
Per fare un tavolo ci vuole il legno, per fare il legno ci vuole l’albero, per fare l’albero ci vuole ecc. oppure l’uccellin che vien dal mare quante penne può portare, può portare solo tre… ma come diavolo va avanti? È il cruccio del genitore che si lancia a comunicare con il proprio bimbo a suon di filastrocche, a meno che le capacità di memorizzazione non comincino a fare cilecca. In detto caso, il rimedio c’è. A offrirlo è la Scuola d’infanzia in lingua italiana “Rin Tin Tin” di Pola, dentro al calendario 2025 dove sta racchiuso tutto un mondo di colori pieno di ritmi e di musicalità a senso compiuto. In effetti, l’idea è stata quella di conferire immagine alle storielle insite nelle rime e nelle cantilene di uno strumento pedagogico tutto speciale, tramandato da generazione a generazione e anche risalente alla notte dei tempi. Si può chiamare ritornello, conta, poesia, canzoncina, fa lo stesso effetto per quanto concerne lo sviluppo delle abilità cognitive fin dai primi anni d’età. In casa “Rin Tin Tin”, per il calendario, giunto alla 15ª edizione, è stato scelto di suddividere l’“esercito” di bimbi in due “battaglioni”: quello dei grandicelli, in procinto di andare a scuola e che già hanno incominciato a fare uso della scrittura e quello dei bimbi del nido in grado di generare illustrazioni a briglie sciolte, ancora liberi dalle regole guidate dall’educazione artistico-figurativa. Ed ecco nascere una “rivista da muro” con tante mini storielle scritte e illustrate da portare a casa, per ogni famiglia partecipe alle attività del “Rin Tin Tin” e che ora diventa coprotagonista della formazione già avviata nell’ambiente istituzionale.

Foto: Arletta Fonio Grubiša
Un bagaglio di conoscenze
“Il calendario 2025 della scuola d’infanzia è dedicato alle canzoncine mimate, alle conte e alle filastrocche usate dalle educatrici quotidianamente”, spiega la direttrice dell’istituzione prescolare, Serena Sirotić, aggiungendo che le medesime detengono un alto valore educativo, in particolare, per lo sviluppo socio-emotivo e del linguaggio, dell’attenzione congiunta, della capacità di concentrazione, del senso del ritmo e della musica, nonché per le interazioni sociali.
“Da noi al ‘Rin Tin Tin’ – continua –, è lo strumento educativo più semplice ed efficace nella gestione del gruppo durante i diversi momenti di transizione con cui scandire la giornata: prima e dopo merenda, prima e dopo il sonnellino e via canticchiando… L’aspetto che maggiormente conta per i nostri bambini è di sviluppare la capacità di strutturare le competenze linguistiche, rafforzare la memoria e l’apprendimento. La conformazione di tali componimenti, caratterizzati da suoni onomatopeici, ritmi specifici, rime semplici e ripetitive aiutano i bambini a formulare prime parole e nuovi vocaboli, fino a creare quel piccolo e prezioso bagaglio di conoscenze che un giorno servirà all’inclusione nelle aule della scuola italiana”. Sfogliare questo prodotto è sempre un piacere alla vista di quei magnifici quadretti degni di finire incorniciati e quelle scritture, tremolanti alle prime armi, simpaticamente maldestre che suscitano immensa tenerezza. Grazie al contributo finanziario dell’Unione Italiana, il “Rin Tin Tin” è riuscito a stampare e a distribuire niente meno che 250 calendari.

Foto: Arletta Fonio Grubiša
Le feste in famiglia
Come si vive intanto all’istituzione in questo freddo mese di gennaio? Ben imbacuccati non c’è che dire, con il lusso di poter giocare nel grande giardino all’aperto che riesce a porre al riparo persino dalla bora. Al “Rin Tin Tin”, in effetti si è ancora quasi reduci dalle vacanze invernali, durate come nelle scuole dal 20 dicembre al 6 gennaio, e, ci si compiace del fatto che i genitori abbiano dimostrato sufficiente sensibilità nel tenere i figli a casa consci dell’importanza di far vivere loro i valori dello stare in famiglia per le festività. Di 170 frequentatori, solo una quindicina di bimbi alla volta hanno frequentato la sezione di turno, per i genitori che hanno avuto temporanea necessità di ricorrere al servizio di soggiorno organizzato.
“Il solo cruccio che abbiamo in questo momento – afferma Serena Sirotić – è quello di togliere le decorazioni natalizie e di cominciare a pianificare i coriandoli di Carnevale. Inizierà appena il 18 febbraio, ma da noi non si scherza e le cose vanno predisposte con buon anticipo. Bisogna pensare ai costumi, ai laboratori di cucito con i genitori, agli addobbi, al raduno in Arena, ai balli, alla prenotazione della sala spettacoli alla Comunità degli Italiani”.

Foto: Arletta Fonio Grubiša
Appuntamento in Bosco Siana
Preparativi in corso, quindi, per accogliere il tirocinio degli studenti del corso di educazione prescolare alla Facoltà di scienza della formazione e per le attività modello, mentre continua pure il progetto di implementazione dell’insegnamento delle tradizioni e cultura del territorio istriano denominato “Il piccolo esploratore”.
I protagonisti di quest’anno sono i bimbi della Sezione Calimero pronti a setacciare Bosco Siana allo scopo di scoprirne le curiosità assieme a Natura Histrica. Il piano delle prossime attività prevede una conferenza proposta dall’Istituto per la salute pubblica in tema di cibo sano che aiuterà i genitori a proporre un’alimentazione più confacente ai propri bimbi, nonché la realizzazione di pannelli di presentazione delle attività, per rendere visibile il lavoro al “Rin Tin Tin”, anche in detto caso grazie al supporto finanziario dell’UI.
Nessuno entra senza preavviso
In tempi in cui le scuole sono costrette a trincerarsi dentro ai propri edifici e a fare lezione con le porte chiuse a chiave e vigilantes davanti, per ragioni di sicurezza, anche dal settore della formazione prescolare c’è chi ha ventilato l’ipotesi di dover correre meglio ai ripari, per garantire una maggiore sicurezza negli asili. Al “Rin Tin Tin”, intanto, vige la buona prassi di aver provveduto a delle misure di sicurezza ormai da decenni, il che costituisce un esempio da seguire.
“A parte il fatto di possedere un nuovo e più completo sistema di videocamere che copre l’area della sede centrale, inclusa la Casa Giardini affacciata in Clivo Santo Stefano – spiega Serena Sirotić –, si fa da sempre uso dei citofoni. Nessuno entra senza preavviso agli incaricati dell’amministrazione. Gli ingressi sono aperti soltanto negli orari designanti per le necessità genitori che conducono i figli all’asilo.

Foto: Arletta Fonio Grubiša
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