Fasana. Vent’anni di turismo portati bene

Il 18 febbraio del 2002 veniva fondata la Pro loco comunale. In due decenni la località ha assunto un ruolo sempre più importante nella mappa delle destinazioni più gradite

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Fasana. Vent’anni di turismo portati bene

Vent’anni di turismo organizzato a Fasana. Organizzato nel senso di “strutturato, ordinato e finalizzato a massimizzare funzionalità ed efficienza, sviluppo ed ecologia”. Un ventennio da festeggiare insieme, Comune, Pro loco e “Bi Village”, ma anche l’occasione giusta per rievocare gli esordi dei primi anni Duemila. La cronaca di un anniversario importante: il 18 febbraio del 2002 veniva fondata la Pro loco di Fasana su iniziativa dell’ultimo nato tra i comuni istriani. Il Comune di Fasana, venne appunto istituito l’anno prima per scissione dal Comune di Dignano (che perdeva così una porzione importante della sua fascia costiera). Alle celebrazioni di ieri il sindaco Radomir Korać ha rievocato gli anni del “rodaggio” della località che si è conquistata per la prima volta l’autonomia e quindi la facoltà di decidere per conto proprio che taglio dare all’ambiente, all’economia e alla società fasanese.

I rappresentanti dei media con i riconoscimenti

Una località trasformata

“Vediamo di non illuderci – ha esordito il sindaco –, vent’anni fa Fasana era un disastro, eravamo poco più di un ghetto. Non c’era turismo, non c’era nulla. Quando hanno chiuso le due fabbriche che davano impiego a 400 operai, la Badel e la Fabbrica del vetro, quest’ultima altamente inquinante per le emissioni di biossido di silicio, la popolazione è rimasta di colpo senza importanti fonti di sostentamento. Avevamo le case, ma non avevamo il lavoro. A quel punto ci eravamo detti: è ora di fare qualcosa per attirare un po’ di gente anche da queste parti. All’epoca nessuno degli abitanti di Pola sceglieva Fasana per la passeggiata del fine settimana. E così la novella amministrazione comunale si è rimboccata le maniche: strade, raccordi, fermate dell’autobus, illuminazione pubblica, rete fognaria, spiagge, passeggiate costiere, parchi, ex Plompa, cinema estivo, pavimentazione stradale: le opere pubbliche si sono andate moltiplicando anche grazie al Villaggio turistico ‘Bi Village’ che era stato il nostro primo motore di sviluppo. Poi è venuto il momento dell’olivicoltura, della ristorazione, dei servizi di qualità”. Insomma, stando al sindaco, bisogna ammettere che quella di oggi e quella di vent’anni fa non è affatto la stessa Fasana. Ma non è ancora finita.

La Riva di Fasana: una località trasformata rispetto a 20 anni fa

Sole e mare non bastano

Per bene che sia andata negli ultimi vent’anni, il Comune vuole di più e Korać continua a spiegare di che cosa si tratta: “Abbiamo bisogno di almeno un albergo propriamente detto se non due perché non possiamo continuare a campare di sole e mare. Da ottobre a febbraio la località ripiomba nell’oscurità più cupa. In secondo luogo il campeggio Pineta deve stare al passo coi tempi e raggiungere la qualità del ‘Bi Village’. Non ultimo, Fasana deve aprirsi alle Brioni e non ridursi ad anticamera del Parco Nazionale. Soltanto in questi termini saremo in grado di aumentare l’occupazione. Dobbiamo semplicemente lasciarci dietro le costrizioni della stagionalità, impegnare i mesi freddi e farne tesoro. Dopo Lesina siamo la seconda località più soleggiata del Paese. Da centro balneare della Polizia, dell’esercito e del comitato centrale del Partito comunista jugoslavo, Fasana è diventata ormai un polo d’attrazione per turisti e locali: lo provano i prezzi degli immobili che sono tra i più elevati del Paese”.

