Con Visualia Pola diventa Ville Lumière (foto)

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Con Visualia Pola diventa Ville Lumière (foto)
Piazza Foro vestita di luce e colore

Dieci anni di video mapping, dieci anni di Visualia. Poche volte la denominazione di un Festival ha colto nel segno come ha fatto “Visualia” col duplice significato del termine visualizzare riferito tanto alle procedure della rappresentazione computerizzata tanto alla capacità di rendere apprezzabile con la vista la rappresentazione. Considerazioni linguistiche a parte, in poco più di un decennio la rassegna polese delle luci ad effetto ha confermato di possedere un elevato tasso di spettacolarità e una grande capacità d’intrattenimento. La prova decisiva è quel fiume in piena di spettatori accorsi nonostante la pioggia in piazza Port’Aurea, al Foro, nelle vie Kandler, Sergia e Carrara per salire chi al Castello e chi al Convento francescano e terminare l’itinerario ai Giardini in uno dei Visualia Party del centro storico. Sempre sotto la pioggia si sono avuti i discorsi di circostanza e l’one man show di un intrattenitore multitalento quale Mario Kovač con la sua versione di “Viva Las Vegas” che ha esorcizzato ogni aspetto negativo del maltempo.

Lo spettacolo di apertura in piazza Port’Aurea

Dieci anni di luci e colori
Il patron di Visualia, Marko Bolković, ha riassunto il percorso decennale della rassegna. Tecnico della luce e del suono nato e svezzato il seno alla scena teatrale alternativa (Inat), Bolković ha visto i primi video mapping su Youtube e deciso di cimentarsi col suo staff in un lavoro del genere anche perché l’architettura di Pola sembrava nata apposta per essere illuminata, colorata e illustrata con i riflettori della scenotecnica e trovarsi quindi sotto le luci della ribalta. Il primo 3D mapping polese ha visto la luce (è proprio il caso di dirlo) nel marzo del 2013 e nell’agosto dello stesso anno è già stato allestito il primo Visualia festival, frutto del lavoro disinteressato di una dozzina di ingegneri e tecnici di luce, audio e video. Il resto è storia: nel 2014 l’Ente turistico ha fiutato l’affare a fini promozionali della località e si è unita allo staff per organizzare l’evento. Lo stesso anno sono state illuminate le otto gru di Scoglio Olivi (chi avrebbe detto, allora, che in pochi anni non sarebbero servite a nient’altro che a illuminare la notte polese), mentre l’anno successivo 4.033 spettatori con altrettante lampadine led al dito hanno illuminato l’Arena per battere uno dei record del Guinnes dei primati. In dodici anni solo due Festival hanno saltato il turno e solo per forza maggiore: nei due anni di pandemia e lockdown la macchina dello spettacolo si è fermata per tutti indistintamente: teatro, concerti, cinema, mostre e rassegne di arti visive e multimediali.
Frattanto, a Visualia hanno cominciato a guardarsi intorno e “scoperto che nel mondo occidentale c’erano decine di altri Festival della luce, quindi abbiamo deciso di interagire”, ha detto Bolković e ribadito che oggi Visualia è membro a pieno titolo dell’International Light Festival Organization (ILO) con altre cinquanta rassegne della medesima ispirazione d’Europa, Stati Uniti, Singapore e Israele. Quest’anno i delegati ILO si sono dati appuntamento a Pola per il loro congresso annuale in onore alla decima edizione di Visualia.

Un gioco LED con schermo in via Carrara

Ai piedi del Colle Castello
Dopo i saluti dell’assessora alla Cultura, Emina Popović Sterpin, i Worldbeaters Spark! con la loro performance “Led Drummers” hanno portato il pubblico da un’installazione all’altra secondo l’itinerario prestabilito che coincide con la pianta romana del centro storico (l’anello ai piedi del Colle Castello). Quest’anno, in occasione del decimo anniversario, Visualia ha guadagnato altre quattro location: il Convento di San Francesco, la Galleria civica, piazza Re Tomislav a Veruda e la Chiesa della Madonna del mare in zona San Policarpo. A questo punto le installazioni di luce sono in tutto 25, realizzate da decine di artisti provenienti da 13 Paesi d’Europa, collocate in 16 siti visitabili gratuitamente ancora questa sera dalle 20 alla mezzanotte.
In piazza Foro hanno trovato sistemazione sei video mapping che coprono praticamente tutti i palazzi storici della piazza, compresa la palazzina municipale, il Tempio d’Augusto, l’edificio dei Servizi sociali e una splendida versione dell’edificio che al pianterreno ospita il Caffè Cvajner e ai piani gli uffici dell’amministrazione cittadina. L’itinerario delle installazioni segue la falsariga delle edizioni precedenti con alcune aggiunte di rilievo, principalmente il Convento francescano con la performance “Canticle of the sun by Francis of Assisi” di Hartung&Treny e Anja Kreysing (Germania) e la Galleria civica che ospita la “Shadow Series” di Alessandro Lupi (Italia) e “In the Shadows” di Anni Laukka (Finlandia). In allestimento anche alcune vecchie proposte come il Visualia Tree Interactive Audiovisual Installation (aggiornato in collaborazione con Istria verde) e la fontana dei desideri “Wishing well” in piazza Dante Alighieri con colletta di beneficienza per le famiglie disagiate. Al Castello troviamo il “Luminéole Show” dei Porté par le vent” (Francia), in via Sergia “Faceless” di Radu Ignat (Romania), “Under the Garden” di Koros Design (Ungheria) nel Parco del Duomo, l’installazione cinetica “Firefly Field” dello Studio Toer (Paesi Bassi) nel parco Petar Krešimir e tanto altro ancora da “visualizzare” strada facendo.

Alghe, coralli e spugne: flora e fauna marine
Il Tempio d’Augusto e il palazzo del Municipio
Peluche e ombre di guerra: un inno alla pace in Ucraina alla Galleria civica
La performance LED Drummers (Regno Unito)

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