Confronto tra due realtà con le stesse radici culturali

All’SMSI polese la prima giornata Seminario di studio «Le due rive. Venezia Istria Fiume e Dalmazia» al quale partecipano insegnanti delle due sponde dell’Adriatico

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Confronto tra due realtà con le stesse radici culturali
I partecipanti al seminario “Le due rive. Venezia Istria Fiume e Dalmazia”. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Un atto di recupero e di ricongiunzione della storia, della cultura e della tradizione istriano-veneta che i confini della politica hanno diviso generando la sofferenza delle genti del territorio istriano, ma anche una piacevole (ri)unione delle scuole italiane di due sponde dell’Adriatico. Questo e tanto altro di grande significanza è risultato già nella sua prima giornata il seminario di studio “Le due rive. Venezia Istria Fiume e Dalmazia” inaugurato ieri pomeriggio alla Scuola Media Superiore Italiana “Dante Alighieri” di Pola. Ha qui visto il proprio “incipit” un bellissimo incontro di insegnanti veneti e insegnanti della Comunità Nazionale Italiana di Slovenia e Croazia dimostrandosi un’occasione di confronto tra due realtà con le stesse radici culturali, separate in seguito alle drammatiche vicende del confine orientale alla fine della Seconda guerra mondiale. Significativo viene considerato il fatto che con l’ingresso di Slovenia e Croazia nell’Unione europea (e nell’area Schengen) la ricchezza culturale veneta e italiana che per secoli ha caratterizzato le terre istriane sia rivalutata e possa costituire un punto di partenza per un’integrazione di popoli divisi per troppo tempo. Tale è stata l’idea motrice di coloro cui va il merito dell’organizzazione: l’Associazione nazionale Venezia Giulia Dalmazia, ANVGD, l’Unione Italiana, la Regione Veneto, l’Ufficio Scolastico Regionale, USR per il Veneto.

La conoscenza dei tragici eventi
Il seminario che, parimenti, si inserisce nell’ambito delle iniziative del Gruppo di Lavoro Ministero dell’Istruzione – Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati finalizzate a diffondere la conoscenza dei tragici eventi della storia del confine italiano orientale ha trovato quali destinatari una trentina di docenti delle scuole di ogni ordine e grado del Veneto e altrettanti docenti delle scuole italiane dell’Istria e di Fiume, professori che hanno partecipato a importanti progetti sia della Regione Veneto sia del Ministero dell’istruzione e del merito. Qui inteso in modo particolare il concorso per la “Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale Veneto”; concorso, giunto all’11.esima edizione, che vede la partecipazione di moltissime scuole del Veneto e di molte scuole italiane di Slovenia e Croazia, ma anche il Concorso “Esodo dell’Istria e della Dalmazia in Veneto: dai centri di raccolta ad una nuova vita” e quello nazionale “10 febbraio” Amate sponde. Ricostruire l’esistenza tra rimpianto e forza d’animo”.
Temi proposti per il seminario sono: le drammatiche vicende del confine orientale; il patrimonio storico artistico e culturale Veneto e di origine veneta nei territori d’Istria e di Fiume e Dalmazia; gli scambi culturali tra Veneto e Istria, Fiume e Dalmazia; insegnare e apprendere la cultura veneta attraverso lo studio del territorio, la lingua e l’espressività, fino a sfociare in una presentazione collettiva di esperienze realizzate da scuole venete, istriane e fiumane, inerenti alla valorizzazione della cultura e della lingua veneta e istroveneta.

Un patrimonio linguistico-culturale
Prima di dare il via libera a ben cinque gruppi di lavoro nelle aule scolastiche, un’ampia introduzione è stata riservata ai discorsi istituzionali, grazie al coordinamento di Stefano Antonini vicepresidente dell’ANVGD di Venezia. Il caloroso benvenuto in casa “Dante” è arrivato per voce del docente Teo Banko, in rappresentanza dell’SMSI polese, con parole di lode per la progettazione de “Le due rive” che si mostrano quali “pietre miliari nel contesto della sensibilizzazione, tutela, valorizzazione e promozione del nostro patrimonio linguistico-culturale e un punto d’incontro per mantenere vive la nostra storia, le nostre tradizioni quale caposaldo di un processo di apprendimento permanente”. Onore al merito espresso poi dal presidente della Giunta esecutiva dell’UI, Marin Corva a tutte le istituzioni CNI, scuole in particolare, che si sono prodigate per il mantenimento e la crescita della stessa CNI e delle sue tradizioni sul territorio per cui non ci si stanca mai di “ringraziare il grande supporto della Nazione Madre e della Regione Veneto” senza scordare il supporto regionale istriano teso al riconoscimento del valore del patrimonio culturale veneto in Istria. Ai ringraziamenti rivolti da Stefano Antonini alla presente Patrizia Pitacco, del Settore Istituzioni prescolari, scolastiche e universitarie della Giunta esecutiva dell’UI, che ha prestato un’enorme mole di lavoro per l’organizzazione del seminario è seguito l’intervento della consulente pedagogica Gianfranca Šuran, che ha portato i saluti dell’Agenzia nazionale croata per l’educazione e la formazione e sottolineato l’importanza di investire nel retaggio storico e nel recupero degli idiomi negli ambienti scolastici. A seguire l’intervento di Gianclaudio Pellizzer, presidente uscente del Consiglio della minoranza italiana autoctona della Regione istriana, incentrato su considerazioni di orgoglio per i comuni e condivisi sentimenti di appartenenza ad una medesima mappa identitaria, ad una comune radice linguistico-culturale, ma anche popolare veneta in ogni sua sfaccettatura.

