Dignano in festa per San Biagio

La città e la parrocchia hanno celebrato il Santo patrono nel rispetto delle normative anti-Covid. Due le novità di quest’anno: l’esposizione di una copia della Sacra Sindone e la benedizione dell’olio extravergine donato da 17 produttori locali

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Dignano in festa per San Biagio

Dignano ha festeggiato, nel rispetto delle normative sanitarie anti-Covid, il suo Santo Patrono, San Biagio, protettore della gola. Una ricorrenza molto sentita non soltanto dai dignanesi, ma da tantissime persone, che il 3 febbraio di ogni anno raggiungono Dignano per partecipare alla Santa messa e al tradizionale rito dell’unzione e della benedizione della gola. Purtroppo, anche quest’anno la celebrazione è trascorsa all’ombra della pandemia. Ciò non ha scoraggiato i fedeli che, anche se in numero decisamente inferiore rispetto al periodo pre-Covid, hanno occupato tutti i banchi del Duomo di Dignano e assistito alla Santa messa officiata dal msgr. Marijan Jelenić, per l’occasione accompagnato dall’ex vescovo diocesano di Parenzo-Pola, monsignor Ivan Milovan e dal parroco di Gallesano, don Ilija Jakovljević. Oltre ai tanti fedeli, ieri mattina erano presenti anche il sindaco e la vicesindaco di Dignano, rispettivamente Edi Pastrovicchio e Diriana Delcaro Hrelja.

La vicesindaco Diriana Delcaro Hrelja e il sindaco Edi Pastrovicchio

La copia della Sacra Sindone

Come da tradizione, anche quest’anno, la celebrazione è stata accompagnata da una novità. Una novità annunciata già mercoledì dal parroco di Dignano, Marijan Jelenić, che ieri, salutati i vertici dell’amministrazione cittadina e i fedeli accorsi per omaggiare il Santo Patrono della cittadina istriana, ha tenuto a ricordare che nella Chiesa di San Biagio è esposta la copia restaurata della Sacra Sindone. Il parroco ha quindi spiegato che il prezioso telo, il cui originale viene conservato a Torino, era stato trovato in una delle numerose casse contenenti reliquie e arredi sacri portati a Dignano dal pittore Gaetano Grezler, all’epoca in cui i soldati di Napoleone mettevano le chiese a fuoco e fiamme. “Il tessuto – ha spiegato il parroco – era riposto in un sarcofago assieme ai resti di Santa Cordula e altre reliquie”. Lacero e sporco, il telo è stato srotolato e poi lavato, lasciando intravedere i tratti di un figura maschile. Dalle successive analisi e studi è quindi emerso trattarsi di una copia della Sacra Sindone, ovvero il sudario in cui sarebbe stato avvolto il corpo di Cristo. Msgr. Jelenić ha quindi spiegato che, sebbene si tratti di una copia della Sacra Sindone, il telo custodito a Dignano è comunque un oggetto prezioso, dato che ha acquisito valenza per tactum. Tutte le copie della Sindone (e non sono tante) una volte realizzate venivano appoggiate all’originale. La copia custodita nella chiesa di San Biagio ha inoltre un’altra importante caratteristica: ha le stesse dimensioni dell’originale. Presentata ai fedeli la copia della Sacra Sindone, il parroco Jelenić ha ricordato che l’unzione della gola è un antico rituale che tiene le persone al riparo dai malanni per tutto il resto dell’anno.

Il parroco di Dignano, don Marijan Jelenić

L’omaggio dei produttori locali

Tornando alle novità, quella della copia restaurata della Sacra Sindone non è l’unica. La sera precedente alla Santa Messa, per la prima volta, si è tenuta nella chiesa di San Biagio la benedizione dell’olio extravergine donato da 17 produttori locali alla municipalizzata Castelier”. L’olio benedetto, confezionato in piccole taniche, sarà messo in vendita e il ricavato sarà destinato al recupero e alla sistemazione degli edifici sacri del Dignanese. Come spiegato dal parroco Marijan Jelenić e dai produttori locali, la benedizione dell’olio d’oliva ha un elevato valore simbolico di unione e condivisione tra la chiesa e le piccole aziende agricole a conduzione familiare del territorio. La nuova iniziativa della benedizione dell’olio è stata commentata ieri dal parroco di Dignano, che dopo avere ringraziato i produttori locali ha dichiarato che, grazie al rituale, si è riusciti a unire due cose per le quali il Dignanese è conosciuto nel mondo: l’olio extravergine d’oliva e le reliquie custodite nella Chiesa di San Biagio. “Sono convinto e sicuro che sempre più visitatori arriveranno a Dignano per ammirare il nostro ricco patrimonio culturale e sacro”, ha commentato il parroco. “Abbiamo compiuto il primo passo per sostenere lo sviluppo del turismo religioso nel Dignanese”, sono state, invece, le parole del primo cittadino, Edi Pastrovicchio.

La copia della Sacra Sindone esposta nella chiesa di San Biagio

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