Castion. Serve una soluzione efficace

Secondo il Gruppo civico che vigila sull’attività del Centro di raccolta e smaltimento dei rifiuti, determinati parametri di misurazione dell’inquinamento supererebbero di molto i valori permessi, rivelando una presenza di sostanze inquinanti anche 30 volte superiore al limite accettabile

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Castion. Serve una soluzione efficace
Il Centro per la raccolta e lo smistamento dei rifiuti continua a tenere banco. Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

Non ci sono stati sversamenti di percolato. Il bioreattore 1 di Castion è stato dichiarato innocente. Le vere colpe vanno cercate tutte nella parte non trattata della discarica. Ma sempre inquinamento è. E, il Gruppo civico di vigilanza su Castion, non s’accontenta di avere sentito soltanto questo responso da laboratorio come nemmeno l’ammissione da parte della direzione del Centro di smaltimento dei rifiuti, che ha confermato l’avvenuto inquinamento causato dal deposito scriteriato di frazioni metalliche. Mediante pubblico comunicato chiede e pretende molto, molto di più: una soluzione efficace e a lungo termine affinché quei liquami che hanno formato un’intera superficie allagata attorno all’area del bioreattore non vadano considerati come un guaio provvisorio ed irrilevante. “Questi risultati – così si esprime il Gruppo civico – scaturiti dopo l’analisi scientifica delle acque di superficie, confermano che le nostre denunce indirizzate all’ispezione in merito agli scarichi illegali dei rifiuti di metallo sono più che giustificate. Avevamo fatto presente il problema del mancato trattamento dei metalli ancora lo scorso 25 novembre, dal momento che il permesso di gestione del Centro implica l’inserimento obbligatorio delle frazioni metalliche negli appositi carrelli, roll container degli impianti di trattamento bio-meccanico e non altrove. Le medesime, dunque, non vanno scaricate casualmente sopra superfici non previste all’aperto”.

Ancora troppi dubbi
Oltre all’anzidetta segnalazione, il Gruppo civico si fa interprete dei dati forniti da laboratorio e poi resi pubblici dal Centro, specificando che determinati parametri di misurazione dell’inquinamento a loro avviso supererebbero di più volte i valori permessi, tanto da mostrare una presenza di sostanze inquinanti anche di 30 volte maggiore del massimo accettabile. Per i “controllori” di Castion sorge un dubbio atroce: se non ci fosse una supervisione da parte dei cittadini, chi mai sarebbe al corrente dei possibili guai nell’impianto e dei possibili rischi per la salute? Chissà se le avarie e gli incidenti di percorso verrebbero sbandierati ai quattro venti come il fetore che esalano le immondizie d’estate? Il timore è quello che non sia dato sapere in che stato si trovino i terreni circostanti, l’acqua e l’aria vicino a Castion. Poi, si entra nel concreto specificando che il concorso pubblico bandito da Castion per l’acquisto delle frazioni metalliche non ha sortito interesse alcuno nemmeno dopo mesi e mesi di inviti e richiami, mentre la ragione di quest’insuccesso sarebbe ben palese: le frazioni metalliche non risultano essere “pure” bensì contaminate da rifiuti comunali misti e pertanto risulta già scoraggiante la prospettiva per cui Castion sarà costretto a pagare salato un servizio di smaltimento specifico degli scarti metallici contaminati.

I problemi nell’alta stagione
Un motivo di preoccupazione aggiuntiva per il Gruppo di vigilanza non è rappresentato soltanto dal rischio idrogeologico, ma anche dal pericolo d’evaporazione che potrebbe generarsi in estate dagli ettolitri d’acqua sporca depositatasi a cielo aperto. La causa dei miasmi estivi viene sì intravista proprio in seguito all’insufficiente essiccazione dei rifiuti e alla fuga di gas derivanti dal bacino di bioreazione, tuttavia secondo il Gruppo l’attuale situazione sarebbe da considerarsi anche peggiore dal momento che materiali da scarto accumulati per anni hanno imbarcato acqua in maniera incontrollata finendo in stato d’evaporazione veramente a ruota libera. Si fa presente che il problema è stato presentato la scorsa settimana in sede di riunione in Municipio, dove è stata richiesta la stesura d’urgenza di un piano d’intervento e di attività finalizzate alla tutela delle aree abitate vicine a Castion. Altre domande impellenti riguardano l’immediata scelta di un’area da destinare al trattamento dei componenti biologici e al riciclaggio; l’inserimento della progettazione nel Bilancio della Città di Pola e l’avvio del procedimento di candidatura per l’assegnazione di fondi europei necessari alla costruzione. L’appello pubblico del Gruppo civico vuole, infine, l’adozione di un tariffario per definire gli indennizzi-multa, che dovranno pagare tutti coloro che trasporteranno e scaricheranno a Castion contingenti di rifiuti misti a componenti biologiche biodegradabili.

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