I pescatori invocano un porto ittico tutto loro

Nell’insenatura di Zonchi, situata nell’ex area militare di Stignano da qualche tempo si ormeggiano diverse imbarcazioni, nonostante non ci sia la possibilità di fruire di condizioni, strutture e attrezzature adeguate a un porticciolo che si rispetti

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I pescatori invocano un porto ittico tutto loro

Il porto peschereccio, con la sua faticosa e complessa attività della pesca, è un’ambizione nel cassetto di ogni pescatore che da sempre ormeggia nella Riva di Pola, quale unica possibilità d’attracco, che non trova alternative. Districare e cucire le reti sopra le rotaie dove un tempo scorreva il tram e poi il treno merci per il rifornimento dell’Arsenale è una tradizione che non ha mai avuto soluzioni di continuità. E così facendo buon viso a cattivo gioco, nemmeno i passanti hanno mai goduto un’indisturbata passeggiata raso mare, dove invece sfrecciano le macchine in ambo i sensi. Anche il passato marinaro-industriale di Pola ha contribuito a precludere la Riva a differenza di altre città della costa occidentale istriana tutte da invidiare. Pensando alle figure professionali dei pescatori (ma anche armatori), la riva polesana ha una sua vicenda, un crogiolo di persone che avrebbero meritato attenzione, perché carico di storie interessanti, storie di un’attività che connota fortemente l’identità della Città di Pola. Il futuro a cui ora ambiscono è proprio quello di poter disporre di un porto ittico tutto per loro. Ultimamente, la faccenda della banchina operativa è nei programmi e sulla bocca di tutti i politici in lizza per le amministrative di maggio. Ma a che punto è arrivato, o meglio si è arenato, il progetto del porto peschereccio?

 

 

Numerosi progetti di massima
Anni or sono era stata predestinata allo scopo l’insenatura di Zonchi, situata nell’ex area militare di Stignano dove da qualche tempo si ormeggiano diverse imbarcazioni, senza poter fruire di condizioni, strutture e attrezzature adeguate a un porticciolo ittico che si rispetti. Esistono numerosi progetti di massima per Zonchi in quanto zona rivierasca da destinare esclusivamente alle associazioni ittiche, ma nessuno può contare su una costruzione finanziata al 100 per cento dal Programma operativo per la marineria e l’attività ittica. Consci dell’ostacolo è stato istituito il Fiduciariato per la costruzione del porticciolo ittico di Zonchi, che recentemente si è riunito nella sede della Confartigianato della Regione istriana, con l’intento di muovere le acque. Punto primo: è stato deciso che sarà l’autorità portuale ad assumere il ruolo di committente e coordinatore del progetto, in quanto unico ente in grado di veicolare in questa direzione i finanziamenti indispensabili. Punto secondo: sono stati identificati i primi scogli da superare, ossia quelli cartacei che riguardano le modifiche dei Piani ambientali della Regione istriana e della Città di Pola, con cui decretare e proclamare Zonchi quale zona di traffico marittimo e di attività ittica.

Lo scoglio finanziario
L’incombenza che ora spetta all’Autorità portuale è quella di avviare i preparativi per la stesura di un progetto di massima in grado di dimostrare la necessità di avviare la costruzione del porticciolo sia a livello di mare sia di terraferma. Tutto è presto fattibile, tranne il superamento dello scoglio finanziario, a dir poco insormontabile, giacché le esperienze e le valutazioni messe in campo finora fanno dedurre che per creare questa riva operativa servono nientemeno che 10 milioni di euro. Dal programma operativo di cui sopra, invece, è possibile attingere un massimo di 5 milioni di euro per concorso. Pur non disponendo ancora di un preventivo spese computato con precisione, il proposito è quello di procedere in due puntate, portando a compimento due interventi edili-infrastrutturali per un costo (ancora approssimativo), nell’ordine di cinque milioni ciascuno. Tenendo conto di questo e di tutti i preliminari ancora da assolvere (licenza edilizia in primis), per rendere fattibile il progetto Zonchi, è del tutto impossibile prevedere la data d’avvio dei lavori di costruzione.

Le dimensioni dell’area operativa
A proposito di dimensioni dell’area operativa, del suo aspetto ed ubicazione, i pescatori avevano trovato da ridire ritenendo l’insenatura di Zonchi piuttosto minuscola per permettere l’accesso a imbarcazioni e pescherecci maggiori di 20 metri, ma come previsto e assicurato dalla Regione istriana, si tiene conto del fatto di predisporre adattamenti e interventi tecnici per rendere utilizzabili le esistenti infrastrutture portuali. I rappresentanti del settore pesca inclusi nel Fiduciariato per la costruzione del porticciolo di Zonchi prenderanno parte attiva nelle attività di preparazione, progettazione ed edificazione e in questo momento stanno appoggiando pienamente l’iniziativa regionale. A detta di Neven Lorencin, presidente dell’Associazione dei pescatori di Pola, la strada verso la creazione del porto peschereccio è lunga, ma è importante provvedere quanto prima al completamento della documentazione indispensabile. Contando sul fatto che il sostegno dei Ministeri competenti è già stato manifestato, va spinto vento in poppa, gettando nel cestino i piani di massima finora proposti in quanto non più corrispondenti alla mutata realtà.

Spazio per tutti
E nel frattempo, è già finito nel contenitore della spazzatura anche il proposito di creare il mercato ittico all’ingrosso a cui si è rinunciato da tempo. Il traguardo più importante a cui ora ambiscono i pescatori è quello di poter disporre di un porto da professionisti sovrani, dove poter lavorare indisturbati, con allacciamenti alla rete idrica ed elettrica, vani magazzino dove aver modo di sistemare le attrezzature, per non muoversi sempre da ospiti alla deriva tra le strutture portuali della città non adibite e attrezzate allo scopo. In questo momento, nell’insenatura di Zonchi sono attraccati alcuni piccoli pescherecci di Stignano, ma anche altri provenienti da Fiume e da Parenzo, perché l’ormeggio è gratuito, mentre una buona parte dei pescherecci di Pola ha diretto l’attività ittica nel Quarnero. Per la costruzione a fasi del porto peschereccio di Zonchi – prima la diga, poi l’infrastruttura con la strada d’accesso e quindi tutto il resto – non è stato ancora definito il numero esatto degli ormeggi, ma si spera di poter organizzare spazio a sufficienza per accogliere le necessità di tutti quei pescherecci che occupano la riva di Pola, nella parte vecchia e nel braccio portuale ristrutturato.

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