Calucem. «Forniti dati tendenziosi»

L’Istituto regionale di salute pubblica ha fatto chiarezza sui numeri dei tumori resi noti alla protesta

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Calucem. «Forniti dati tendenziosi»
La protesta di venerdì scorso davanti all’entrata della Calucem. Foto: Sasa Miljevic/PIXSELL

Dopo le rimostranze, arrivano le smentite. Venerdì scorso al comizio di protesta davanti al cementificio accusato di inquinare Stoia senza scrupoli, sono stati diffusi dati sul presunto aumento dell’incidenza dei tumori in Istria. Ora questi dati vengono interpretati e contestualizzati dall’epidemiologa Danijela Lazarić Zec dell’Istituto regionale di salute pubblica, che afferma: “Benché i dati esibiti siano siano esatti, resta fermo che sono stati estratti dal contesto e interpretati senza cognizione di causa, nella fattispecie senza conoscenza specialistica in epidemiologia e raccolta dati”. È vero che nel 2020 la medicina di base ha registrato un aumento del 12,1 per cento di neoplasie o nuove formazioni in generale e un aumento del 5 per cento di formazioni maligne. Ma i dati sono quelli raccolti dal Centro elaborazione dati sanitari (CEZIH) che raggruppa le informazioni dalla medicina di base (ricette e impegnative) indipendentemente dal fatto che il tumore sia la diagnosi primaria o una diagnosi successiva, collaterale o secondaria. Questi numeri – spiega l’epidemiologa – includono tutte le formazioni sospette e non solo la malattia accertata, per cui vanno presi con la debita cautela. In secondo luogo, i dati presentati in sede di protesta contro il cementificio, si riferiscono ora alla medicina generica, ora alla medicina clinica e specialistica, per cui ne viene fuori una confusione che altera gravemente l’impressione della salute della popolazione.

Casi sospetti e conferme
Quando i dati statistici vengono manipolati da mani inesperte, si possono facilmente trovare casi duplicati per i pazienti che, ad esempio, si fanno visitare da un ambulatorio convenzionato dall’ente di assistenza sanitaria (HZZO) e da un ambulatorio privato non coperto dall’assicurazione sanitaria nazionale. In secondo luogo, se non si fa la differenza tra caso sospetto e conferma, ma si prende per buona ogni diagnosi che passi per la documentazione sanitaria, i dati smettono di essere affidabili. Stando a Danijela Lazarić Zec, l’unica fonte attendibile di dati statistici sul cancro è quella del Registro nazionale tumori dell’Istituto nazionale di salute pubblica con sede a Zagabria che attinge ai database di tutte le istituzioni sanitarie del Paese, purgati dai doppioni di cui si è detto sopra. Inoltre, la statistica cartacea delle epoche anteriori che è stata un’ulteriore fonte di confusione, è stata abbandonata definitivamente l’anno scorso, per cui la “carta” non fa più testo e non detta legge in materia di elaborazione dati. Ora, secondo il Registro nazionale tumori, in Istria nel 2021 sono stati segnalati 1.247 nuovi pazienti oncologici (melanomi esclusi). In gergo, il tasso d’incidenza grezzo per l’Istria è di 638,4/100.000, ma siccome il tasso grezzo si riferisce al totale della popolazione, si ricorre al tasso standardizzato o in rapporto all’età, che in Istria è di 383,4/100.000 (in paragone al tasso nazionale di 409,1/100.000). Da qui bisogna concludere che l’incidenza in Regione non è sensibilmente diversa da quella nazionale. Tuttavia neanche questa spiegazione basta. Quando c’è di mezzo l’aumento dei casi di cancro sospetti o confermati bisogna necessariamente prendere in considerazione altri fattori che stanno cambiando completamente il quadro della situazione, come l’invecchiamento generale della popolazione e la sensibilizzazione sulla salute. Nel primo caso è ovvio che con l’aumento dell’età media della vita, aumenterà anche l’incidenza di tutte le malattie, cancro compreso, perché la vecchiaia di per sé aumenta il rischio di contrarre qualsiasi malattia senza che la cosa semini panico. Nel secondo caso, più sono le campagne di sensibilizzazione, di screening e di consapevolezza sulla necessità della diagnosi precoce, più saranno le diagnosi confermate, ma anche le possibilità di sopravvivenza. Quindi, neanche in questo caso è il caso di allarmarsi. Terzo e ultimo fattore su cui insiste la dottoressa Lazarić, è l’entità del campione preso in esame. Meno sono gli abitanti presi in considerazione, più daranno nell’occhio i nuovi casi, come succede sempre in statistica quando il numero considerato è irrilevante.

Le cause del cancro sono molteplici
Me neanche questo è ancora sufficiente per avere il rapporto di casualità a partire da una correlazione. Le cause del cancro sono molteplici, ma due in particolare contribuiscono alla sua insorgenza e sono il fumo e una cattiva alimentazione (cibo industriale ad alto contenuto di grassi saturi e zuccheri, alcol ecc.). Stando a Danijela Lazarić Zec, nei Paesi industrializzati il 30 p.c. dei tumori maligni è dovuto all’alimentazione e il trenta per cento al fumo. Secondo l’Organizzazione mondiale della salute, il 40 p. c. delle neoformazioni maligne è prevenibile cambiando stile di vita. Di più, l’incidenza del cancro aumenta radicalmente con l’aumento dell’età media, per cui la diffusione di dati sul cancro in un contesto come quello del sit in contro il cementificio non è giustificabile né in termini sanitari né legali, ma è anzi fuorviante perché crea confusione diffondendo false credenze.

L’Istituto di salute pubblica.
Foto: DARIA DEGHENGHI

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