Cimitero. La scopa e gli stracci giocano a nascondino

Se non facesse ridere, sarebbe da piangere

0
Cimitero. La scopa e gli stracci giocano a nascondino
Siete pregati di restituire le scope. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Ladri di fiori, di piante, di vasi, di statuine, di lumini: sono i soliti esseri viventi irrispettosi dei defunti che si trovano a circolare per i cimiteri e purtroppo si deve anche credere che pochi campisanti restino immuni da una simile presenza, tanto cronica quanto dannosa e parassitaria. Manco il Cimitero di Monte Giro si salva. Ma la vergognosa piaga nel caso della nostra storica area cimiteriale non è soltanto rappresentata dalla profanazione e dall’alienazione degli arredi tombali. C’è dell’altro che rasenta uno strano comportamento ludico da nascondino ispirato all’età infantile. Senza fraintendimenti o giochi di parole scostumati, si scopa in maniera disonesta. Chiamarle bambinate è dir poco. La nuova moda che si sta ultimamente facendo eccome breccia dalle nostre parti è quella di eclissare le scope messe a disposizione dal Servizio delle pompe funebri Monte Ghiro dentro alle buche e ai tronchi concavi dei cipressi, anziani e ramificati abbastanza da fornire pertugi e fessure adatte ad eclissare le “strumentazioni” cimiteriali, stracci e canovacci inclusi. Vecchi scopini non a caso divisi a metà (spazzolone e manico) risultano poi conficcati tra un sepolcro e l’altro, quasi mimetizzati, pronti per venire rimessi in sesto al prossimo arrivo dall’intraprendente visitatore. Anche se le Pompe funebri non hanno mai esagerato nel fornire un gran inventario di scope e secchielli in buono stato e difficilmente sono riuscite a coprire tutte le necessità di una così ampia area di sepoltura, non si può assolutamente parlare di cronico disservizio del cimitero cittadino. Quando gli sconsiderati ed egoisti rubano o nascondono il materiale necessario per le pulizie, privilegiando la manutenzione delle tombe dei propri cari estinti a danno di quelle degli altri, ecco che la visita per conferire decoro alla tombe di famiglia diventa possibile soltanto trascinandoti dietro tutto un arsenale privato di utensili da riportare poi nel ripostiglio di casa, dopo accurata disinfezione. Pratico, non c’è che dire. A nulla valgono le tabelle “educative” disseminate dai servizi competenti nei punti dove sono sistemati i cassonetti delle immondizie. Con tanto di raffigurazione schematica dell’attrezzo indispensabile per spazzare le lapidi, a sinistra dell’ingresso principale del cimitero si legge così:” Si prega di restituire le scope nel posto previsto accanto ai cassonetti”. Ma di scope ce n’è una soltanto. Certi, dunque, non sanno leggere. Manco a collocare delle comunicazioni pure in lingua italiana e in tutti gli idiomi del mondo si potrebbe sortire qualche risultato. In alternativa, forse, una guardia comunale o cimiteriale dovrebbe pattugliare distribuendo multe in omaggio a chi gioca a scopa in maniera così maleducata e puerile.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display