Castion, tanto rumore per nulla

Al Centro per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti regna lo status quo

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Castion, tanto rumore per nulla
Il Centro per la raccolta e lo smistamento dei rifiuti di Castion. Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

Se c’è un segmento che non difetta è quello della “produzione” dei rifiuti. Chiudono impianti, si riduce l’attività, ma gli scarti, quelli no, non mancano. Le festività pasquali hanno aperto le porte alla stagione turistica, con un ottimo numero di presenze che si continuano a registrare vuoi per le escursioni scolastiche, vuoi per altre comitive. Via via, queste presenze organizzate lasceranno il posto ai villeggianti veri e propri, quelli del sole e mare, i ristoranti e i vari locali di ristoro legati soprattutto alla stagione si stanno preparando con una rinfrescata alle pareti e i tavolini cominciano a proliferare sul suolo pubblico. Il recondito sogno degli operatori turistici è quello di bissare l’anno scorso, ma in cuor loro incrociano le dita affinché vada meglio ancora. Una rincorsa al record, come nelle competizioni sportive. Manca la medaglia, ma in compenso fioccano entrate.

Una discarica da monitorare
Torneremo ai soliti fastidi: traffico da intenso a insopportabile, costi che da alti si faranno sfacciati… e non va sottovalutato l’aspetto della nettezza urbana, della pulizia delle strade, dell’asporto dei rifiuti (in quantità più elevate) e di quanto potrebbe tornare a soffrirne Castion. Una discarica da monitorare, decisamente, anche al di fuori della stagione, nell’aspetto del traffico in entrata nel Centro per il trattamento dei rifiuti. Di guai, negli ultimi tempi, il Castion ne ha avuti da buttare (ma purtroppo non è così semplice liberarsene, come se fosse uno straccio vecchio e logoro): per il malodore le località vicine soffocavano (con tanto di sofferenza oltre che per i residenti per il turismo, trattandosi di località votate all’industria della villeggiatura), le avarie – molto serie – si erano susseguite talmente da vicino da essere attaccate una all’altra (ed erano successe proprio in estate, con l’aumentato conferimento dei rifiuti), in poco tempo sul ponte di comando dell’azienda si erano avvicendati tre direttori, recentemente c’è stata la fuoriuscita di percolato e poi, per le municipalizzate, era giunta la mazzata dell’aumento dei costi dello smaltimento.

Levata di scudi generale
Due mesi fa la questione Castion aveva portato a Palazzo municipale, a Pola, i sindaci delle Città, i direttori delle municipalizzate che si occupano del servizio di asporto e smaltimento dei rifiuti, il direttore e il Cda di Castion e i rappresentanti della proprietà, rispettivamente Filip Zoričić per la Città di Pola (che detiene il 51 p.c. della quota societaria) e il vicepresidente della Regione istriana, Tulio Demetlika (la Regione detiene il 49 p.c. delle quote). La levata di scudi contro Castion era stata praticamente generale e se memoria non c’inganna, unicamente Demetlika aveva speso parole a favore. Sulla faccenda costi e ubicazione sbagliata era intervenuto il sindaco di Umago, Vili Bassanese, per dire che lui… l’aveva detto che i costi sarebbero stati un giorno elevati e che la discarica andava fatta in un altro posto e non così vicino al mare. Le Città di Pinguente, Pisino e Dignano si erano rifiutate di firmare l’annesso all’Accordo proposto dal Centro, che praticamente significava accettare le nuove condizioni finanziarie. Praticamente, a fronte di un non eccessivo aumento delle quantità di rifiuti conferiti si pagherebbe assai di più. Con lo stesso identico trattamento di chi di camion dei rifiuti ne fa arrivare a Castion un convoglio. Si era proposto un computo più equo e meno castigante per chi comunque non avrebbe altro modo che mettere le mani in tasca ai contribuenti per far fronte alla spesa, tenendo conto del numero di abitanti serviti dalla municipalizzata e dal numero dei pernottamenti. Si era detto “tra 10 giorni ci incontreremo di nuovo e vedremo come fare”. Hai voglia i dieci giorni. Ancora nulla di fatto. La laconica risposta ottenuta dal proprietario della quota maggioritaria del Centro recita: “Considerato che le Città di Pisino, Pinguente e Dignano non hanno firmato con la Kaštijun d.o.o. il Contratto che regola i rapporti in materia di conferimento di rifiuti indifferenziati, l’azienda ha l’obbligo di procedere come previsto dalla legge e dagli atti interni. Concretamente, nel computo dei costi considera i termini e gli importi stabiliti dalle Condizioni generali di gestione; fare diversamente equivarrebbe a un illecito”. Tradotto: tanto rumore per nulla; firmato o no, il prezzo che le realtà citate pagano è stato maggiorato.

I numeri di quest’anno
Intanto, quanto “mangia” Castion in termini di tonnellate? Vediamo. Nel mese di gennaio di quest’anno sono state consegnate a Castion 3.917 tonnellate di rifiuti. Praticamente una media di 126,35 tonnellate al giorno (abbiamo messo in conto festivi e feriali). Febbraio ha visto una leggera flessione, ma è un mese più corto: le 3.249 tonnellate mensili, corrispondono a una media giornaliera di 116 t. Marzo ha fatto risalire il grafico: Castion ha “incassato” 4.144 tonnellate di rifiuti, per una media di 133,67 tonnellate al giorno. In totale 11.310 tonnellate. La quantità maggiore è arrivata con i camion della polese Herculanea – 3.990 t nel trimestre; a seguire l’umaghese “6 Maj” e la parentina Usluga – 1.808 t ciascuna e poi il Servizio comunale di Rovigno – 1.365 t.
Siamo più o meno dei parametri degli anni precedenti. Sempre restando al primo trimestre, quindi, nel 2021 i rifiuti conferiti sono stati 3.719 t in gennaio, 3.700 in febbraio e 4.429 in marzo, per un totale di 11.848 t. L’anno scorso a gennaio il conferimento si è assestato a 3.568 t, in febbraio 3.426 e in marzo a 4.086, per un totale di 11.080 tonnellate. Castion, lo ricordiamo, può accogliere mensilmente 7.397 tonnellate di rifiuti senza soffrire. I primi mesi sono sempre al di sotto della quota. Ma il bello, come si suol dire, deve ancora venire. A giugno del 2022 si era andati vicini al massimo, con 7.100 t, luglio aveva sforato con 9.620 e agosto aveva pressato le macchine con 11.394 t. Di nuovo, quasi una situazione alla carta carbone dell’anno precedente, il 2021. Risulta che nel mese di giugno a Castion erano entrate 6.815 t di rifiuti, in luglio 9.650 e in agosto 11.321.
Hmm. Ci sa che verrà l’estate e avrà i suoi problemi.

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