Ci sono ancora troppi pregiudizi nei confronti dei disabili

Con Marijan Grabrić e Zuzana Hoti-Radolović, presidente e segretaria dell’Associazione degli invalidi fisici della Bassa Istria abbiamo parlato dei problemi che affliggono la categoria

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Ci sono ancora troppi pregiudizi nei confronti dei disabili

“Non pensiamo di essere discriminati, però semplicemente ai disabili sinora non sono state assicurate tutte le condizioni per l’accesso ai vari tipi di servizi”. Eloquenti Marijan Grabrić e Zuzana Hoti-Radolović, rispettivamente presidente e segretaria dell’Associazione degli invalidi fisici della Bassa Istria, fondata il 23 gennaio del 1982. Abbiamo voluto approfondire un po’ il tema, in primo luogo per conoscere… di prima mano le attuali condizioni in cui vivono le persone portatrici di handicap, nonché le attività intraprese dall’associazione, per migliorare lo standard di vita dei disabili.

 

“Al momento nel Polese, ossia sul territorio dell’ex Comune di Pola che comprende Promontore, Medolino, Lisignano, Fasana, Dignano, Marzana, Sanvincenti e Barbana, contiamo 326 soci – ha fatto notare la Hoti-Radolović, segretaria dell’associazione da 18 anni –. L’età media dei nostri associati è di 64 anni, e oltre il 60 p.c. dei disabili fisici hanno subito danni al sistema neuromotorio. Si tratta di lesioni che portano alla mancata funzionalità delle braccia, delle gambe, della colonna vertebrale, del cervello e via dicendo”. “Tutte queste disfunzioni – ha proseguito Grabrić, a capo dell’associazione negli ultimi quattro anni –, sono causate da vari tipi di ferite, però anche dall’avanzare dell’età, come pure dalle malattie cardiovascolari, che possono portare all’amputazione degli arti. Fortunatamente, nella nostra associazione abbiamo un numero minimo di giovani disabili. Va anche detto che i nostri soci sono doppiamente a rischio, in quanto sono sia handicappati che in età avanzate”.

Zuzana Hoti-Radolović e Marijan Grabrić

Al servizio dei diversamente abili
I programmi dell’Associazione ci vengono illustrati da Zuzana Hoti-Radolović “Quello principale è denominato “Aktivni u zajednici (Attivi nella società)”, e comprende una miriade di attività, finanziate da Città e Comuni. Si tratta di gite, incontri tra i soci, laboratori, presentazioni di prodotti ortopedici e quant’altro. Gli incontri vengono organizzati il più delle volte davanti al Centro sociale Rojc, dove abbiamo la sede, però pure in Bosco Siana e a Valcane, che in pratica, accanto alla spiaggia dell’ex Idroscalo, sono i ‘nostri’ centri balneari, in quanto dispongono di rampe per disabili. Il secondo progetto – spiega la nostra interlocutrice – s’intitola ‘Prijevoz osoba smanjene pokretljivosti (Il trasporto di persone con difficoltà motorie)’, e dal 2007 è finanziato dalla Regione istriana. Riguarda appunto il servizio di accompagnamento dei disabili laddove non possono accedere da soli a causa del loro handicap. Al momento abbiamo a disposizione due veicoli per questo scopo: un furgoncino Kangoo, riservato per una sola persona in sedia a rotelle, e un furgone Volkswagen Transport, in uso dal 2003, adibito per il trasporto di quattro persone. Va detto che è modificato in modo tale che anche un disabile ha la possibilità di guidarlo. Ci rallegra il fatto che entro la fine di febbraio avremo a disposizione ancora un furgone, il cui adattamento alle nostre necessità è venuto a costare oltre 100mila kune”.

