
Ventun anni di Fiera dell’artigianato in Istria: le prima due edizioni in quel di Parenzo, su iniziativa degli imprenditori locali, e le ultime 19 a Pola, nella splendida cornice dell’anfiteatro e del porto di Pola immersi nel sole. Ieri mattina l’inaugurazione solenne con la sfilata delle autorità sul palcoscenico, le allocuzioni di circostanza, i saluti, i ringraziamenti, i regali e la consegna di targhe ricordo e benemerenze varie, l’immancabile cerimoniale per la regia della Confartigianato istriana che promuove l’evento grazie a un’interminabile lista di enti patrocinatori e sponsor, Regione istriana e Città di Pola in prima fila. Dentro il tendone e fuori, all’aperto, qualcosa come 150 produttori-espositori, in prevalenza artigiani, ma anche costruttori ed esercenti, la metà locali e la rimanenza croati, bosniaci, italiani, sloveni e serbi. Questa mostra mercato è amica, del resto, delle Camere artigianali di Tuzla (Bosnia ed Erzegovina) e Belgrado (Serbia), che anche quest’anno partecipano alla rassegna in qualità di ospiti e partner. In tanti hanno afferrato l’occasione per rivolgersi al pubblico. Tra gli oratori, Mario Paliska della Confartigianato istriana, che ha fatto gli onori di casa, quindi Dejan Zrlić della Camera d’Economia serba, Jasna Jaklin Majetić della Camera d’Economia croata – ente camerale istriano, Draženko Janjušević dell’Ufficio regionale dell’Amministrazione di Stato, Miro Dodić dell’IKB, lo sponsor ufficiale della Fiera, Dragutin Ranogajec della Camera d’artigianato croata e Nedžad Nuharović dell’ente camerale regionale di Tuzla (Bosnia ed Erzegovina), tutti a celebrare i successi della categoria, a scongiurare le difficoltà, a lodare la Fiera e la cooperazione internazionale interregionale, lo scambio di informazioni, esperienze, preoccupazioni.
Miletić e il cantiere navale
Due soli i discorsi fuori dal coro. Quello del sindaco di Pola, Boris Miletić, che anche in questo caso non ha potuto fare a meno di battere il chiodo di “Scoglio Olivi”: “Mi spiace ma non posso fare diversamente, anche adesso il mio pensiero va al cantiere navale. Non riesco a immaginarmi un governo croato che possa gettare la spugna e rinunciare al cantiere. Ben vengano gli artigiani e i prodotti della loro arte, ma questa città domanda salvezza per il suo cantiere navale. Centossessant’anni non si buttano al vento. Questo stabilimento ha allevato generazioni, le ha fatte studiare, gli ha dato una casa, un lavoro, un futuro, ha fatto di Pola quella che è oggi. Io non posso concepire un governo capace di sacrificare questo stabilimento. La Croazia ha bisogno di impianti industriali, di esportazione, di produzione. Non è possibile campare di solo turismo. Il mio appello al governo centrale è uno solo: salviamo il cantiere navale di Pola, salviamo l’industria”. Al sindaco ha fatto eco il presidente della Regione Flego, che si è associato alle invocazioni di Miletić mandate per interposte persone a Zagabria. Da Zagabria, d’altronde, nessun ospite di rilievo alle celebrazioni polesi in onore alla Fiera artigianale: né segretari di Stato né tanto meno ministri. Certo, con la giustificazione di impegni inderogabili, ma tant’è.
Primi sintomi di stanchezza
Tornando alla mostra mercato polese, bisogna segnalare che la rassegna comincia ad accusare i suoi primi sintomi di stanchezza. L’innovazione è assente, abbondano invece le proposte trite e ritrite, tanto che si può benissimo constatare che la Fiera comincia a farsi prevedibile, per non dire che sfocia nella monotonia. Calze, pantofole, borsette e giacche in pelle sono l’apice di quest’offerta più scontata che coerente. Abbondano anche i vivaisti (pochi quelli veramente originali), i produttori di carni stagionate, pastifici, sartorie, apicoltori, erboristi, produttori di cosmetica biologica, oli alimentari, confetture, qualche costruttore, soluzioni per arredi di giardini e spazi pubblici esterni, ma anche rivendite di impianti per l’aria condizionata. Sia come sia, la Fiera è assediata dagli acquirenti. L’orario d’apertura valido fino a sabato è dalle ore 10 alle 20. Per domenica è prevista la chiusura anticipata, alle 17. L’ingresso è libero e gli articoli in vendita sono offerti a prezzi da discount.
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