Chiaroscuro per il mercato del lavoro

Sebbene le offerte non manchino, centinaia di posti di impiego continuano a non suscitare interesse

0
Chiaroscuro per il mercato del lavoro
Il centro per l’impiego di Pola. Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

Nel mercato del lavoro della penisola istrian esiste un enigma apparentemente inspiegabile: mentre oltre 3.300 persone sono alla ricerca di un impiego, 775 posti di lavoro rimangono inoccupati. Lo dice l’Istituto nazionale del lavoro, che ancora una volta evidenzia i paradossi presenti nel mercato del lavoro in Istria. Sia chiaro, non è una novità. Nella nostra Regione da sempre la domanda e l’offerta faticano a incrociarsi. Inoltre, chi è alla ricerca di un’occupazione spesso presenta un deficit educativo ed esperienziale notevole rispetto alle abilità professionali e alle competenze richieste dalle imprese. E c’è di più: le giovani generazioni in Istria non sono più disposte ad accettare lavori che offrono retribuzioni insufficienti. Ma è davvero così? Tenendo conto che un disoccupato su tre ha meno di 35 anni sembrerebbe di sì. Sia come sia, dall’ultimo rapporto sul mercato del lavoro istriano appare chiaro il divario tra domanda e offerta. Così come appare chiaro che tra le figure professionali difficili da trovare figurano soprattutto gli chef, gli sous chef, i responsabili di sala, i camerieri, gli addetti alle pulizie, i receptionist, gli addetti del servizio ai piani, ma anche i responsabili di cassa, gli addetti alle vendite, il personale di supermercato. Particolarmente ricercati in Istria sono inoltre i responsabili del servizio di assistenza socio-sanitaria, i commercialisti, i rappresentanti e altre figure professionali nella pubblica amministrazione.

Nonostante il gap da domanda e offerta di lavoro, nel corso di febbraio qualche impresa è comunque riuscita a trovare le giuste figure professionali da inserire tra i propri ranghi. E, ancora una volta, sono i dati dell’Istituto nazionale del lavoro a dimostrarlo, i cui responsabili segnalano che tra il primo e il 28 febbraio il numero dei disoccupati istriani si è ridotto di 3,3 punti percentuali rispetto al mese precedente (-5,1 su base annua). Se al momento i senza lavoro residenti in Istria sono 3.322, alla fine di gennaio erano 3.436. Tornando a oggi, l’Istituto croato per l’impiego informa ancora che in Istria disoccupati e disoccupate si equivalgono nei numeri: i primi sono 1702; le seconde 1.734. L’ultima rilevazione sul mercato istriano – pubblicata in questi giorni – fornisce come sempre non solo il numero complessivo dei residenti iscritti negli elenchi dei centri territoriali per l’impiego, ma anche una rappresentazione cartografica della distribuzione sul territorio dei senza lavoro. E, ancora una volta, il Polese è l’area con il più alto numero di disoccupati. Tra Pola, Dignano, Fasana, Medolino, Lisignano, Marzana e tutte le altre località del sud delle penisola vivono 1.580 disoccupati o il 47,6 p.c. degli iscritti negli elenchi del collocamento. Il mese precedente erano una sessantina in più. Un leggero calo del numero dei disoccupati è stato registrato anche in altre aree dell’Istria. Nel Parentino i senza lavoro non sono più 548 come al termine di gennaio, ma 510. Nell’Albonese e nel Pisinese, invece, oggi si contano rispettivamente 324 e 200 disoccupati, uno in meno rispetto al mese precedente. A Pinguente il numero delle persone in cerca di un’occupazione è sceso di 9 unità, passando da 73 a 64. Un lieve calo è stato registrato pure nell’Umaghese, dove i disoccupati sono al momento 302 contro i 313 del mese precedente. Nel Rovignese e nell’Albonese, a differenza, il numero dei senza lavoro è aumentato. Per quanto riguarda Rovigno e dintorni, il Centro locale per l’impiego segnala la presenza sul territorio di 343 disoccupati. Al termine di gennaio erano 337. Nell’Albonese si segnalano, invece, 324 senza lavoro, uno in più rispetto a gennaio.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display