Colorati segnalibro «made in Martinuzzi»

Il laboratorio creativo è stato coordinato dall’insegnante del doposcuola e dalla bibliotecaria

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Colorati segnalibro «made in Martinuzzi»

Un pezzetto di cartoncino, una striscia di pelle, un nastro… tutto fa brodo. Il lettore accanito si accontenta, basta collocarli bene alla pagina dove la lettura è stata interrotta per poi ritrovarla prontamente. Gli amanti della lettura, grandi e piccoli, non vogliono perdere il filo e non possono proprio fare a meno dei segnalibri, ma spesso è difficile trovarne di particolari. Nessun problema, con un pizzico di creatività e gli strumenti necessari e adatti all’occasione, è possibile realizzarne da soli e farli diventare divertenti e personalizzati. Sotto sotto, un bel segnalibro potrebbe rappresentare un recondito invito alla lettura, un suggerimento a prendere in mano un volume. Il trucco c’è e si vede. Alla Scuola elementare italiana “Giuseppina Martinuzzi” manco ci si preoccupa di nasconderlo. Invece di recitare la solita paternale (devi leggere; la lettura è importante per la vita; se non leggi non impari; tempo una settimana per leggere la lettura domestica di turno; chi non legge riceve l’insufficienza e altre amenità da scuola vecchio sistema), si offre uno strumento ludico che potrebbe suggerire da sé la voglia di scoprire il piacere della lettura. E allora tutti in biblioteca, a creare segnalibri fai da te, nella tradizionale forma rettangolare, e il massimo del divertimento arriva alla fine giacché l’istituzione si è procurata un plastificatore. Così, disegni colorati, collage, ritagli di giornale, varie applicazioni e i segnalibri diventano un prodotto funzionale da cartoleria, un manufatto in pellicola, serio e di cui farsi vanto in seguito, leggendo.
Il laboratorio con cui attirare i giovani potenziali lettori, gli alunni della IIIb, negli ambienti con gli scaffali stracolmi di libri, è stato coordinato dell’insegnante del doposcuola, Alesandra Dokoza e della stessa bibliotecaria, Manuela Emer Hrvatin. L’occasione si è prestata bene per far conoscere e apprezzare la sala di lettura, l’angolo dei libri, il gioco in funzione artistico-formativa e non limitare le ore di soggiorno da doposcuola alla sola scrittura dei compiti.

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