Triplicati i posti letto

Vent’anni di turismo organizzato nell’intervento della direttrice della Pro loco Melita Peroković. I numeri dicono tutto, o quasi. Staccandosi da Dignano la località è passata da 5.769 posti letto del 2002 (di cui la stragrande maggioranza, 4.500, del solo Bi Village) agli odierni 18.500. Ma non è solo una questione di numeri: è la qualità del servizio che in vent’anni ha subito la maggiore impennata. Stando sempre alla Peroković, oggi il 42 per cento delle capacità ricettive del Comune è di fascia “alta” (quattro o cinque stelle), mentre vent’anni fa le due stelle erano la media e le tre stelle l’eccezione. Il salto di qualità è stato decisivo per voltare pagina. Nel 2002 i locali di ristoro erano appena 14 e di un aspetto tutt’altro che propizio per l’industria dell’ospitalità. Oggi, al contrario, i bar, i ristoranti, le pizzerie e le trattorie sono esattamente 46 e contano 5.000 posti a sedere. La grande maggioranza è di un’eleganza e di un’accoglienza che non fa una grinza.

I rappresentanti dei media con i riconoscimenti

I numeri della crescita

Non bastasse, ecco i numeri che sono il test di verifica del successo: nel 2002 la novella Pro loco registrava appena 34.191 arrivi e 278.245 pernottamenti, mentre nel 2021 si contavano 112.596 villeggianti e 872.973 giornate presenza nonostante la pandemia che “ci ha fatto tornare indietro di qualche anno”. Negli anni anteriori al 2020 si registrava infatti il milione di presenze tre anni di fila. Ovviamente l’impennata dell’attività ha prodotto un aumento dei ricavi della società turistica che ha triplicato gli introiti dal milione e spiccioli del 2002 ai tre milioni e oltre degli ultimi anni. Nel frattempo la società turistica ha creato tutta una serie di eventi, spettacoli, rassegne e iniziative culturali che a sua volta fungono da polo d’attrazione per vacanzieri e villeggianti. Dei quattro chilometri di costa, tre e mezzo sono coperti di infrastrutture turistiche e ricreative per attività outdoor: ciclopiste, campi sportivi e itinerari “storia, arte e vista” come il Lungomare Smareglia e il Parco delle sardelle. “In mancanza di un museo tradizionale propriamente detto, abbiamo fatto di tutta la località un vasto museo civico all’aperto” ha detto Melita Peroković, secondo la quale non ci sarebbe stato alcun successo senza questa sinergia di forze del settore pubblico e del settore privato, che hanno individuato un obiettivo comune e hanno trovato il modo di realizzarlo.

Melita Peroković, Radomir Korać e Roland Cinkopan

Un marchio di qualità

Anche il direttore del Villaggio vacanze “Bi Village” Roland Cinkopan insiste a individuare in questa sinergia la chiave del successo: “Certamente il Bi Village è stato un fattore propulsivo del turismo organizzato a Fasana, ma oggi – lo dicono i numeri – siamo solo una piccola parte, non dico una parte infinitesimale, ma comunque una parte modesta dell’offerta turistica comunale. Ci tengo piuttosto a sottolineare che i risultati sono tangibili perché non ci siamo trattati da rivali ma da partners con un solo obiettivo: di riuscire insieme. Fasana è comunque piccola. Abbiamo appena un milione di presenze all’anno. I campioni del turismo nazionale ne contano ben oltre, ma il nostro marchio distintivo è la qualità e non il numero. Condivido il ragionamento del sindaco sulla necessità di liberarci dai vincoli della stagionalità. Ora che ci lasciamo la pandemia alle spalle si può tornare a pianificare il futuro. Il booking va a gonfie vele, quest’anno non avremo più i problemi dei due anni precedenti. Le prenotazioni e gli anticipi versati hanno già superato quelli del 2019 e questo è un sintomo sufficiente di ripresa”, ha detto Cinkopan e concluso che Fasana è un piccolo diamante di singolare bellezza che può brillare sulla cartina turistica europea. A fine incontro la Pro loco ha voluto omaggiare le due testate e le due televisioni che ne hanno seguito l’attività dal primo giorno e non hanno mancato un appuntamento in vent’anni: tra queste anche la nostra “Voce”.

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