Filip Zoričić: «Non ho alle spalle nessuna lobby o gruppo d’interesse»

Il sindaco uscente va a caccia del secondo mandato

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Filip Zoričić: «Non ho alle spalle nessuna lobby o gruppo d’interesse»
Foto: Sasa Miljevic/PIXSELL

Nove sfidanti e un… detentore del titolo. Nella corsa al ruolo di primo cittadino, il detentore è ovviamente il sindaco in carica Filip Zoričić che va a caccia del secondo mandato. Lo abbiamo incontrato per fare un bilancio di questi quattro anni alla guida della città e dei motivi che lo hanno spinto a ricandidarsi.

Rispetto a gran parte dei candidati sindaci Lei ha temporeggiato nel rendere nota la decisione di ricandidarsi. Pretattica o qualcos’altro?

Ci ho riflettuto molto, soprattutto per la famiglia. Queste non sono decisioni facili, ma sei comunque tentato di portare a termine i progetti che hai avviato. Inoltre ho una forte motivazione, quattro anni fa si diceva che sono un ‘sindaco per caso’ per cui voglio dimostrare anche alle prossime elezioni che non è stato così. Nessuna pretattica dunque, ma una seria riflessione anche se di sovente reagisco d’istinto. A volte va bene, a volte meno.

Nello sport si usa dire che è più difficile difendere un titolo che conquistarlo. È così anche nel caso della politica, concretamente nella corsa al ruolo di sindaco?

“Anche se la politica sul campo può sembrare una disciplina sportiva non la vivo in questo modo. Non avrò alcun problema se non sarò rieletto. In questi quattro anni ho lavorato coscientemente e onestamente dando tutto me stesso. Ho ereditato un potere che durava a lungo, che aveva un po’ stufato tutti. Ho cambiato il modo di concepire la politica e ne vado fiero. La mia vittoria è che non ho alle spalle nessun lobby o gruppo d’interesse. Se la gente è soddisfatta di come ho operato in questi quattro anni allora mi darà fiducia, in caso contrario mi congratulerò com con il mio successore. L’unica cosa che vorrei che fino alla fine della campagna elettorare ci sia un dibattito costruttivo che sarebbe una vittoria per la democrazia in città. In fin dei conti lo conferma anche il numero di dieci candidati al ruolo di sindaco.

Di recente ha dichiarato che si aspetta una vittoria già al primo turno. Rimane su questo punto di vista?

“L’ho detto e sono del parere che è possibile una mia vittoria al primo turno. Alcuni sondaggi danno Peđa Grbin e il sottoscritto al secondo turno. Alla fine tutto è possibile, anche una mia vittoria al primo turno oppure al secondo. Staremo a vedere

Il suo mandato di quattro anni è agli sgoccioli. Di che cosa va particolarmente fiero? Ha qualche rimpianto?

“Sono fiero del fatto di essere rimasto quello che ero con le stesse persone che mi circondano. Certo non è stato facile in quanto mi sono dato tutto, ma d’altronde nessuno mi ha costretto a candidarmi. L’importante è che posso dormire sonni tranquilli e che posso guardare tutti negli occhi. Mi dispiace che molte cose vadano a rilento, ma queste sono le procedrure, la burocrazia stessa è lenta in Croazia. Mi dispiace che non siamo riusciti ad avviare la creazione di una zona ricreativa in Campo Marzio e il Museo della città di Pola, che non abbiamo rinforzato il servizio di guardie comunali, ma non è stato facile. Abbiamo avuto anche problemi per lo scioglimento dell’accordo di coalizione, ma tutto sommato sono molto soddisfatto. È vero, si può sempre fare meglio, ma io sono soddisfatto. Mi preme sottolineare che quattro anni fa in campagna elettorale tutti stavano zitti sulla maggior parte delle questioni, ora sono tutti a sbandierare ai quattro venti. Sono soddisfatto dei passi avanti fatti nell’assistenza sociale, nell’istruzione, nello sport…

Ha parlato dello scigoguilmento dell’accordo di coalizione per guidare la città. Ora c’è il rischio che ci siano ancora maggiori difficoltà a governare la città con 11 liste in corsa per il Consiglio?

Il rischio c’è, è vero, in quanto sarà un Consiglio molto… variegato. Anche se è possibile pure il contrario. Mi rende felice il fatto che sono riuscito ad avere i voti necessari anche con soli 4 consiglieri della mia lista indipendente. Ho avuto l’appoggio di alcuni candidati indipendenti, dell’SDP, dell’HDZ il che è importante in quanto hanno capito che i progetti da me proposti erano indirizzati allo sviluppo della città.

In caso di rielezione chiuderebbe le porte a una possibile coalizione con qualche formazione partitica o lista indipendente?

Al momento dico di no. Credo di poter avere la maggioranza in Consiglio, anche se bisogna vedere di che tipo. Certamente dal modo di comunicare vedo che alcuni consiglieri ancora in carica non rispettano la dignità delle persone e qui mi riferisco ai rappresentanti dell’HDZ, dell’SDP e della DDI anche se capisco che si tratta di una lotta… politica. Coalizione sì, ma soltanto con chi non porrà condizioni e vorrà agire per il bene della città.

Come giudica la collaborazione con la Comunità degli Italiani di Pola in questi quattro anni?

Sono estremanente soddisfatto. Grazie al collega della mia lista Vito Paoletić, al vicesindaco CNI Bruno Cergnul, al consigliere Ardemio Zimolo, alla presidente della CI Tamara Brussich, alla SEI Giuseppina Martinuzzi e al presidente della Giunta esecutiva dell’UI Marin Corva sono riuscito a conoscere più a fondo la Comunità Nazionale Italiana. Mi sono dato dei compiti morali che ho realizzato, ricorderò che sono stato il primo sindaco dopo Luciano Delbianco a intervenire alla commemorazione delle vittime di Vergarolla, con Bruno Cergnul ci stiamo impegnando affinchè vengano scritti i nomi delle stesse vittime sulla lapide e venga dato il giusto merito agli sforzi del dott. Micheletti sempre nell’ambito della tragedia di Vergarolla. Laddove possibile abbiamo inserito anche la lingua italiana nelle delibere, i miei discorsi sono stati in croato e in italiano, abbiamo introdotto le insegne luminose bilingui sui pullman della Pulapromet, sono aumentate le dotazioni cittadine per il funzionamento della CI, sono in corso i preparativi per l’ampliamento della Scuola elementare, sono in corso i lavori di ricostruzione del bagno pubblico di Stoia, abbiamo intitolato a Pietro Ciscutti la sala grande del Teatro Popolare Istriano. Per tutto ciò sono grato agli interlocutori della CNI che è parte dell’identità della nostra città.

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