Un’esperienza significativa
E qui anche un inciso per dire grazie alla Legge Beggiato che da Venezia ha proclamato la necessità del recupero e del mantenimento dei beni culturali veneti in Istria e Dalmazia. Nel nome del comune intento di salvaguardia del patrimonio veneto e della veneticità è intervenuta pure Jessica Acquavita, vicepresidente della Regione istriana in quota CNI, quindi anche Giorgia Menditto dell’Ufficio USR del Veneto dettasi felice di questa condivisione di un’esperienza significativa che è occasione di studio arricchimento, formazione e crescita anche professionale e individuale. Al microfono quindi un ospite particolarmente applaudito quale Alessandro Cuk, vicepresidente nazionale dell’ANVGD e anche critico cinematografico, che ha sottolineato il particolare interesse nutrito nei confronti del settore della formazione (“per noi dell’Associazione, il mondo della scuola rappresenta una priorità”) nel quale si investono e continueranno promuovere fior di iniziative a titolo di sensibilizzazione e conoscenza. Gli ha dato poi il cambio Italia Giacca Zaccariotto, presidente onorario dell’Associazione nazionale Venezia Giulia Dalmazia nata a Stridone di Portole, con una breve e sentita riflessione di chi sente il cuore “diviso a metà” (tra Padova e Istria), ma felice di trovarsi qui, in una bellissima comunità che “vive le due rive”.

I progetti realizzati
Largo quindi ai gruppi di lavoro, ai veri protagonisti delle esperienze a confronto e dell’autovalutazione nell’ambito dei quali sono stati presentati progetti realizzati dai partecipanti relativi agli ambiti dei concorsi regionali del Veneto. Alcuni si sono occupati di percorsi didattici inerenti alla valorizzazione della lingua veneta e istroveneta, nelle sue espressioni creative nel teatro, nella musica e nella poesia. Altri hanno intrapreso percorsi didattici relativi alla ricerca storica, al patrimonio storico-artistico ed enogastronomico, mentre altri ancora hanno avviato un ulteriore percorso didattico riguardante alle leggende e misteri del proprio territorio e/o personaggi celebri, grandi eventi, rievocazioni storiche. Sono state occasioni di scoperta, conoscenza, amicizia, sinergia e gemellaggio. Chi ha parlato di amori a Venezia, passando dal boccolo di San Marco ad altre leggende, chi ha stimolato l’appetito con le ricette della tradizione contadina istriana, chi ha proposto una passeggiata alla scoperta dei mestieri di Chioggia, chi ha presentato i paroni del Castel de Momian, chi ha mostrato la Barufa polesana (tra Gabriele Emo e Antoine de Ville) fino a trastullarsi con i gioghi veneti sensa confini e via narrando.

Oggi a Pirano
La seconda giornata del seminario di studio è in calendario stamane presso alla Comunità degli Italiani di Pirano. Appuntamento alle ore 10 quando dopo i saluti si darà il via all’approfondimento delle tematiche storiche oltremodo importanti ed essenziali alla comprensione delle vicende passate che hanno segnato i destini di queste terre di confine. Relatori saranno Lorenzo Salimbeni (Il confine orientale nella prima metà del ‘900: dalla nascita degli irredentismi alla Seconda Guerra Mondiale e all’esodo) e Kristijan Knez (L’Adriatico orientale nel Novecento e le due metamorfosi. Panoramica sulla politica, la diplomazia internazionale, il cambiamento dei confini, e la quasi scomparsa della presenza italiana in Istia e Venezia Giulia).

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