Dai bambini un gesto gentile per i senzatetto

Il doposcuola della «Martinuzzi» al «Rachem»

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Dai bambini un gesto gentile per i senzatetto
Una foto ricordo dell’evento. Foto: DARIA DEGHENGHI

L’empatia sarà anche un dono dell’animo nobile, ma ciò non toglie che va insegnata e coltivata con piccole azioni quotidiane di solidarietà. Il contesto sociale è importante: una società che ammira solo la competizione e il successo individuale difficilmente genera individui solidali. La direzione, gli insegnanti e lo staff ausiliario della scuola elementare italiana di Pola “Giuseppina Martinuzzi” lo sanno fin troppo bene, anzi, ritengono che “il livello di sensibilità sociale vada elevato anche a scuola, con azioni mirate e fin dalla primissima età, perché si nota che la sovraesposizione dei ragazzi allo schermo, all’intelligenza artificiale e ai social sta erodendo la nostra capacità di immedesimarci e comprendere la sofferenza dell’altro”. Ce lo dice Luka Brussich, dirigente scolastico, in occasione della visita di un gruppo di scolari del Doposcuola al Dormitorio dei senzatetto “Rachem” in via Altura.

Uno degli obiettivi di questo incontro è stato estendere gli orizzonti dei ragazzi al di là del senso di sicurezza, di comfort e di tranquillità che si gode quando la famiglia è integra e i mezzi di sostentamento sufficienti. “Era nostra intenzione insegnare ai ragazzi che ci sono persone meno fortunate, meno abbienti, bisognose d’aiuto e meritevoli della nostra attenzione. Per questo nel Doposcuola abbiamo promosso una settimana di attività a favore dei senzatetto: ogni giorno un gruppo di ragazzi delle classi inferiori ha lavorato in cucina con la cuoca Kristina Hudak, che è rimasta a fare gli straordinari, mentre le insegnanti Ana Kmet, Rosanna Stocco, Alesandra Dokoza, Ardena Babić ed Elena Čakarević hanno istruito i bambini sulle condizioni di vita di chi per un motivo o per l’altro non può permettersi una casa”. Inutile dire che gli utenti del dormitorio hanno gradito il gesto. Per festeggiare l’impegno dei bambini, i protagonisti di questa storia che riempie i cuori di speranza hanno gustato i frollini al cacao, alle noci, alle nocciole, alla panna e al limone. Ognuno ha imparato qualcosa: i bambini a fare i biscotti e l’importanza del volontariato, i senzatetto che in società c’è anche chi è disposto a voler loro bene, e i giornalisti a non perdersi d’animo davanti alle brutture della vita. Insomma, uno scatolone di ottimi biscotti impastati dalle manine degli alunni della “Martinuzzi”, ieri mattina ha fatto la differenza. Si consiglia di seguire l’esempio.

L’arrivo della comitiva con i frollini fatti a mano.
Foto: DARIA DEGHENGHI

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