Il Centro di Castion è un progetto fallito

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Il Centro di Castion è un progetto fallito

Il Centro regionale per la gestione dei rifiuti di Castion è un progetto fallito. Ad affermarlo ieri il parlamentare del Most (Ponte), nonchè ex ministro della Tutela dell’ambiente, Slaven Dobrović, il consigliere regionale Divna Radolović Rosanda e Josip Katalinić, da anni alle prese con i danni derivanti dall’inadeguata gestione del Centro regionale di Marišćina a Fiume. Di Castion si è parlato nel quadro della “Settimana verde del Most”, all’incontro stampa convocato ieri all’aeroporto sportivo di Stanzia Marinoni, a pochi centinaia di metri in linea d’aria dallo stesso Centro regionale, dopo che lo stesso argomento è stato affrontato pure a Fiume a e Spalato (Karepovac).

Introducendo l’argomento Divna Radolović Rosanda, che ha posto l’accento sulla tecnologia desueta installata a Castion, dal quale provengono miasmi che incidono negativamente sulla vita dei residenti. Ubicato a circa 500 metri dal centro abitato e dal Marina, il Centro non solo provoca danni alla salute umana e caccia via i turisti della costa medolinese, ma diminuisce il valore degli immobili del circondario. Il consigliere ha avuto modo di segnalare il problema pure al presidente della Regione, Valter Flego, il quale avrebbe risposto che “la tecnologia installata a Castion ci è stata imposta”. Lo zupano tuttavia non avrebbe fatto nomi. Divna Radolović Rosanda, ha infine lanciato un appello a tutti i fori competenti, e in primo luogo all’Ispettorato alla tutela dell’ambiente, affinchè venga posto rimedio a tale situazione insostenibile, in quanto, come ha affermato “non è questo il Centro che ci era stato promesso”.
“Noi siamo vittime di pessime decisioni politiche”, ha aggiunto Josip Katalinić, tirando un parallelo con il Centro di Marišćina. A sua detta, in entrambi i casi le locazioni sarebbero inadeguate ad accogliere detti Centri, troppo vicini alle case e con valori d’inquinamento dell’aria di gran lunga superiori a quelli consentiti. Oltremodo stressati per essere costretti a vivere in un simile ambiente, gli abitanti delle rispettive zone rischiano seri problemi di salute. E tutto questo perchè la tecnologia, per cui è necessario che le cose cambino.
Rincarando la dose, Slaven Dobrović ha detto che Castion e Marišćina, Centri gemelli, sono due progetti concettualmente e tecnologicamente sbagliati, praticamente un buco nell’acqua, in quanto la tecnologia è desueta. “Invece di separare i rifiuti riciclabili dalla massa, entrambi i Centri li distruggono in maniera inadeguata, mettendo a rischio l’ambiente e per di più elevando i i costi del servizio – ha rilevato -. Bisogna quanto prima introdurre un sistema di separazione dei rifiuti biodegradabili da quelli ingombranti e pericolosi. Soltanto così potremo soddisfare la normativa europea, che prevede il riutilizzo del 65-80 p.c. dei rifiuti. Altrimenti saremo costretti a restituire quanto investito nei Centri, che, come noto sono stati allestiti grazie ai fondi europei. Pure Slaven Dobrović ha rivolto un appello affinchè ognuno si assuma le proprie responsabilità, indicando alle sue spalle la montagna di immondizie nella vecchia discarica di Castion, che avrebbe dovuto essere smaltita e che invece ancora resiste a due passi dal Centro.

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