I turisti fanno lievitare i prezzi in pescheria

Aumento medio del 25-30 p.c.

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I turisti fanno lievitare i prezzi in pescheria

“Di buon’ora in pescheria, tardi in beccheria”, dice il detto e non mente, perché per mangiare bene, il pesce dev’essere freschissimo e la carne frolla (e quindi stagionata di qualche oretta o anche d’un paio di giorni). In pescheria, tra l’altro, dopo le dieci è quasi inutile andarci. Il meglio è già venduto. Ma siccome chi ha fame non fa tante storie, ci si accontenta. A seconda della quantità del pescato (e dell’allevato) del giorno, si compra e si vende anche passata l’ora della merenda. Ma vediamo l’offerta. Si nota intanto un sensibile aumento dei prezzi di una media del 25-30 per cento, con punte del 40 e 50 per cento per il pesce molto pregiato. È l’effetto della ritrovata clientela turistica che in genere apprezza il pesce dell’Adriatico. Persino le sardelle, il più umile tra i pesci “umili” dei nostri mari, ora si vendono a 30 e non più a 20 kune il chilogrammo. Stesso discorso per lo scombro, ormai raramente reperibile sotto le 60 kune. In pratica soltanto le cozze hanno mantenuto il loro prezzo abituale e si vendono a 25 kune il chilogrammo. Effettivamente gli allevamenti dell’Adriatico ne sono pieni e rendono bene. Di relativamente conveniente c’è del misto di pesce bianco da brodetto o frittura, da pagare 50 kune a chilogrammo. Tutto il resto è un ventaglio di pesce prelibato a prezzi – è il caso di dirlo – salati. Orate e branzini si vendono ora a 70 e 90 kune il chilo, le seppie a 80, il polpo a 100, il filetto di branzino a 110, i calamari a 120, i gamberetti a 110 e a 130 kune, i tranci di salmone a 130, le capesante e il pesce rospo a 140, mentre il filetto di sogliola varia dalle 100 alle 170 kune. E poi vi sono i campioni o primatisti del giorno: i dentici a 180 e 200 kune al chilogrammo, e gli scampi a 200 e 250 kune. Che dire? Il pesce buono costa. La carne è decisamente più conveniente. Non per nulla la “beccheria” del nostro proverbio è sempre affollata, sia di buon’ora che tardi, mentre i clienti in pescheria si fanno anche attendere.

Anche le sardelle sono care d’estate

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