Fatti veri, aneddoti e curiosità viaggiano in Rete

L’ex giornalista Zvjezdan Strahinja cura la pagina Facebook «Pulske štorije (Storie polesi)»

0
Fatti veri, aneddoti e curiosità viaggiano in Rete
Un print screen della pagina Facebook “Pulske štorije”. Foto: MARKO MRĐENOVIĆ

Un viaggio nella Pola del fantastico, del tenebroso, del magico… passando attraverso una miriade d’informazioni e curiosità forse troppo presto dimenticate. Questo e altro ancora è “Pulske štorije” (Storie polesi): una pagina Facebook ideata con l’obiettivo di conservare, descrivere e condividere la storia, i fatti realmente accaduti, gli aneddoti, ma anche le leggende e i miti del principale centro urbano dell’Istria e non soltanto. Dietro al progetto c’è la firma di Zvjezdan Strahinja, ex giornalista oggi impegnato nel settore delle pubbliche relazioni, appassionato e cultore di storia locale e ricercatore di testimonianze scritte e orali delle vicende passate di Pola e del territorio circostante. “Pulske štorije nasce dalla volontà di raccogliere e sistematizzare in un unico contenitore le vecchie storie e i racconti dimenticati”, spiega l’amministratore della pagina, aggiungendo che tutto ha avuto inizio qualche tempo fa. “Erano gli anni in cui ancora lavoravo per un quotidiano locale. Curavo una rubrica dedicata alle vicende quotidiane di Pola, che non volevo, però, riportare come semplici informazioni. Ho quindi pensato che la notizia potesse risultare molto più interessante se collegata a qualche vicenda passata, magari sconosciuta ai giovani e forse anche a qualcuno più in là con gli anni.

“Lasciato il lavoro, smessi i panni del giornalista e libero da ogni vincolo, ho quindi iniziato a dedicare maggiori energie al progetto”, ricorda Strahinja, che finora ha già pubblicato una cinquantina di storie e racconti, naturalmente tutte d’autore. Una delle più affascinanti – a detta dello stesso amministratore e, a quanto pare, anche degli oltre tremila follower della pagina – è la storia di Matilda Rose Barry e del cimitero della Marina, la cui tomba, nonostante in città non viva più alcun suo discendente o parente da ormai un centinaio d’anni, è sempre pulita, ben curata e regolarmente ornata con fiori freschi. Com’è possibile? Secondo molti, a prendersi “cura” della tomba sarebbe, ogni notte, il fantasma della donna. Tra gli altri racconti che hanno suscitato particolare interesse tra i follower figura la storia dei due ragazzini scomparsi nel 1966 in uno dei tunnel nei sotterranei di Monteparadiso e le cui ossa furono ritrovate un decennio dopo. L’attenzione degli utenti è stata conquistata anche dal racconto sul sistema sotterraneo di gallerie, che molti ritengono colleghino tutte le fortificazioni del Polese, come ad esempio quelle di Vallelunga a quelle di Musil e quest’ultime a quelle dell’isola di Brioni Maggiore.
“Sebbene abbia visitato tutte le fortezze e sebbene abbia letto e riletto innumerevoli testi e consultato diversi documenti non ho mai trovato riscontri sul fatto che tutto ciò possa essere vero. Dunque, che tutte le fortificazioni e le gallerie di Pola siano collegate tra loro continua a essere una leggenda”, ha commentato Strahinja, aggiungendo che proprio questo contribuisce ad alimentare la curiosità dei follower di “Pulske štorije”, dove il nostro interlocurore ha pubblicato anche un racconto, forse vero o parzialmente vero, sullo schiaffo ricevuto nel 1920 a Pola da Mussolini. “Da alcune ricerche ho scoperto che durante la visita a Pola del duce qualcosa era effettivamente successo. Non so se si sia trattato di uno schiaffo, di una provocazione o di quant’altro. Sta, però, di fatto, che dopo quel giorno Mussolini non fece più visita a Pola”, nota l’ideatore della pagina Facebook, che ha esteso il suo interesse anche alle località limitrofe, come Dignano, Marzana o Fasana. Così, sulla Pagina Facebook è possibile leggere di un vecchio omicidio commesso nel lontano 1938, quando un gruppo di giovani uccise una ragazza di soli 16-17 anni mentre faceva ritorno a casa da una festa tenutasi a Marzana o della storia della nascita a Fasana della tutt’oggi famosa bibita istriana “pasareta” o ancora dei leoni nascosti di Palazzo municipale a Dignano. Sebbene le storie, i fatti e le leggende pubblicate sulla pagina siano non poche, Strahinja assicura ce ne sono ancora molte da raccontare. “Ci sto lavorando”, ha detto l’amministratore, che per le sue storie trae spunto dai ricordi delle persone che, indistintamente, ama ascoltare. Prima di congedarsi da noi, Zvijezdan Strahinja si è detto felice del fatto che la sua pagina Facebook sia seguita anche da tanti giovani, che per loro stessa ammissione, non conoscevano alcuna delle storie da lui raccontate.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display