Castion e Calucem: si cercano soluzioni

I due temi scottanti dell’estate sono stati affrontati con il presidente della Regione Boris Miletić e con il sindaco Filip Zoričić nel trentativo di spianare la strada ad accordi sul breve, medio e lungo periodo

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Castion e Calucem: si cercano soluzioni
La ministra Marija Vučković e il sindaco Filip Zoričić si rivolgono ai media. Foto: DARIA DEGHENGHI

Castion e Calucem, due argomenti che scottano peggio delle lastre in arenaria di piazza Foro dove si decidono le sorti dei due impianti. Tra le due, quella che scotta di più è la questione dei rifiuti, ma la ministra Marija Vučković, a capo del dicastero della Tutela ambientale e della Transizione verde, ha fatto visita a Pola con la stessa missione per entrambe: spianare la strada a soluzioni sul breve, sul medio e possibilmente sul lungo periodo, ascoltando le posizioni (attualmente discordanti) della Città e della Regione.

Il punto del sindaco sullo stato di emergenza al Centro di gestione dei rifiuti: “A Castion sono stoccate attualmente 17.000 balle di RDF che equivalgono a 17.000 tonnellate di combustibile derivato da rifiuti solidi urbani. Diecimila saranno smaltite a nostre spese ma, finita la stagione turistica, ne avremo altre 10.000 da liquidare per cui si torna a capo e vedremo in quale direzione procedere di comune accordo col ministero e il Fondo per l’efficienza energetica. Se ne riparlerà a Zagabria a tempo debito. Ma veniamo a noi. La Città di Pola detiene il pacchetto di controllo dell’impianto e siamo decisi a revocare il contratto con le aziende di nettezza urbana dell’Istria come abbiamo già anticipato. Avranno un termine di garanzia di sei mesi, a scadenza dei quali rivedremo gli obblighi contrattuali e i costi del servizio perché quello che ci scaricano a Castion non va bene: l’umidità dei rifiuti è eccessiva, i tempi e i costi dell’essiccazione sono spropositati per cui da sette siamo saliti ormai a 10 giorni di attesa per la lavorazione. Sono convinto che con provvedimenti da prendere troveremo una via d’uscita ragionevole. Ovviamente continueremo a negoziare, a sollecitare un cambiamento virtuoso di tutti i soggetti coinvolti”, ha concluso Zoričić.

Castion è «regionale» per definizione
Più moderati nel tono e nel contenuto delle posizioni il presidente della Regione e la ministra. Boris Miletić si limita a constatare, come tutti, che la quantità e la qualità dello scarto che entra nello stabilimento è scadente, specie in estate, e ammette che gli enti locali sono in dovere di potenziare la differenziazione affinché l’impianto non superi il tetto massimo di 390 tonnellate al giorno. Marija Vukčović promette invece la copertura di una parte delle spese del Centro e un contributo alla progettazione del potenziamento dell’impianto, senza specificare gli importi, che saranno oggetto di nuovi colloqui, e che dovrebbero terminare con un accordo trilaterale nel giro dei prossimi 15 o 20 giorni. Quanto alla decisione di Pola di revocare i contratti con le aziende di nettezza delle località turistiche, Miletić ritiene che “non va bene” e si dice contrario, mentre la ministra invita alla cautela: “Esiste un Piano di gestione dei rifiuti e in Istria abbiamo quello che abbiamo, ma il Centro si chiama ‘regionale’ per un motivo e come tale va considerato. Possiamo comprendere le rimostranze dei cittadini di Pola e la posizione del sindaco, ma resta il fatto che il Centro è stato edificato con un contributo di 25 milioni di euro erogati dall’UE tramite i vari ministeri e il Fondo nazionale per l’Ambiente, per cui deve continuare a fare il lavoro per cui esiste, mentre da parte nostra faremo tutto il possibile per aiutare gli enti locali a potenziare la raccolta differenziata, soprattutto in riferimento all’umido, per cambiare la composizione dello scarto. In questo senso andremo a presentare a tutti alle Città e ai Comuni dell’Istria le condizioni dei bandi che seguiranno, in modo che sappiano trarne vantaggio”.

Calucem sotto sorveglianza
Preso così in rapporto al dramma dei rifiuti, a ragion veduta, il problema del cementificio appare notevolmente ridimensionato. Ciò non toglie che le autorità l’abbiano considerato a fondo. Dopo l’incontro con la delegazione di Zagabria, il sindaco ha riassunto quanto vi è da fare: attivare la stazione di monitoraggio della qualità dell’aria a Fisella sotto l’egida dell’Istituto nazionale di idrometeorologia con misurazioni e risultati in tempo reale dei valori di biossido di zolfo e quindi, paramenti e valori in mano, procedere con la revisione e l’aggiornamento dell’autorizzazione ambientale del Cementificio. Per il sindaco, la salute dei cittadini è al primo posto. All’incontro ha preso parte anche il direttore dell’Istituto regionale di salute pubblica Aleksandar Stojanović, cui è stato chiesto di commentare i dati sul presunto aumento dell’incidenza dei tumori in Istria in riferimento alla fabbrica di cemento Calucem. Stojanović si è limitato a dichiarare che quei dati sono stati smentiti lunedì mattina con abbondante dovizia di particolari, per cui “non si può parlare né di aumento dell’incidenza di cancro in Istria o a Pola rispetto alle altre regioni della Croazia, né c’è alcun verso per mettere qualsiasi dato sul cancro in correlazione col cementificio”. Tra i fattori che aumentano il rischio di contrarre una malattia oncologica, il fumo, l’alimentazione e la sedentarietà sono i fattori decisivi, ha ribadito Stojanović. Che poi il cementificio, come tutti gli altri impianti industriali, vada tenuto sotto sorveglianza, questo è pacifico.
All’incontro trilaterale Ministero-Città-Regione a piazza Foro hanno preso parte anche il segretario di Stato per l’Ambiente Anja Bagarić, la responsabile della Direzione per la valutazione d’impatto ambientale Anamarija Matak, il direttore dell’Istituto di tutela ambientale Aljoša Duplić, il responsabile del suo Settore Inquinamento atmosferico, del suolo e acustico Mario Stipetić, il direttore generale dell’Istituto di idrometeorologia Ivan Güttler, il parlamentare istriano Anton Kliman, la vicesindaca Ivona Močenić, l’assessora all’Urbanismo e opere pubbliche di Pola Samanta Barić, l’assessore regionale allo Sviluppo sostenibile Mirko Radolović, il direttore dell’Istituto regionale di salute pubblica Aleksandar Stojanović, il direttore del cementificio Calucem Mihajlo Mirković e il rappresentante dei cittadini Nenad Benčić, mentre all’incontro in Regione hanno partecipato anche la direttrice dell’ente pubblico Natura Histrica Silvia Buttignoni e il direttore dell’Agenzia regionale energetica (IRENA) Luka Balen.

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