Castion. Ore contate per la vecchia discarica

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Castion. Ore contate per la vecchia discarica

Di giorno in giorno la quantità dell’immondizia si è ingigantita fino ad assumere le proporzioni di una montagna. Così, è una specie d’impresa ciclopica quella che gli automezzi pesanti tentano ancora oggi di compiere: scalarla per scaricare gli ultimi contingenti dei rifiuti prodotti dall’utenza. Ma il vecchio e ancestrale sistema di smaltimento ha le ore contate. Entro al fine dell’anno, la maleodorante discarica di Castion, con i suoi gabbiani sempre in picchiata, andrà definitivamente in disuso. Nessuno potrà più usarla e tutto verrà predisposto per l’opera di bonifica, che costerà la bellezza di 30 milioni di kune.

Pola rimane da sola

Il Fondo per la tutela ambientale e l’efficienza energetica si è assunto l’obbligo di assicurare 3 milioni di kune, mentre 25,5 milioni di kune verranno attinti dal ministero dell’Edilizia. In effetti l’85 per cento dell’investimento viene coperto da assegnazioni europee a fondo perduto, che passano attraverso concorso statale; solo il 5 per cento dei fondi viene attinto dalla finanziaria di Stato e il 10 per cento dalle casse dell’autonomia locale. Penalizzata in questo senso la Città di Pola, che deve assicurare 1 milione e mezzo di kune, senza alcuna partecipazione alle spese da parte di altre Città e Comuni istriani che da sempre hanno smaltito i rifiuti a Pola, più precisamente a metà strada tra Pola e Medolino, dove è sorto il mega villaggio tecnologico-industriale, creato appunto per fagocitare materiale da scarto proveniente da tutta l’Istria. Nello specifico per introdurre, compattare, elaborare e separare nel suo impianto di trattamento bio-meccanico ben 90 mila tonnellate di immondizie all’anno.
Come da informazione ufficiale, diramata da Igor Stari, direttore della municipalizzata “Herculanea”, ci si richiama alle nuove norme in materia di gestione sostenibile dei rifiuti, che impongono la chiusura e la bonifica delle preesistenti discariche sul territorio della Repubblica di Croazia. Assolte le fasi di rodaggio, e una volta attivato il moderno sistema operativo del Centro regionale di smaltimento dei rifiuti – costato oltre 260 milioni di kune attinti tramite progettazione UE –, è finalmente arrivata l’ora di porre fine all’obbrobrio. Vedi un monte cresciuto a dismisura, inquinamento, fetore, sacchetti e altri rifiuti che volano in tutto il circondario, a cui si è giunti dopo mezzo secolo d’ininterrotta attività di scriteriato accumulo.

Conto alla rovescia

​Fanno sapere dall’impresa addetta alle manovre di smaltimento in città, che la discarica “vecchio sistema” ha definitivamente raggiunto la sua massima capienza, finendo letteralmente per straripare e non è difficile ricordare che la medesima affermazione era stata fatta cinque anni or sono. Il conto alla rovescia per la chiusura della discarica, in ogni caso, inizia da ora mettendo in guardia l’utenza che dopo il 31 dicembre non si potrà più accedere all’area del monte. Tutti coloro che finora hanno usufruito della possibilità di depositare gratuitamente quantità minori di rifiuti derivanti da raccolta differenziata verranno dirottati verso gli impianti del Centro, oppure in Siana, verso l’area che l’impresa Metis ha riservato alla raccolta selettiva o, in alternativa. nella zona di riciclaggio gestita dall’Herculanea a Valmade. La municipalizzata ha invitato tutte le ditte che finora hanno depositato il proprio materiale da scarto nella discarica pubblica, di rivolgersi al Centro per ottenere nuove disposizioni in merito. Sempre l’Herculanea comunica pure che durante il mese in corso si effettueranno gli ultimi lavori necessari per chiudere il quadrante ancora attivo e aperto alle rimanenti operazioni di scarico, dopo di che la discarica dismessa attenderà i preparativi indispensabili alla bonifica, da farsi in armonia con il Regolamento nazionale sulle modalità di smaltimento dei rifiuti e a tutta una serie di provvedimenti di recupero di qualità ambientale. Nel corso dell’anno, l’Herculanea ha già fatto in modo di smistare il pattume comunale misto, biodegradabile e ingombrante in direzione degli impianti del Centro, vale a dire in quello del trattamento meccanico-biologico (TMB), da dove parte dei residui (la frazione biodegradabile), va a finire nell’area dei bacini da 8,5 ettari, destinati alla produzione del biogas in condizioni anaerobiche.
La gestione del procedimento di chiusura e bonifica della discarica è affidata alla Città di Pola che, in quanto titolare del permesso edilizio necessario a procedere, deve pure preparare la documentazione da inviare per il concorso di fornitura pubblica al Fondo nazionale per la tutela ambientale e l’efficienza energetica. C’è da supporre che l’auspicata prospettiva della bonifica definitiva e di copertura del terreno con manto verde, si farà comunque attendere.

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