
Gallesano in festa per un evento religioso, culturale e civico di prim’ordine: in occasione del 390º anniversario dell’istituzione della Parrocchia, al termine dei lavori di restauro della torre campanaria sono tornate a suonare le sue imponenti campane, mute dal 2018 per timore che le vibrazioni potessero danneggiare la struttura compromessa. Ieri sera, dunque, la messa in onore alla Parrocchia di San Rocco, al suo campanile, alla comunità dei fedeli e alla località intera. Lo sforzo non è stato da poco. La Città di Dignano ha fin troppe chiese sul territorio a cui badare, e i soldi finiscono in fretta quando c’è di mezzo la conservazione dei beni culturali. Ma questa volta Gallesano ha avuto la precedenza e ieri si è meritata giustamente le luci della ribalta.
Simbolo della località
Circa mezzo milione di euro ripartiti tra la municipalità (360.000) e il ministero della Cultura e dei Media (150.000) stanziati in due anni per lavori di sette mesi che hanno ridato lustro alla torre assurta a simbolo della località. L’intervento sul campanile è stato totale. Sono stati ristrutturati le facciate con i cinque marcapiani, l’interno con la scala, la cella campanaria, il meccanismo dell’orologio (fermo da oltre mezzo secolo; e ora funzionante), gli archi, la copertura. Insomma, un capolavoro. Il campanile si erge sulla località dalla piazza maestoso, monumentale. Per costruirlo, in passato, ci vollero dei secoli. La chiesa è del 1613 mentre la costruzione del campanile iniziò qualche anno più tardi, e si concluse solo nel 1867. La sua pianta è quadrangolare, i lati dei muri misurano cinque metri, l’altezza è di 36 metri, le decorazioni numerose, il pregio estetico notevole. Si distinguono in particolare lo stemma episcopale, probabilmente del vescovo Giulio Saraceno che nel 1634 consacrò la chiesa, per cui quest’anno si festeggia il suo 390º anniversario. Vista l’eccezionalità dei due eventi, la funzione religiosa in onore al primo rintocco delle campane in sei anni è stata concelebrata in piazza dal parroci di Gallesano Vladimir Brizić e di Fasana Ilija Jakovljević. Bellissima l’omelia di Brizić dedicata alla vita e alla professione della fede di San Rocco di Montpellier, pellegrino e taumaturgo, patrono di numerose città e parrocchie nel mondo cattolico, non ultima Gallesano. I fedeli, gli ospiti, gli amici della Parrocchia hanno potuto ascoltare i canti del Coro misto della SAC “Lino Mariani” di Pola diretto da Ronald Braus, del Coro della Chiesa di San Rocco e il Coro di voci bianche di Gallesano.
Un atto d’amore
In vista della cerimonia della benedizione delle campane, il sindaco di Dignano Edi Pastrovicchio si è rivolto alla platea: “Questo momento non è solo un simbolo della nostra eredità culturale e religiosa, ma anche una testimonianza della forza, dell’unità e dell’amore per la nostra tradizione e fede. Il restauro del campanile non è stato solo un’impresa edile, ma anche un atto d’amore per la nostra storia, la nostra fede e la nostra comunità. Che il suono di queste campane possa riecheggiare per molti altri secoli come testimonianza di fede”, ha concluso Pastrovicchio ringraziando gli esperti della Soprintendenza, la società appaltatrice e la Parrocchia per l’impegno. Alla cerimonia hanno preso parte anche Diriana Delcaro Hrelja, vicesindaca di Dignano in quota CNI, Lorella Limoncin Toth della Soprintendenza ai beni culturali del Ministero, Ennio Forlani del Consiglio regionale della Minoranza italiana e i rappresentanti della CI di Gallesano.

Foto: DARIA DEGHENGHI
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