Estate a gonfie vele, ma l’autunno…

L’ultimo fine settimana di agosto è stato contrassegnato dall’esodo di un elevato numero di turisti. Abbiamo contattato alcuni gestori di bar e negozi di souvenir per fare un bilancio dell’alta stagione. Tutti soddisfatti di come sia andata, ma c’è preoccupazione per i mesi a venire

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Estate a gonfie vele, ma l’autunno…
Passato l’ultimo fine settimana di agosto ai bar dei Giardini è possibile trovare più di un posto libero. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Il clou della stagione turistica è davvero passato e si vive il finale dell’estate vacanziera 2022 anche a Pola che ha registrato un’invasione di massa, affari da sold out e vendite a gonfie vele. L’ultimo weekend di agosto ha fatto rifare le valigie ad una buona parte degli ospiti che hanno scelto la bassa Istria per spendere al mare le preziose ferie, e, dopo una stagione di punta tutta da incorniciare, ecco che quasi quasi i cittadini di Pola tornano a riappropriarsi della propria quotidianità urbana lavorativa, ritrovando le strade pedonali del centro più libere e praticabili, i tavolini dei bar con più posti accessibili, i negozi di alimentari meno intasati alla cassa, le gelaterie (moltiplicatesi a dismisura), senza più code lunghe di amanti della leccornia refrigerante che si spingono lungo la via.

Ritmi più blandi
Così ieri, lunedì, primo giorno della settimana lavorativa. Ma ancora non è finita. La gente c’è e si vede. La città continua a ospitare turisti con più o meno incassi a ritmi più blandi. I bar dei Giardini di Pola, negli orari di risveglio turistico (dalle 10 alle 11 del mattino), non esibiscono più il tutto esaurito con somma soddisfazione della gente del luogo che tutta l’estate ha tentato di farsi un caffè. La clientela risulta esattamente dimezzata e manco di notte vi è più affollamento da cocktail party, che da quanto appreso è finito pian piano per svanire ancora nel corso dell’altra settimana. Via Sergia scoppia sempre di colori sgargianti degli articoli da bagno e di trastullo, dell’abbigliamento stile mare-sole spiaggia, dei souvenirs, diciamo, adriatico-mediterranei, di bontà della tradizione eno-gastronomica istriana (vini, grappa, olio, miele) e nazionale da entroterra croato, e come non mai anche di mercanzia trash-plastificata, Made in chissà dove. Il vero boom risulta finito e tutto prosegue all’insegna del discreto movimento, con un buon flusso di gente che indubbiamente continua a tenere alto il morale di ristoratori, baristi e commercianti ancora memori delle anomale annate Covid, che avevano fatto funzionare a livelli di sopravvivenza. Chiacchierando in giro per il centro si apprende che i bar hanno lavorato molto bene e si scopre pure che c’è preoccupazione per l’autunno, quando i rincari complessivi dell’energia e delle materie prime metteranno in difficoltà tutti i comparti economici.

Una stagione ottima
Che cosa dicono i baristi? Sentiamo il gestore di un locale ubicato a fianco di Port’Aurea. “Stagione ottima – commenta Denis Bimbašić – di molto migliore di quella trascorsa, in assenza delle misure restrittive che avevano castigato l’estate 2021. Abbiamo potuto lavorare due ore aggiuntive, fino alle 2 di notte. Un tanto, per noi, conta eccome e fa la vera differenza. Direi che quest’estate sia stata addirittura migliore di quella pre-pandemica del 2019: è così almeno in quanto a fatturato anche se non è aumentato il numero di bibite consumate. Va infatti considerato che i costi delle medesime sono sostanzialmente aumentai rispetto a prima”. Tra un po’ saremo alla vigilia dell’autunno. Chi sarà protagonista di quel “Vieni in città” su invito municipale, quando l’accesso in direzione del centro è condizionato dal caroprezzi dei parcheggi? I bar dei centri commerciali finiranno per essere i più gettonati? “Penso proprio di sì – dice Bimbašić – confermando che tutti i ristoratori del centro stanno lanciando appelli in direzione del Municipio al fine di applicare un calmiere autunnale-invernale ai prezzi dei parcheggi, altrimenti avremo come risultato una città vuota. E quel che più fa temere il peggio sono le fatture della luce. Noi siamo ancora felici di aver ottenuto bollette lievitate di ‘solo’ un 30 per cento, ma vi sono altri locali di Pola che dalla scorsa primavera a questa parte si vedono propinare rate mensili tre o tre volte e mezzo superiori a quelle abituali. Parliamo di spese che da 6mila sono salite a paurose 30mila kune. Posso anche segnalare che se per i bar gli affari non sono venuti a mancare, per diversi ristoranti non è andata proprio alla grande. Va considerato che la clientela turistica di Pola è prevalentemente costituita da giovani che non rinunciano alle bevande e che ripiegano piuttosto sui consumi del settore del fast food”.

Pessimismo per il futuro prossimo
Incontriamo, quindi, ai Giardini Alessandar Gojani, che più o meno fa eco alle medesime considerazioni sentite da Bimbašić. “La stagione è andate benone, superando ogni nostra aspettativa. Temevamo che la riapertura del mercato turistico – spagnolo, greco, italiano – dopo la crisi epidemica avesse messo le pastoie a quello croato, invece possiamo ritenerci oltremodo soddisfatti del numero di avventori ospitati. Continuiamo a tenere aperto fine a notte inoltrata, anche se con meno lavoro rispetto a un settimana fa e ci stiamo rassegnando al fatto che i rientri sono già in atto, complice il prossimo avvio dell’anno scolastico sia in Croazia che all’estero e delle sessioni d’esame nelle Università. Che cosa ci aspettiamo dall’autunno? Tempi di magra se per i parcheggi non verranno ripristinati prezzi meno elevati. Temiamo anche il ritorno delle misure restrittive anti-Covid”.

Dal negozio allo studio fotografico
La realtà contingente, influisce su tutto l’indotto, su alberghi, ristoranti, bar e anche sulla rete commerciale. Buon per gli uni e buon per gli altri, almeno durante l’estate. A compiacersi dell’esito dell’estate è Stefan Kurti, gestore di una rivendita di souvenir: “È andata bene. Meglio dell’anno scorso. Ci sono stati più turisti e siamo tornati redivivi dopo un periodo che ha lasciato un solco senza precedenti, di esistenza supportata da risparmi degli anni precedenti l’epidemia e da assegni statali “. Quest’ultimo non chiude mai e la formula di sussistenza è stata individuata mediante prestazione di un doppio servizio di studio fotografico (invernale) e smercio di articoli (estivo). “Mi chiedo ora cosa porterà l’inverno. Come sarà l’Avvento se il costo del parcheggio supererà quello delle frittelle offerte agli stand”. Più passa l’estate più si aprono le incognite. Per tutti.

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