Dopo un anno duro si guarda al futuro con ottimismo

Brindisi di fine anno della Città e della Regione istriana con i rappresentanti dei mass media. Ringraziati i cittadini per il comportamento durante l’emergenza Covid

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Dopo un anno duro si guarda al futuro con ottimismo

Picche all’anno che se ne va e plauso a quello che sta per venire. È così che si potrebbe tradurre in sintesi l’atteggiamento adottato dalle autorità regionali e cittadine – Sandra Ćakić Kuhar, vicepresidente della Regione istriana e Boris Miletić sindaco di Pola – che ieri, nell’ampia sala spettacoli della Comunità degli Italiani di Pola hanno promosso il classico brindisi di fine anno assieme ai rappresentanti dei mass media, eleggendoli a veicolo per comunicare pace e serenità ai cittadini di Pola e della Regione.
Primo fra tutti il sindaco di Pola ha voluto dire addio allo sventurato 2020 che se ne va, ammettendo che quella del coronavirus è stata la parola più pronunciata in ogni angolo del pianeta, in qualsivoglia notiziario e telegiornale, in tutti i colloqui quotidiani, in ogni momento del vivere. Un anno davvero difficile e che induce ad esprimere una lode collettiva per aver sopportato tanto onere. “È per questo tramite – così il primo cittadino di Pola – che voglio rivolgere ringraziamenti a tutti i concittadini per la responsabilità e l’autodisciplina dimostrata a beneficio della nostra salute, un’autodisciplina cui si aggiunge il lavoro indefesso portato avanti dalla nostra Protezione civile che ha saputo affrontare l’incertezza e l’emergenza epidemico-sanitaria nei momenti cruciali. Grazie ai nostri cittadini siamo riusciti a resistere, mantenendo a lungo la buona reputazione di unica regione verde d’Europa”.

 

Una buona stagione turistica
Boris Miletić ha sottolineato che grazie al comportamento corretto e all’introduzione tempestiva di misure coercitive abbiamo reso fattibile una buona stagione turistica ed è certo che nello scorso mese di aprile, quando non erano ancora conosciuti i risvolti della propagazione del virus, non avremmo certo sperato in siffatti risultati dell’industria dell’ospitalità. L’Istria, insomma, ha dimostrato di essere “campionessa del turismo in Croazia in queste specifiche condizioni”, ma ci si ritiene dispiaciuti del fatto che non abbiamo potuto sfruttare interamente il mese d’agosto e quello di settembre che avrebbero potuto portare a un prolungamento aggiuntivo della stagione balneare. “Nel 2020, tutti – ha detto il sindaco – ci siamo trovati di fronte a qualcosa di nuovo, sconosciuto e inatteso. Per primi abbiamo introdotto il totale lockdown e anche oggi una parte di soggetti economici e imprenditoriali non ha la possibilità di lavorare causa le misure coercitive introdotte della Protezione civile nazionale. Desidero sottolineare che la Città di Pola in collaborazione con le altre Città della penisola e la Regione istriana ha reagito immediatamente e messo in campo le disposizioni tutt’ora in vigore. Tutti coloro che hanno preso in affitto i locali pubblici della Città, ma che non hanno l’opportunità di svolgere la propria attività, non sono in dovere di pagare affitti, tasse sul suolo pubblico, indennizzi comunali e altri contributi. Semplicemente chi non lavora, non paga. D’altra parte abbiamo introdotto disposizioni che entreranno in vigore il prossimo anno, in base alle quali i locatari degli immobili potranno pagare rate d’usufrutto ridotte nella misura del 30 per cento senza dover esibire certificati attestanti eventuali diminuzioni del fatturato. Quanto agli imprenditori presenti in città da oltre 25 anni, la riduzione verrà computata al 50 per cento. Credo che siamo tra i primi in Croazia ad avere introdotto queste agevolazioni”.

Il ricevimento nella Sala spettacoli della CI

Ci attendono giornate cruciali
D’altra parte Natale e Capodanno sono ormai alle porte e dal momento che è stato trovato il vaccino, il desiderio è quello di guardare con ottimismo al futuro con una condizionale: “Davanti a noi ci sono giornate cruciali, e rivolgo un appello a tutti i cittadini di attenersi alle regole di contenimento del contagio, perché è da ciò che dipenderà la modalità di diffusione del virus nella nostra regione nei prossimi mesi. Tanto è importante perché mantenendo contenuti i numeri delle infezioni nei mesi di gennaio e febbraio, sarà possibile guardare alla prossima primavera ed estate con molta più serenità e contare su un periodo di ritrovata stabilità e rinnovata normalità”

Grande senso di responsabilità
Auguri di Buone Feste, e soprattutto tanta salute da parte di Sandra Ćakić Kuhar, vicepresidente della Regione istriana. “Mentre ci approssimiamo al nuovo 2021 – ha detto – è impossibile non voltarci indietro e commentare quanto l’anno che sta per chiudere sia stato pesante e da sfida”. Nonostante il coronavirus che ha completamente cambiato le nostre vite e gli sviluppi dell’economia – secondo la vicepresidente regionale – quest’anno abbiamo dimostrato che grazie a una buona collaborazione e la comunanza d’intenti è possibile fare tantissimo. “Durante la crisi epidemico-sanitaria – ha rilevato – le nostre Città e i nostri Comuni hanno unito le forze per assicurare in primo luogo la salute della nostra gente e aiutare a risollevare le sorti dell’economia istriana, in pieno clima di crisi. I nostri progetti di sviluppo, quelli più corposi e che richiedono una concretizzazione pluriennale, destinati ad elevare la qualità del vivere sul territorio peninsulare in futuro sostenibile, non hanno subito arresti in alcun momento. Abbiamo implementato misure di tutela della salute per tutti noi e assieme abbiamo saputo dimostrare grande responsabilità e capacità di adattamento alle mutate condizioni di vita e di lavoro. Tutto ciò ci rende particolarmente orgogliosi dei nostri abitanti, senza il cui aiuto non avremmo potuto fare tutto questo. Ed è per questo tramite che li vogliamo ringraziare del supporto e dei suggerimenti dati a favore della tutela sanitaria del territorio. Assieme abbiamo accelerato i tempi verso la via della guarigione e dell’ulteriore sviluppo e crescita di una Regione cucita su misura di ogni suo cittadino, che per noi costituisce un imperativo”.

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