Il Rin Tin Tin ne ha combinate di tutti i… colori. In un primo frangente avranno anche dominato sui costumi il rosso e il bianco tipici del Natale più tradizionale, ma a trionfare è stata una tavolozza con tante ricche sfumature, per festeggiare alla grande una fantasia inesauribile, altrettanto quanto la creatività degli educatori registi, che sono stati in grado di sfruttare la nonchalance e la disinvoltura dei piccoli frequentatori dei soggiorni prescolari della scuola dell’infanzia in lingua italiana. E da questa sede e da quella della Comunità degli Italiani di Pola – dove si è svolto il duplice spettacolino – che si tramandano gli “Auguri, auguri rossi come il mio cuore, che questo Natale sia pieno d’amore. Auguri gialli di luce e di stelle di grandi sorprese e di novità belle. Tantissimi auguri di un magico blu sorridi e apri il cuore anche tu”. È la comunicazione più significativa per le orecchie (sorde) dei guerrafondai fomentatori della guerra come unico mezzo di soluzione delle controversie internazionali: “Un mondo di auguri, di tutti i colori di gioia, di pace e di tempi migliori”. Tutto è partito così, con la prima puntata del Natale alla CIP, offerta per mamme, papà, fratellini, sorelline, nonni ecc. dai baldi ragazzini della Sezione Pinguino. Filastrocche, canzoni e danze a ritmo di Brilla una stella, il Christmas dance e il Feliz Navidad proposto alla maniera latino americana del cantautore portoricano Josè Feliciano, hanno contribuito a generare un’ora piena di cabaret festivo particolarmente riuscito sia come regia – Nataša Brusić e Barbara Buić – sia come bravura nella recitazione (di bella pronuncia), nei movimenti, nei canti, mentre dalla finestra ci ha pensato Sven a dirigere e ad animare tutti, su un palcoscenico pieno di disinvoltura, simpatica improvvisazione e debutto non “previsto” di piccoli e teneri showman.
Tutta la meraviglia dei colori è scoppiata nello spettacolo, puntata seconda, capitanato dalle educatrici Sara Pancun, Mary Štelko, Xenia Dajčić e Sandra Brakus Brženda. I pargoli del Titti hanno esibito le cromature della settimana, celebrato un dicembre in formato filastrocca, volato nel cielo blu notte ballando sulle note di Levitating di Dua Lipa. Medaglia d’oro a pari merito per bambini e bambine, danzatori provetti. A generare furore in sala sono poi stati i Delfini con una messa in scena meritevole di rappresentare uno spettacolino teatrale a parte, con costumi da vero atelier della moda. Il protagonista? Tin, il lupo cattivo, che non fa paura né come nome né come statura, ma tale è stato il suo vocione cavernoso sfoderato sul palco da convincere tutto il bosco nella verità assoluta: il più tosto è lui. Hanno dovuto capirlo Cappuccetto Rosso in persona, i tre porcellini, la lepre, i draghi, gli spiriti folletti e i nani di Biancaneve. Finale di particolare allegria con il Girotondo di Natale regalato a forze riunite da tutte e due le Sezioni.
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