Endrigo Romantico. Una manciata di note

Riccardo Bosazzi, Valter Milovan (Maer) e Vedran Grubić per omaggiare le donne

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Endrigo Romantico. Una manciata di note
Tamara Brussich e il trio Bosazzi-Grubić-Milovan. Foto: Fredy Poropat

Una serata gradevole all’insegna dell’amore, quella di mercoledì presso la Comunità degli Italiani di Pola, grazie al concerto intitolato “Endrigo romantico”, un omaggio per l’8 marzo, Giornata internazionale della donna. Nell’occasione si è esibito il trio formato da Riccardo – Ricky Bosazzi, Valter Milovan (Maer) e Vedran Grubić. Il numeroso pubblico presente ha avuto modo di gustare la parte più romantica, del ricco repertorio di Sergio Endrigo, nativo di Pola e trasferitosi poi in Italia con l’esodo. Tra i maggiori esponenti della cosiddetta “scuola genovese”, Endrigo ha collaborato con nomi illustri, quali Pier Paolo Pasolini, Vinicius de Moraes, Giuseppe Ungaretti, Toquinho, Luis Bakalov ed altri. Inoltre è stato un grande amico di Arsen Dedić. A guidare con estrema semplicità la performance è stato lo stesso Bosazzi, che prima di ogni brano ha descritto in breve il contenuto, i motivi amorosi, sociali e anche la malinconia per la città natia. Non ha mancato di porgere gli auguri a tutte le donne e di ricordare Vito Dundara, scomparso recentemente, tra i primi in Regione a rivitalizzare e promuovere il ruolo di Endrigo, nonché fondatore dell’Associazione “Forumendrigo”. Il concerto è iniziato con le classiche canzoni d’amore, certamente tra i suoi maggiori cavalli di battaglia “Canzone per te”, con la quale ha vinto il Festival di Sanremo nel 1968 e “Lontano dagli occhi”, giunta seconda all’edizione successiva. Hanno fatto seguito “Teresa” e “Dove credi di andare” (“….se ormai non c’è più amore, dentro di te…”). Poi, “Come stasera mai” e “Il treno che viene dal sud”. Immancabili i due brani particolarmente malinconici dedicati a Pola: “L’arca di Noè”, terzo premio a Sanremo nel ‘70 (“…partirà, la nave partirà, dove arriverà, questo non si sa…), e “1947” (“Da quella volta non l’ho rivista più, cosa sarà della mia città…, come vorrei essere un albero che sa dove nasce e dove morirà…”). In chiusura “Via Broletto 34”, “La casa”, e “Io che amo solo te”. Alla fine, scroscianti applausi per i musicisti che hanno ringraziato per il sostegno e l’ospitalità la presidente della CIP, Tamara Brussich, che si è congratulata con gli artisti e fatto gli auguri a tutte le donne.

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