Due Carretta carretta dall’ospedale al mare

Gli animali rilasciati dopo le cure all’Acquario

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Due Carretta carretta dall’ospedale al mare

Ritorno al mare aperto per Ella-Ravka e Martin, che dopo un periodo di cura e uno di convalescenza all’Acquario di Pola e quindi sull’isola di Brioni Maggiore sono state liberate da mani amorevoli. È sempre una festa la cerimonia della liberazione delle tartarughe che hanno lottato per la vita. Ieri mattina c’è stata la cerimonia autunnale. Si procede, infatti, a stagioni, due volte l’anno. Il salvataggio della specie Carretta caretta, molto vulnerabile per via di fattori inquinanti come la pesca intensiva e la plastica galleggiante, è un’attività alla quale veterinari e oceanografi dedicano sempre più tempo. In questo senso l’Aquario di Verudella, con la sua “piscina dislocata” alle Brioni, è diventato un vero e proprio ospedale di campo, unico nel suo genere sulla costa adriatica orientale. Nel corso di quest’estate due tartarughe si sono guadagnate la lettera di dimissioni dall’ospedale: Ella-Ravka e Martin. I loro “genitori adottivi”, Brigitte ed Heinz Ernst della Germania e Tisa della Slovenia, ospiti del Parco nazionale, si sono dovuti… rassegnare a riconsegnarle al loro ambiente naturale. Rimangono ancora in cura o in convalescenza (a Verudella e alle Brioni) le tartarughe Mini Koko, Victoria e Luka-Amadeo.

 

La storia del ferimento e del ritrovamento delle tartarughe marine è quasi sempre una storia di degrado dell’ambiente. Ella-Ravka era stata avvistata nell’insenatura di Jazine, poco lontano da Zara, e ha dovuto seguire un percorso terapeutico estremamente lungo (il suo ricovero risale infatti al 18 giugno del 2020). Il carapace era stato lacerato in vari punti essendo stata investita da una barca a motore che ne ha causato un ferimento potenzialmente fatale. Mesi e mesi di cure con antibiotici e medicazioni quotidiane delle lesioni sono comunque andate a buon fine e oggi la sfortunata tartaruga è tornata in mare in perfetta salute. Martin è una giovane tartaruga rinvenuta nell’insenatura di San Martino, sull’isola di Lussinpiccolo. È stata ricoverata il 21 aprile di quest’anno al reparto di terapia intensiva con un amo da pesca conficcato nell’esofago. Subito dopo il ricovero Martin è stato operato e la rimarginazione della ferita è stata veloce, sicché l’animale è stato trasferito nella piscina esterna di Brioni Maggiore.

Pronta per raggiungere il mare aperto

Ancora tre… pazienti

Tra i convalescenti ancora in osservazione troviamo una giovane femmina, Victoria, lunga 21 centimetri, di 1,3 chilogrammi. È stata ritrovata a 2,5 miglia a sud dall’arcipelago delle Brioni dall’equipaggio di una pattuglia dell’Istituto oceanografico di Rovigno. Le hanno trovato in gola un filo da pesca lungo 6 centimetri. Amadeo è un maschio ritrovato a Curzola e ricoverato il 19 luglio di quest’anno con una ferita alla testa e problemi di galleggiamento. Dopo venti giorni in terapia intensiva ha ripreso a nutrirsi con le proprie forze e la ferita ha preso a rimarginarsi. Ora si trova a Brioni Maggiore ed è vicino al rilascio.

Mini Koko è la tartaruga minore dell’ultimo gruppo di pazienti al Centro di recupero polese. Pesa solo 85 grammi ed è lunga appena 8 centimetri: infatti è praticamente una neonata. L’hanno trovata in febbraio nell’insenatura Javić, sull’isola di Curzola, in condizioni critiche, con una ferita all’occhio sinistro. Attualmente la tartarughina si trova nella piscina coperta dell’Acquario di Pola, riscaldata da lampade a raggi UV che prevengono l’ipotermia. Nel frattempo ha guadagnato peso e non è più la piccolina di qualche mese fa: ora pesa 400 g ed è lunga 13 cm. Tuttavia, si sconsiglia ancora il suo rilascio nell’ambiente naturale. L’infanzia è stata traumatica e non ha ancora le forze adatte a superare le insidie del mare aperto.

Il momento della liberazione

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