Efficienza energetica: un cantiere tira l’altro

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Efficienza energetica: un cantiere tira l’altro

L’isolato delimitato dalle vie Žakan, Divković e Altura in quel di Siana, con i suoi cinque stabili di notevoli forme, dimensioni e tinte, è da qualche mese oggetto di una feconda metamorfosi destinata a cambiare l’aspetto e la funzionalità dell’area (finora, sia detto per inciso, una delle meno attraenti del rione). L’esempio dei quattro stabili che si vanno rivestendo di materiali termoisolanti, fonoassorbenti e ignifughi, è uno dei più sorprendenti che si sia visto in città da quando il Fondo nazionale per l’efficienza energetica mette in palio i soldi dell’Unione europea per incentivare la riqualificazione energetica degli edifici abitativi. Infatti, nella gran parte dei casi, problemi di vicinato e mancanza di concordia, non meno che le precarie disponibilità finanziarie dei condomini, hanno ostacolato lo spirito d’impresa collettivo finalizzato a ricostruire tetti e facciate e a sostituire porte, finestre e serramenti.

Un esperimento mal riuscito

Non così nell’isolato sorto negli anni Ottanta del secolo scorso, quando in città comparvero i primi edifici abitativi caratterizzati da un intenso colore blu acciaio con balconi in color ocra, frutto di un esperimento cromatico che si pensava avrebbe aperto le porte della modernità e invece è stato immediatamente bocciato come eccessivo, tanto che la serie di palazzi in questione si vide subito affibbiati nomignoli imbarazzanti, peggiorativi ed etichette poco lusinghiere. Naturalmente il tempo e i danni alle facciate non hanno fatto che aggravare ulteriormente l’immagine, col risultato che i prezzi degli alloggi in queste case popolari hanno finito per battere tutti i record negativi delle classifiche degli altalenanti valori immobiliari. Eppure potrebbe essere che proprio questo sentimento condiviso di inferiorità ingiustamente subita, abbia stimolato i proprietari degli alloggi a farsi strada e battere la concorrenza nella giungla dei bandi per gli incentivi europei a favore dell’efficienza energetica.

Un valore aggiunto

E così, laddove altri hanno fallito per superbia o per mancanza di concordia, i residenti delle vie Žakan e Divković l’hanno avuta vinta e ora aspettano con impazienza la fine dei lavori che conferiranno ai loro immobili un valore aggiunto e alla qualità dell’abitazione vantaggi finora sconosciuti. Vero è che l’impresa ha richiesto comunque investimenti privati milionari (per ogni centesimo regalato dai fondi europei, i proprietari hanno comunque versato l’equivalente di tasca propria), e che le rate dei mutui si continueranno a saldare pazientemente e con grandi sacrifici per i prossimi 10 o 15 anni, ma resta il fatto che d’ora in poi, i quattro palazzi non solo consumeranno meno energia per gli impianti di riscaldamento e raffreddamento dei vani, ma vestiranno anche panni più eleganti, e cioè porteranno tutti la stessa “divisa” di un tenue color cipria con l’aggiunta di un delicatissimo color pesca.

Un palazzo fuori dal coro

Tutti tranne uno. Rimane purtroppo fuori dal coro il palazzo che si avvicina di più a via Altura e che per primo decise di rinnovare il suo corredo cromatico, rivisitando l’originale combinazione blu-ocra per trasformarla in una versione anche peggiore di un giallo-azzurro a dir poco orrendo. Vittime della loro stessa impazienza, anni addietro gli inquilini avevano accettato l’offerta dell’operatore di telefonia mobile VIP e si sono rifatti la facciata con i soldi della compagnia telefonica fornendo in cambio ospitalità alla sua stazione radio base sul tetto dello stabile. Una bella fregatura, come si è venuti a concludere più tardi: i lavori non solo sono stati eseguiti male e non hanno avuto il benché minimo vantaggio degli incentivi europei, ma gli hanno procurato anche una sonora tirata d’orecchi del Municipio, che quelle tinte assurde non le ha mai autorizzate! Infatti l’assessorato all’Edilizia ha bocciato l’azzardata impresa dell’impertinente condominio e gli ha imposto di riverniciare le facciate nelle tinte autorizzate per tutto l’isolato, cosa che finora i trasgressori non hanno ancora fatto ma tosto o tardi dovranno fare. Ora sì a spese proprie.

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