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Il dramma dei femminicidi entro le mura domestiche
Un cielo punteggiato di lutto con tanti palloncini neri. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Al rullo dei tamburi dell’orchestra cittadina, i palloncini neri si sono levati in aria, librandosi sopra l’Arco dei Sergi e stagliandosi sullo sfondo celeste per portarsi appresso il ricordo delle vittime e il messaggio contro le brutture della violenza alle donne. Le mascherine bianche e gli indumenti neri dei giovani attori partecipanti alla performance, sono servite a creare effetto e interpretare meglio frasi vere, testimonianze di situazioni realmente vissute, il dramma dei femminicidi consumati entro le mura domestiche (sto vivendo una paura mortale… dopo il primo schiaffo pensavo fosse amore invece…) e raccontati persino dall’aspetto dell’uxoricida (perché sono così… è più forte di me… a nove anni sono finito in riformatorio, poi la disperazione, la tristezza, la ripicca, la collera…potessi almeno tornare e far rinascere la vita che ho troncato…).

Presenti molti giovani
Tantissimi allievi delle scuole medie-superiori e liceali di Pola – presenti e partecipi nella massa pure il sindaco di Pola, Filip Zorićić e collaboratori – hanno celebrato la Giornata nazionale della lotta contro la violenza sulle donne, cominciando con la grande sfilata da piazza Foro, attraverso via Sergia e fino in piazza port’Aurea. Qui il raduno (introdotto da esibizioni di breakdance), con il quale si è chiesta più responsabilità da parte di tutta la comunità per non vanificare gli sforzi messi in campo dalle attiviste di Casa sicura, il rifugio che accoglie le vittime dei maltrattamenti di tutto il territorio, ma anche oltre. “Dopo 23 anni – ha sottolineato Jadranka Černjul, coordinatrice dell’istituzione promotrice dell’evento pubblico – da quando la Croazia ha proclamato questa giornata internazionale in seguito ai brutali omicidi commessi in sede di Tribunale durante un procedimento di divorzio, la violenza sulle donne ha continuato a manifestare i suoi aspetti peggiori. Una frase continua a farsi sentire sempre più ripetitiva: ‘che le istituzioni facciano il proprio lavoro’… Ma le istituzioni non lavorano o lavorano male. Indipendentemente dal divieto d’avvicinamento, i violenti finiscono per raggiungere il proprio scopo. Non vi è controllo, né verifica affinché la proibizione dei Tribunali venga rispettata”.

Denunciare qualsiasi sospetto
Poi, dure parole di condanna per quella Procura di Stato che dopo un’ennesima tragedia ha commentato: “Ma dove andremmo a finire se dovessimo incarcerare tutti i violenti”. Al pari di quel medico di Spalato che dopo la morte del giornalista Matijanić ha detto: “Ma dove andremmo a finire se dovessimo ricoverare tutti i pazienti a rischio”. Jadranka Černjul ha fatto ben notare che dietro a ciascun caso di violenza conclamato stanno dietro altri dieci casi per i quali non esiste il coraggio di arrivare alla denuncia. “Nel 2022, nei primi 8 mesi dell’anno – è quanto posto in particolare evidenza – la Croazia ha registrato 11 femminicidi, di cui 3 in Istria commessi non solo da mariti, ma anche da figli e nipoti. Negli ultimi 20 anni in Croazia sono state ucciese nientemeno che 398 donne, di cui 18 in Istria. È una statistica che induce la Casa sicura Istra a insistere che si abilitino meglio i quadri professionali investiti di ruolo nella difesa della donna, che le condanne con la condizionale vengano commutate in pene carcerarie per fuorviare il pericolo che il reato venga ripetuto. La prevenzione ha la precedenza, ed è anche per tale motivo che, per esempio, abbiamo organizzato laboratori dedicati alle relazioni tra gli adolescenti nelle scuole di Pola”. Infine l’invito della responsabile di Casa sicura a non ignorare questo che non è un problema privato ma sociale e a denunciare qualsiasi sospetto che si stia commettendo violenza, a chiamare la Polizia all’192 o la Casa sicura che risponde allo 052 500148.

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