Dignano. I fuochi di San Giovanni che accendono la calda estate

Con i falò in piazza del Popolo è stato dato il via al programma di eventi. In precedenza alla Galleria Loggia è stata inaugurata la mostra dei lavori delle ceramiste della locale CI

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Dignano. I fuochi di San Giovanni che accendono la calda estate
Piazza del Popolo gremita per i falò che hanno dato inizio all’Estate dignanese. Foto: VANJA STOILJKOVIĆ

Una fantastica serata di inizio estate in Piazza del Popolo a Dignano. Tradizionalmente, alla vigilia di San Giovanni, i bumbari e i loro ospiti si sono riuniti per accendere i fuochi di San Giovanni… e l’Estate dignanese. A precedere la grande festa in piazza con i fuochi e la Tu i tamo band, è stata l’apertura della mostra annuale del gruppo di ceramica della Comunità degli Italiani di Dignano, intitolata “Versi in tera” (ne parleremo, più a fondo, nei prossimi giorni). Per il momento diremo solo che l’affiatato gruppo, portato avanti da anni dal maestro Igor Fabris, ha dimostrato ancora una volta tutto il suo talento. Questa volta ispirandosi a versi in dialetto e in lingua e trasportando su ceramica tutta la sensibilità degli autori dignanesi. Una mostra che intreccia materia e parola, dove opere in ceramica dialogano con versi poetici, dando forma visiva alle emozioni. Tra smalti, argille e frammenti di poesia, ogni pezzo racconta un mondo sospeso tra arte e sentimento. Ad aprire la mostra, congratulandosi con le ceramiste, il presidente della CI, Maurizio Piccinelli, la vicesindaco della Città, Manuela Geissa e il maestro Igor Fabris.

Lo show… infuocato
Inaugurata la mostra, tutti in piazza per lo show infuocato. La notte del 23 giugno, quando il cielo si fa magico grazie all’equinozio d’estate, Dignano si anima con la tradizionale accensione dei fuochi di San Giovanni. Come hanno ben illustrato i conduttori della serata, Šandor Slacki e Ana Černjul, questo suggestivo rito, che unisce sacro e profano, affonda le radici in antiche usanze propiziatorie: prima del Cristianesimo, i grandi falò di mezza estate venivano accesi per onorare il Sole e purificare l’aria dall’inverno appena trascorso. A Dignano, come in molte comunità dell’Istria, ogni contrada preparava una propria “fassina” accumulando sarmenti e legname di potatura, con gare spontanee a chi avrebbe acceso il falò più alto e rumoroso. Il salto sopra le fiamme, accompagnato da canti e danze, era un atto simbolico di passaggio e protezione: il fuoco difendeva dalla malasorte e allontanava gli spiriti maligni tipici di quella notte detta “delle streghe”. Oggi come allora, la vigilia di San Giovanni resta una serata fatta di calore, fumo, legni crocchianti e un’atmosfera unica.

Uno spettacolo di forza e grazia
Tra fascine e falò, la gente si è ritrovata ancora una volta per condividere un rito emozionante, custode di una memoria che va oltre il folclore, recuperando il senso sacro e collettivo di un gesto che racconta secoli di storia. La seconda parte della serata è iniziata con le bravissime danzatrici del Circo Nit, che per la folla hanno presentato un caldissimo fire show. Al ritmo di musiche tribali e pulsanti, i loro corpi si muovono in armonia con le fiamme: ruotano cerchi infuocati, sollevano bastoni ardenti e disegnano nell’aria spirali incandescenti. Le mani sfiorano il fuoco come in un dialogo silenzioso, mentre salti, piegamenti e rotazioni creano una coreografia fluida, ipnotica, a tratti selvaggia. Il pubblico assiste rapito, gli occhi fissi sui giochi di luce e sulle scie ardenti che illuminano la notte. Ogni gesto è calibrato ma imprevedibile, ogni passo una sfida alla gravità e al rischio. È uno spettacolo che unisce forza e grazia, trasformando il fuoco in pura poesia visiva. Sono state proprio le danzatrici del fuoco, con i loro gesti rituali e le torce accese, a dare vita al grande falò.

Applausi e sguardi ammirati
Attorno al falò, un cerchio di curiosità ha atteso che le fiamme iniziassero a calmarsi. Si attende qualche minuto ed… ecco che i più coraggiosi si preparano al salto: prima i bambini, con lo sguardo teso e il cuore che batte forte, poi i giovani e gli adulti, tra risate e incitamenti. Qualcuno prende la rincorsa, altri saltano leggeri, quasi danzando sull’onda del calore. C’è chi inciampa e chi atterra con un urlo liberatorio, ma tutti si alzano col sorriso. Alcuni corrono e balzano con slancio deciso, altri eseguono piccoli rimbalzi acrobatici, alzando le ginocchia in volo o ruotando il corpo con movimenti sorprendenti. I più agili improvvisano piroette e salti doppi, tra gli applausi e gli sguardi ammirati. Ogni salto è una sfida, un gioco di equilibrio tra audacia e leggerezza, in un rito collettivo che celebra il coraggio, la vitalità e il passaggio simbolico verso l’estate. E l’Estate, che viene organizzata per la prima volta dall’Università popolare aperta di Dignano con il sostegno della Città, continua già tra qualche giorno (venerdì 27) con lo stand-up show di Željko Pervan all’ex-scuola. Appuntamento alle 21. Biglietti in vendita all’UPA.

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