Casa ITU in piazza Foro

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Casa ITU in piazza Foro

Da questo palazzo di Piazza Foro un tempo si partiva per il servizio militare, ma non oggi. Oggi ci hanno messo su casa gli uffici dell’amministrazione pubblica polese istituiti per pianificare e realizzare i progetti di sviluppo del territorio urbano integrato che vanno sotto l’acronimo ITU (o Meccanismo ITU). L’investimento di tempo, uomini e mezzi è di quelli destinati a lasciare la traccia: in pochi anni arriveranno a Pola (anzi, stanno già arrivando) ben 229 milioni di kune a fondo perduto. A sganciarli è l’Europa per il tramite del Governo croato e dei suoi ministeri, attraverso bandi, candidature e appalti dai quale è impossibile prescindere, nel senso che i soldi devono essere spesi in toto per le finalità anticipatamente previste e poi rendicontati centesimo per centesimo.

Lo staff a Damir Prhat

Grande festa, dunque, ieri in piazza Foro. Non per niente vi hanno preso parte tutti i sindaci, o vice o assessori degli enti locali coinvolti, il presidente della Regione Valter Flego, l’eurodeputato istriano Ivan Jakovčić, lo staff del nuovissimo ufficio “ITU” appena imbastito con Damir Prhat al suo vertice, nonché ospiti, collaboratori e altre autorità. La cornice della Settimana europea e della Giornata dell’Unione europea è servita da occasione per questa piccola grande celebrazione che segna l’avvio di una nuova era per i progetti di recupero e di sviluppo del territorio che ora chiamiamo “integrati” perché condivisi tra gli enti locali che costituiscono un’unica “area urbana”. Una veloce carrellata sull’evento di ieri mattina: il primo cittadino di Pola Boris Miletić a fare gli onori di casa, gli altri sindaci e assessori dei comuni della Bassa Istria a brindare col collega e “primus inter pares”; l’eurodeputato Jakovčić a complimentarsi con tutti loro perché “ora le opere pubbliche che prima potevamo soltanto sognare diventano realmente possibili, grazie ai soldi dell’Europa”, segno tangibile dei benefici che si ricavano dal solo fatto di essere membri a pieno titolo della grande famiglia europea. Il sindaco Miletić a constatare che ci è andata bene perché “inizialmente, quella degli investimenti integrati per i territori urbani allargati doveva servire come strumento di sviluppo per sole quattro aree urbane in Croazia, e precisamente, Spalato, Osijek, Fiume e Zagabria”.

Campagna di convincimento

“Con qualche manovra e una campagna di convincimento ma anche la disponibilità che abbiamo incontrato nel ministero dello sviluppo regionale – ha spiegato il sindaco – lo strumento ITU è stato allargato ad altre tre città minori con le rispettive periferie, e quindi sono salite sul carro anche Pola, Zara e Slavonski Brod”. E meno male, perché altrimenti tutti questi soldi potevamo scordarceli, come hanno avuto modo di constatare praticamente all’unisono sindaci, assessori e lo stesso presidente della Regione Flego, che oggi osserva con orgoglio le sinergie maturate in pochi anni tra i sette comuni della Bassa Istria che aderiscono al progetto.

Dai progetti ai fatti

Insomma, dopo due anni di progettazione, si passa finalmente dalle parole ai fatti. Tra i progetti prioritari del Meccanismo ITU dell’area urbana polese (che include tutti i Comuni dell’anello esclusa Fasana, che ha declinato l’invito senza troppe spiegazioni) ve ne sono alcuni veramente grandiosi e costosi, altri di minor valore economico, ma ancor sempre di enorme vantaggio per il territorio. Ieri la cerimonia che ha avuto luogo al 13 di piazza Foro li ha passati in rassegna uno a uno. Intanto, a Pola, il teatrino romano a ridosso del Castello veneziano si trasformerà in un vero e proprio palcoscenico per importanti avvenimenti culturali all’aperto, sarà dotato di una rete di passeggiate che serviranno a conferirgli una posizione centrale tra i resti romani, per cui in futuro sarà il cuore pulsante del nucleo storico, i punto d’arrivo di ogni itinerario turistico che conti. Un secondo progetto prevede opere di recupero del sistema fortificatorio polese e il suo branding come prodotto turistico-culturale. Un’altra iniziativa prevede il restauro del vecchio torchio di Dignano che dopo un’opera capillare di ristrutturazione e rivalorizzazione diventerà il Centro multimediale “Torcio” con finalità di carattere socio-culturale di vasto respiro.

La piazza di Sanvincenti

A Sanvincenti il meccanismo ITU avrà un compito non meno importante: quello di ridare lustro alla piazza centrale, l’unica piazza esclusivamente rinascimentale della penisola. A Medolino ITU aiuterà il Comune a equipaggiare l’ex cava di pietra di Vincural affinché possa ospitare concerti e opere, un museo della pietra, una galleria d’arte e una sede per il simposio di scultura “Cavae romanae” con uffici, annessi e connessi. Promontore sfrutterà la sua parte di fondi per ristrutturare la torre campanaria al centro della piazza, mentre Pola in qualità di ente capofila avrà denaro a sufficienza anche per il restauro (in corso) della sede centrale del Museo Archeologico e per ricostruire, a partire dalle attuali macerie, il vecchio palazzo della “Mehanika” in via Marulić che diventerà un Centro di sostegno alla formazione e all’impresa. Per non dire dell’acquisto di 20 autobus a GNC (gas naturale compresso) e della costruzione di un distributore dello stesso combustibile per i mezzi pubblici e privati, a disposizione di tutti i comuni che partecipano alle spese dell’azienda per i trasporti pubblici Pulapromet. Nel palazzo di piazza Foro 13, oltre agli uffici ITU hanno sede anche il Catasto, l’Ufficio per le politiche europee e la cooperazione internazionale.

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