Ciechi: limitazioni assurde

Il 15 ottobre si celebra la Giornata internazionale del bastone bianco. Un’occasione per chi non vede, di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle problematiche che affronta nella vita quotidiana. Il parere di Zlatko Kuftić, presidente dell’associazione regionale di categoria

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Ciechi: limitazioni assurde
Un recente incontro dei non vedenti sul Monte Maggiore. Foto: www.usiz-pula.hr

Il 15 ottobre si festeggia la Giornata internazionale del bastone bianco, che per i ciechi e gli ipovedenti rappresenta un’opportunità per sensibilizzare il pubblico sulle problematiche, le sfide e gli ostacoli cui vanno incontro ogni giorno da capo le persone prive di vista. Lo slogan delle celebrazioni di quest’anno recita “Benché non vedenti, non siamo mica invisibili”, coniato dalla Federazione nazionale di categoria che promuove una serie di iniziative finalizzate a migliorare lo status dei ciechi in società, estenderne ed affermarne i diritti. Tra le aree tematiche prioritarie di quest’anno si citano anzitutto il supporto istituzionale, l’inclusione sociale e l’allentamento di alcune norme di legge che, studiate per eliminare i conflitti d’interesse, hanno finito per aggravare ulteriormente la posizione della categoria.

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Ne parliamo con Zlatko Kuftić, presidente della Società ciechi e ipovedenti della Regione Istriana. A suo dire il problema del cosiddetto conflitto d’interesse è emerso in riferimento all’ostello “ERKS” di Promontore, adeguato a una clientela non vedente. “La situazione ha dell’assurdo, – ci spiega Kuftić -, perché le istituzioni ci vietano di organizzare eventi, rassegne e programmi vari nell’unico albergo perfettamente adatto alle nostre esigenze, perché capita che il promotore di un programma sia anche il fruitore di un assegno d’accompagnamento e quindi risulti al tempo stesso sia un utente che un fornitore di servizi, possibilità che le nostre leggi non contemplano, anzi esorcizzano. Il fatto che si tratti di assegni di appena mille kune e di servizi che possiamo offrire in pratica soltanto noi stessi per noi stessi, nuoce alla società più di quanto le giovi, specie se si pensa ai conflitti d’interesse con danni miliardari come quelli che vediamo correre nell’azienda idrocarburi INA”.

Zlatko Kutfić.
Foto: FREDY POROPAT

Difficoltà di questo genere insorgono ripetutamente quando cambiano leggi e costumi, come sono cambiate le leggi nazionali per necessità di adeguamento alle normative europee. Pertanto vanno discusse a livello nazionale, con tutte le parti sociali coinvolte. E sempre in occasione della Giornata internazionale del bastone bianco, la Federazione nazionale intende portare avanti la sua battaglia per la Legge sull’assegno d’inclusione, che doveva venire alla luce ancora nel 2020. Similmente si lavora di concerto col governo per arrivare alla promulgazione della Legge sugli assistenti personali, anche questa ancora in gestazione, affinché l’una sia complementare all’altra e viceversa.

Ripartono le attività

A livello locale, insiste Kuftić, ripartono i laboratori creativi affidati a Daniela Stoković. Le sessioni artistiche in presenza riprendono dopo due anni di pausa forzata dovuta alla pandemia e l’associazione è felice che il numero degli iscritti non sia diminuito, come si temeva, ma addirittura aumentato. Evidentemente la paura di perdere soci per la pandemia si è rivelata infondata: se mai la pandemia ha riacceso il bisogno di socializzare e non il contrario. Continuano inoltre le attività sportive. La Coppa del bastone bianco delle freccette si terrà lunedì 17 ottobre. La Società regionale dei ciechi e ipovedenti conta 260 soci, è affiliata alla Federazione nazionale e partecipa ai lavori del Forum istriano dei portatori di handicap con altre 7 associazioni di categoria di simile impostazione. Per le attività di quest’anno da promuovere e condividere in rete, si consiglia l’uso degli hashtag #NisamNevidljiv #NisamNevidljiva. Il senso del ragionamento è quello di definire la persona non vedente non come “inferiore” o di “minor valore” ma come una persona diversa, fermo restando che “diversità significa ricchezza”.

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