Gallesano. Degustazione dei piatti tipici: che grande festa per il palato!

Giunto alla 16ª edizione, anche quest’anno uno degli appuntamenti clou dell’estate alla Comunità degli Italiani, è stato un successone. Ospiti i sodalizi di Sissano, Rovigno e Lipik

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Gallesano. Degustazione dei piatti tipici: che grande festa per il palato!
Carne o pesce? Macaroni col sugo de gal o sardelle in savor? In coda per una porzione. Foto: CARLA ROTTA

Come un invito a pranzo dalla nonna, che si mette ai fornelli per preparare i piatti più tradizionali, con le ricette a sua volta imparate dalla nonna… Beh, avanti di questo passo, l’invito a pranzo sarebbe quello di una bis (e forse più) nonna. La Comunità degli Italiani di Gallesano ancora una volta ha portato in tavola i piatti della tradizione in quella che è la serata della degustazione di questi sapori particolari, un po’ rustici un po’ delicati. L’appuntamento è stato ben frequentato e ha attirato non solo i gallesanesi; il profumo delle pietanze ha fatto un po’ da gps anche per ospiti di altre località. Perché questo con la cucina è un appuntamento che non si diserta. Il menu? Prosciutto-formaggio-ombolo per antipasto, poi polenta e tripe de agnel, polenta e cioche, macaroni col sugo de gal, minestra. Niente dolci? Ci mancherebbe. Come annunciato, i dolci erano talmente freschi da essere bollenti. Si è potuto chiudere la cena con fritole che si sciolgono in bocca e saporiti busoladini. Certo, quest’ultimi per niente parte della tradizione gastronomica gallesanese. Infatti, a impastarli e a friggerli sul posto ci hanno pensato gli attivisti della Comunità degli Italiani di Sissano, sodalizio ospite con il quale si (con)divide l’istrioto, per dare man forte a tavola. Un’altra Comunità invitata a portare i sapori della tradizione è stata quella di Rovigno, che ha portato un pentolone di invitanti sardelle in savor, preparate in collaborazione con la Casa della batana. I gazebo con le pentole e i tavoli per la consumazione hanno lasciato spazio per la pista da ballo e come consuetudine la musica di sottofondo è stata offerta dal gruppo Val.

Una manifestazione che cresce
Chiediamo una considerazione alla presidente della CI di Gallesano, Debora Moscarda Demarin. “Siamo alla 16ª edizione della Degustazione dei piatti tipici gallesanesi – ci ha detto –, una delle manifestazioni più importanti organizzate dalla nostra Comunità degli Italiani; una manifestazione che nel corso dei 16 anni è cresciuta di anno in anno. L’offerta comprende i piatti tipici, tradizionali gallesanesi. Una ricchezza in più dell’evento è sicuramente la collaborazione con le altre Comunità degli Italiani e quest’anno, per la prima volta, abbiamo con noi ben tre Comunità degli Italiani: il sodalizio di Lipik, che è con noi da molti anni, la CI di Sissano, con noi per la seconda volta e per la prima volta c’è la CI di Rovigno, che per il suo piatto – le sardelle in savor – ha collaborato con la Casa della batana. Quest’anno c’è la novità dei dolci preparati sul posto dagli attivisti delle CI di Gallesano e di Sissano. La manifestazione richiede un notevole impegno organizzativo ed è frutto di un vero lavoro di squadra, per cui è doveroso ringraziare tutti gli attivisti che hanno collaborato”. Sì, in effetti non bisogna dimenticare chi ha lavorato sodo in anticipo per preparare gli ingredienti (ad esempio, sono stati confezionati 35 kg di macaroni, cucinati 8 kg di cioche – le lumache, che richiedono un impegno non da poco prima di finire sulla forchetta, le sardelle in savor saranno state circa 10 kg e in quantità XXL anche gli altri ingredienti) e anche quanti hanno indossato il grembiule e si sono messi ai fornelli. Come se già non fosse bastato il caldo… meteo! Tra chi non ha saputo resistere al gusto, pure il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, il presidente della Giunta esecutiva dell’UI, Marin Corva, mentre il presidente dell’Assemblea dell’UI, Paolo Demarin, era ai fornelli per il sodalizio sissanese e Diriana Delcaro Hrelja, vicepresidente dell’Assemblea dell’UI e vicesindaca di Dignano in quota CNI, da gallesanese ha… giocato in casa.

Pazienza e precisione per i busoladini.
Foto: CARLA ROTTA

La ricetta per preparare le fritole
Epperò: come si fa a spiegare profumi, sapori e sensazioni? Il cibo va gustato! Facciamo così: vi proponiamo la ricetta delle fritole. Personalmente adoro quelle gallesanesi. Mi perdoneranno i miei bumbari, che si rifanno con le imbattibili fritole sbrovade e i crostoli. Chi volesse cimentarsi nella preparazione di questo profumato dolce, conservi la ricetta. Magari da preparare quando il caldo darà un po’ di tregua.
Ingredienti: 1 kg de farina, 300 g de suchero, 4 ovi, 60 g de fesa, butiro, lato… Oh, scusate, ci siamo lasciati prendere la mano e ve li stiamo proponendo in gallesanese. Ripartiamo.
Ingredienti: 1 kg di farina, 300 g di zucchero, 4 uova, 60 g di lievito di birra, 1 bustina di zucchero vanigliato, burro, latte q.b., 1 bicchierino di grappa, 10 g di uvetta, olio di semi o strutto per la frittura, un pizzico di sale, zucchero a velo q.b. Preparati gli ingredienti? Procediamo.
In un tegamino sbriciolare il lievito di birra con tre cucchiai di latte tiepido e lasciare lievitare. Sciacquare l’uvetta e farla ammollare in acqua tiepida. Separatamente mescolare le uova, lo zucchero, la grappa e lo zucchero vanigliato. Disporre la farina a fontana, aggiungere un pizzico di sale, incorporare il composto liquido e aggiungere delicatamente il lievitato. Amalgamare gli ingredienti aggiungendo latte tiepido quanto basta fino a ottenere una pastella densa. Aggiungere l’uvetta scolata e asciugata. Quando tutti gli ingredienti saranno bene amalgamati e la pastella senza grumi, coprire il tutto con un canovaccio a lasciare riposare l’impasto per un’ora a temperatura ambiente, per farla lievitare. Scaldare in una padella o in una pentola abbondante olio di semi o strutto e quando sarà ben caldo farvi cadere il composto a cucchiaiate, poco per volta. Friggere le fritole per cinque minuti circa, fino a quando non avranno raggiunto una doratura uniforme. Durante la frittura girare le fritole con delle forchette. A frittura ultimata togliere le fritole con una schiumarola e scolarle. Infine, spolverarle con zucchero a velo. Hmmm, che bontà!

Le fritole portate a doratura.
Foto: CARLA ROTTA

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