L’ascensore per disabili sulla scalinata che porta alla sede della CI di Pola

Automobilisti, troppa indisciplina
“In tal modo – aggiunge Grabrić –, abbiamo la possibilità di offrire dei servizi individuali, a seconda delle necessità, per accompagnare i nostri soci a fare la spesa, dal dentista, a scuola (nell’associazione ci sono tre studentesse che frequentano la scuola media e una la Facoltà, nda), in tribunale, in farmacia, dagli amici, in Questura, e d’estate anche a fare il bagno a Valcane. Inoltre siamo sempre a disposizione delle altre categorie dei disabili. Vorrei sottolineare che le corriere per il trasporto pubblico della municipalizzata Pulapromet sono dotate di rampe che facilitano l’ingresso ai disabili. A volte a creare problemi sono gli automobilisti che fermano le proprie vetture sui posteggi riservati ai disabili. In tal senso è da rilevare la collaborazione con la Polizia, che già da diversi anni svolge delle azioni preventivo-repressive volte alla tutela delle persone portatrici di handicap”.

L’ascensore alla Galleria C8

Bel gesto della CI di Pola
L’Associazione è grata anche all’amministrazione municipale. “Le iniziative della Città sono da elogiare – spiega la Hoti-Radolović –. Rispetto agli anni scorsi è migliorato di molto l’accesso alle scuole. Tanto per fare un esempio, ora sono accessibili, in certi casi anche con l’ascensore, quella elementare di Veruda, nonché le scuole medie di Economia, Tecnica e Industriale. Inoltre, va elogiato il gesto della Comunità degli Italiani di Pola che nella propria sede ha installato due carrelli elevatori per disabili, nonché della Questura istriana, che ora è dotata di un mini ascensore per gli handicappati”.

Molte associazioni hanno avuto difficoltà a funzionare a causa dell’emergenza sanitaria. Come stanno le cose con quella dei disabili fisici? “La nostra sede è rimasta aperta quasi sempre – aggiunge la nostra interlocutrice –. Ovviamente, dobbiamo attenerci sempre alle misure epidemiologiche, per cui riceviamo le parti singolarmente. Ci serviamo anche della tecnologia avanzata, nel concreto della piattaforma Zoom, grazie alla quale siamo riusciti a organizzare anche una seduta del Consiglio dell’associazione. Sta di fatto che nel primo lockdown il trasporto pubblico era fermo, però noi avevamo quello proprio. Comunque, non è cosa da poco procurare gli accessori ortopedici, copertoni e batterie per le sedie a rotelle, per poi consegnarli ai destinatari. Inoltre, abbiamo trascorso ore e ore al telefono con i nostri soci, prevalentemente anziani, per dare loro un sostegno psico-sociale. Per fare tutto ciò ci affidiamo a una trentina di volontari, per la maggior parte nostri soci e agli studenti delle medie che ricoprono un ruolo importante specialmente durante la festività quando consegnano i doni per i disabili a domicilio”.

Il sollevatore per disabili a Valcane

Il sistema va rivoluzionato
Se da una parte la collaborazione con la Città di Pola e la Regione istriana è da lodare, non si può dire lo stesso per quella con il Ministero del Lavoro, del Sistema pensionistico, della Famiglia e delle Politiche sociali. “Anni fa – sottolinea Marijan Grabrić – abbiamo chiesto la modifica di alcune leggi che interessano la nostra categoria, in primo luogo quella che regola la materia dell’assistenza ai disabili, ma non è stato fatto nulla. Gli indennizzi mensili per le persone portatrici di handicap sono davvero bassi e a seconda dal grado d’invalidità variano da 600 a 1.500 kune mensili.

“Purtroppo – ha concluso la Hoti-Radolović –, ci sono ancora troppi pregiudizi nei confronti dei disabili. Tanto per fare un esempio, una nostra giovane socia, che è costretta alla sedia a rotelle, pur avendo ottenuto la laurea in informatica, non può trovare impiego. I problemi maggiori in questo caso sono rappresentati dal mancato accesso al posto di lavoro e dal trasporto. A conti fatti, la vita dei disabili purtroppo è più cara e molto più difficile di quella delle persone sane. L’intero sistema che si occupa della nostra categoria è pessimo, non è cambiato da molti anni, per cui sarebbe doveroso rivoluzionarlo in ogni senso”.

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