I giovani e lo STEM: dubbi e certezze

Conferenza della Fondazione per il partenariato sociale e lo sviluppo della società civile

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I giovani e lo STEM: dubbi e certezze
La conferenza sullo STEM e la filantropia. Foto: DARIA DEGHENGHI

Un Giardino scientifico è in via d’allestimento nel cortile interno del Centro per la popolarizzazione delle scienze in Clivo Glavinić, sede della società di Cultura tecnica di Pola. Questa è soltanto l’ultima di una lunga serie di iniziative che l’associazione sta portando avanti con contributi pubblici, in prevalenza regionali, come supporto alle scuole e ai programmi di divulgazione scientifica di vari altri enti e associazioni del settore educativo. Il giardino sarà dotato di strumenti didattici che illustrano teoremi e precetti della fisica, della matematica, della geometria, della geografia, della botanica, dell’energia e della sostenibilità ambientale in modo simpatico e istruttivo al tempo stesso. Alcuni tra gli strumenti abbinati a pannelli informativi sono già stati installati, altri sono ancora in via d’allestimento, ma per ottobre il giardino sarà bello e pronto per accogliere le prime comitive scolastiche ché alle lezioni di scienze naturali in aula affiancano quelle di laboratorio nel Centro di via Glavinić.

Ieri mattina, intanto, la Fondazione regionale per il partenariato sociale e lo sviluppo della società civile ha promosso una conferenza sul tema dei giovani e lo STEM (scienze, tecnologie, ingegneria e matematica), le società ICT e la filantropia individuale e aziendale di cui possono trarre vantaggio sia i giovani che le aziende. Si è parlato anche d’imprenditoria, occupazione, innovazione, volontariato, ma soprattutto di divulgazione scientifica. Tanti i pareri, qualche dubbio e poche certezze.

Il ruolo di scuole e Università
Una domanda su tutte ha calamitato l’attenzione del pubblico: come fare ad attirare l’attenzione dei bambini per le scienze e la tecnologia? Jasna Jaklin Majetić ha risposto francamente, senza preamboli: “Difficilmente, specie in una regione come l’Istria, con un bacino d’utenza estremamente limitato e la gran parte delle famiglie legate in un modo o nell’altro al comparto turistico. Il turismo è certamente una fonte di liquidità importante per le nostre famiglie, ma resta il fatto che assorbe anche gran parte dell’interesse della popolazione e influisce seriamente sulla scelta dell’occupazione futura per migliaia di ragazzi che in condizioni diverse forse sarebbero disposti ad imboccare altre strade”. Un ragionamento analogo nell’intervento di Sven Maričić dell’Università degli studi di Pola: “Come invogliare i bambini allo studio dello STEM? Vorrei saperlo anch’io perché mi sa che alla fin fine sono sempre solo scelte personali. Nessuno può costringervi ad amare un campo di studi, la cosa viene da sé, s’impone, e spesso l’inclinazione parte da un evento, un particolare che inizialmente può sembrare trascurabile. Ciò non toglie che la scuola e l’Università abbiano la loro parte di responsabilità nella formazione dell’individuo attivo e cioè capace di operare scelte mature e consapevoli. L’apertura è importante: l’Università non è un’isola e non può farcela da sola, deve poter interagire con la società civile e con le aziende”.

L’entusiasmo viene meno
Nel suo intervento Dragan Pantić della Società di robotica, fondata nel 2012, si è soffermato a raccontare le sue esperienze di divulgatore scientifico nel comparto dello STEM, che ha sortito una vastità di premi e riconoscimenti per i ragazzi più dotati, ma che comincia ad accusare anche una certa incapacità di reclutare nuovi divulgatori scientifici di rilievo “perché l’entusiasmo viene meno e comincia ad affievolirsi se mancano le retribuzioni”. Finora l’attività ha prosperato soprattutto grazie al volontariato, agli europrogetti e alle donazioni, ma l’incapacità di retribuire gli insegnanti con una continuità che permetterebbe un impegno duraturo incide inevitabilmente sulla portata e il tenore delle iniziative future.

Le scienze per tutti
Al dibattito ha partecipato anche Anton Pletikos della Società di cultura tecnica che insiste sul concetto di vasta disponibilità dello studio precoce delle scienze: “Quando ci vengono a dire che bisogna fare altro per i superdotati siamo seccati, perché le scienze devono essere reperibili per tutto il bacino d’utenza scolastico a prescindere dalle condizioni di partenza: i superdotati emergeranno per inclinazione naturale quando verrà il momento buono”. Dean Vrbanac dell’Associazione delle aziende dell’ICT istriano ha parlato a sua volta delle difficoltà che le imprese di software, comunicazioni e informatica hanno nel reclutare specialisti delle professioni del futuro, difficoltà ulteriormente aggravate dalla fatto che il mercato immobiliare è praticamente monopolizzato dal turismo.

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