Vi piacciono le cioche? Sì, insomma, le lumache. Le escargots decantate dalla cuisine française. Ebbene, quelle di casa nostra nulla hanno da invidiare alle sorelle parigine. Anzi. Paese che vai, ricette che trovi. Ma c’è da dire che in quanto a cioche non c’è via di mezzo: o piacciono o non piacciono. Le si può fare gratinate, in umido, in frittata, al sugo, impanate… Certo, la preparazione richiede tempo e particolare attenzione, ma gli estimatori diranno che il gioco, anzi l’impegno, vale la candela.
Perché vi parliamo di lumache? Ci siamo lasciati ispirare dal calendario pubblicato dalla Comunità degli Italiani “Armando Capolicchio” di Gallesano, che ha deciso di attraversare l’anno in compagnia di quello che è ormai un marchio della cucina del luogo. Il calendario 2025 del sodalizio è infatti dedicato alla Regina Lumaca. O cioca che dir si voglia per il rispetto dell’idioma più “verace”.
Due mesi per foglio, con denominazione standard e dialettale (istroromanza), 12 scatti d’autore (a colori e in bianco/nero) e copertina d’autore. Volete i mesi in dialetto? Sì, dai, anche per dare un alito alla parlata (che comunque a Gallesano resiste): ʃenaro, febraro, marso, avril, majo, ʃugno, lujo, agosto, setenbre, otobre, nonenbre (sì, proprio nonenbre, sacrificando la “v”) e disenbre.
Come ci dice Pietro Demori, presidente della GE del sodalizio gallesanese, quest’anno per il calendario si è cambiato tema e dopo le “foto di una volta” che hanno segnato l’anno scorso, si è optato per le cioche. “Abbiamo voluto usare le foto pervenute al concorso fotografico ‘Le cioche 2024’ e non premiate. Arrivano sempre tanti scatti e sarebbe stato un peccato non divulgarle. Le abbiamo premiate in un certo senso con questa pubblicazione”, spiega Demori.
Le foto del calendario sono state selezionate da Valter Zanco. L’impostazione grafica e la stampa sono della Tiskara Nova di Gallesano.
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