Entro fine anno la riapertura dell’«edificio diagnostico»

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Entro fine anno la riapertura dell’«edificio diagnostico»

Da lunedì prossimo ci si sottoporrà a radiologia del torace e a radiologia scheletrica non più nell’Ospedale di Marina, bensì nell’edificio centrale della Radiologia ospedaliera al Civile. Le “lastre” di polmoni e ossa tornano dunque “a casa”, e sarà sempre nella Radiologia di via Zagabria che ci s’iscriverà per questi esami diagnostici e che si verranno a ritirare i reperti medici. Ma Radiologia ospedaliera, – come del resto l’intero complesso “diagnostico” di via Zagabria che era stato svuotato due anni fa per ristrutturarne gli ambienti –, è pronta a reintegrare ogni sua parte, oppure servirà ancora attendere? Lo abbiamo chiesto al dott. Ivica Fedel, vicedirettore dell’Ospedale e chirurgo addominale, il quale ci ha dato soltanto risposte parziali a queste domande. Le dinamiche dei trasferimenti, ha fatto notare, dipendono tanto da questioni tecniche che esulano dalla buona volontà della dirigenza.

Fase di equipaggiamento

Il ritorno della Radiologia completa da via Negri in città, e del Laboratorio biochimico centrale, che si trova ancor sempre (da quel 5 dicembre 2016) a pianterreno del Marina, è questione di un mese o poco più, ci ha risposto Ivica Fedel. “Contiamo di riaprire quello che definiamo ‘edifico diagnostico’ entro la fine dell’anno. Con il Laboratorio si è ancora in fase di equipaggiamento: infatti, la divisione aveva bisogno di nuovi arredi, che in parte devono ancora essere acquistati per il tramite delle forniture pubbliche”. Al Marina, però, ci ha tenuto a dire il nostro interlocutore, rimarranno ancora in funzione il cosiddetto reparto di “mini radiologia” e il “mini laboratorio”, utilizzati anche in passato, come adesso, per gli esami e gli accertamenti urgenti, e per quegli esami a cui devono essere sottoposti i pazienti ricoverati nelle divisioni del Marina.

Strumenti di ultima frontiera

A Radiologia al Civile è dalla scorsa primavera, quando venne appunto parzialmente riaperta, che ci si può sottoporre a due esami con apparecchiatura d’avanguardia, o, come si usa dire in gergo, di imaging diagnostico di ultima frontiera. Come scritto più volte ci stiamo riferendo all’apparecchiatura per la risonanza magnetica 1,5 Tesla, o metodologia RM che non era mai esistita prima in struttura, e al MDTC o tomografo computerizzato multidetettore a 128 strati: forniture che erano costate più di 13 milioni di kune. Da settembre, invece, ci si reca nuovamente nella divisione radiologica al Civile anche per lo screening mammografico.
Il mammografo, infatti, aveva trovato precedentemente collocazione al Marina nel dicembre 2016, quando il reparto venne trasferito al pianterreno del Marina. Ricordiamo a questo punto che durante la ristrutturazione di Radiologia sono stati abbattuti i muri e rivisti gli ambienti per la posa dei nuovi macchinari, che hanno richiesto spazi ben studiati per la loro particolarità, e precedentemente nemmeno esistiti in divisione. Nella divisione ristrutturata gli ambienti hanno pavimenti rivestiti in PVC; sono state sostituite porte e finestre, e messe a nuovo le stanze del personale medico e sanitario; è stato rifatto lo scivolo per gli invalidi ed è stata pulita la facciata. Il servizio tecnico ospedaliero ha eseguito il cablaggio del quadro elettrico, il potenziamento delle reti informatiche e i lavori all’impianto elettrico e a quello idrico.

I macchinari in arrivo

Entro breve è atteso in divisione anche un nuovo mammografo e un nuovo ecografo, così ancora Fedel. Ricordiamo a questo punto che la struttura acquisterà un mammografo con tomosintesi, che da risultati diagnostici più precisi rispetto alla mammografia convenzionale; la tomosintesi, infatti, è un’indagine che permette l’accertamento di tumori al seno anche in fase precoce.
L’entrata della Radiologia al Civile è nuovamente quella di una volta; in primavera invece si entrava da Medicina nucleare; è così da quando quest’ultima divisione, relegata per più di un anno e mezzo al pianterreno della Ginecologia (nel policlinico ginecologico), è tornata a occupare gli ambienti che le appartengono.

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